Ritratto di Dora M.

“Dora Maar sarebbe stata apprezzata e ammirata se non fosse stata l’amante di Picasso? E le sue fotografie sarebbero passate alla storia? Sì, non c’è dubbio. Ma Dora Maar è stata vittima di un cliché: essere, secondo lo stesso Picasso, “La donna che piange”. Così Victoria Combalìa, nell’introduzione al catalogo della mostra “Nonostante Picasso” da lei curata a Palazzo Fortuny a Venezia nel 2014. Henriette Theodora Markovitch, meglio nota come Dora Maar (Parigi, 1907-1997) ha attraversato tutto il Novecento e nella prima metà della sua vita è stata sempre vicina al cuore della Parigi artistica e culturale dell’epoca, in quel momento magico e irripetibile in cui la città era il centro del mondo. La sua carriera fotografica fu breve, ma intensa: si colloca fra il 1931 e il 1937, anno in cui, spinta da Picasso, abbandonò la fotografia per la pittura, dopo aver testimoniato, con una serie di storici scatti, la creazione di Guernica. Questo passaggio dalla fotografia, un’arte che Dora padroneggiava con maestria, alla pittura, in cui non arriverà mai a superare una faticosa mediocrità, è uno dei momenti che segnano un percorso esistenziale segnato da brusche cesure e dolorosi cambi di rotta. Al momento dell’incontro con Pablo, Dora è una donna realizzata. Cinque anni dopo, alla fine della sua relazione con Picasso, Dora è una donna spezzata, che si aggira nuda nell’androne di casa sua, in preda a una crisi psicotica. Dopo un breve periodo “mondano”, Dora Maar poco a poco si chiude in un’esistenza fatta di meditazione, preghiera e solitudine, una clausura misteriosa che durò quasi cinquant’anni e in cui nessuno fu mai ammesso. Sono queste tre immagini di donna così lontane fra loro che affascinano. Dora Maar raggiante musa dei surrealisti, la donna che gioca coi coltelli, Dora Maar, la donna che piange nei ritratti di Picasso, annientata da un amore assoluto, Dora Maar la reclusa, la mistica piegata nel corpo dall’artrosi, ma sempre più raffinata nello spirito.

 

Teatro Filodrammatici di Milano – 12 – 17 febbraio 2019

Bruni / Frongia

Ritratto di Dora M.

Progetto a cura di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia

parole di Fabrizio Sinisi regia Francesco Frongia con Ginestra Paladino musiche originali Carlo Boccadoro la maschera del Minotauro è di Mimmo Paladino produzione Teatro Filodrammatici di Milano in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia diretto da Ruggero Cappuccio

Prima milanes

Durata: 60 minuti

Dal 12 al 17 febbraio 2019-Teatro Filodrammatici di Milano

ORARI DI RAPPRESENTAZIONE: martedì, giovedì e sabato ore 21.00 | mercoledì e venerdì ore 19.30 | domenica ore 16,00

BIGLIETTI: Intero: 22.00 euro | ridotto convenzionati: 18.00 euro | ridotto under 30: 16 euro | ridotto over 65 e under 18: 11 euro | online con prezzo dinamico: da 11 euro

www.teatrofilodrammatici.eu tel. 02 36727550

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