RARISSIMO DIPINTO DI MARCO MAZZAROPPI

In effetti non si sa da quanti anni, certamente da tre o quattro secoli, non affiorano sul mercato dell’arte opere originali di Marco Mazzaroppi artista vissuto nella seconda metà del 1500 e primi anni del 1600, originario di Cassino. Diverse opere ed affreschi sono sparsi un po’ dovunque nelle chiese di Roma, laddove il grosso della sua produzione artistica si concentrò nell’Abbazia di Montecassino, dove si ritirò dopo i suoi soggiorni di studio e di lavoro nelle Fiandre ed a Roma: si trattava di un notevole compendio soprattutto di dipinti quello realizzato a Montecassino -si parla di una quarantina di opere- che le vicende dei secoli e le distruzioni hanno purtroppo sensibilmente sminuito, riducendolo a poche unità, ora esposte nel Museo abbaziale. E invece ultimamente ne è apparso uno, miracolosamente, in una famiglia della zona e, in aggiunta, di enorme significato e storicità: infatti esso illustra un soggetto che più appropriato e pertinente non poteva immaginarsi per Cassino, e non solo per Cassino, e cioè San Benedetto e Santa Scolastica, Montecassino, Cassino ai suoi piedi, la Rocca e in alto l’Assunta con Angeli: un soggetto perfettamente analogo quasi una replica ma di dimensioni notevolmente minori, è esposto nella pinacoteca di Montecassino, un quadruccio che ha vissuto il destino veramente difficile a credere e a immaginare di essere stato uno dei pochi oggetti recuperati sotto le macerie del Monastero! Nel corso del successivo delicato restauro da parte della Romana Sovrintendenza subì una alterazione, certamente inevitabile, che comunque non fu esentata da qualche commento critico da parte dei monaci: infatti il piccolo dipinto subì un accorciamento, tanto che le gambe sia di San Benedetto che di Santa Scolastica ne risultano monche.

Il dipinto prodigiosamente affiorato di cui stiamo parlando, di misure notevoli, 90×60 cm, eccellentemente conservato, perfetto e inappuntabile nella iconografia, risalente alla fine del 1500-inizi 1600, assolutamente originale e autentico, riveste storicamente un significato possiamo usare il termine: eccezionale, perfino storico per la città di Cassino: infatti San Benedetto, l’Abbazia, l’Assunta ne hanno rappresentato i veri e propri cimeli e simboli nel corso dei secoli della sua esistenza. L’immane annientamento della città a opera della guerra ha tutto cancellato e distrutto: tale dipinto rappresenta e racchiude dunque la storia e la tradizione e la cultura e la memoria di Cassino, è il recupero e salvataggio di un simbolo e quasi di una incarnazione della città. Dovrebbe perciò essere sentito quale obbligo comune e generale quello di restituirlo alla città e ai cassinati, un obbligo direi perfino normale e naturale: non esiste simbolo e segno più confacente e pertinente di quelli presenti in detto dipinto.

Visto che le locali istituzioni, pubbliche e private, si trovano tutte a loro dire in condizioni economiche disagiate oppure qualche altra, che pur potrebbe disporre di soldi, è restia a spenderli ‘per un quadro’ (meglio il cemento armato e affini!), allora non ci si può che appellarci ai cassinati in prima persona sensibili e attenti affinché in qualche modo -mecenatismo, crowdfunding, raccolta di fondi, colletta pubblica, ecc.- detta opera d’arte di Marco Mazzaroppi, pittore di Cassino, non vada dispersa e che quindi venga loro restituita.

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