Prorogata fino a domenica 1°dicembre 2019 la mostra FRANK HOLLIDAY in Rome al Museo Carlo Bilotti

Prorogata fino a domenica 1°dicembre 2019

la mostra FRANK HOLLIDAY in Rome al Museo Carlo Bilotti

La prima personale dell’artista in un museo italiano a cura di Cesare Biasini Selvaggi

Roma, Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese
dal 20 giugno al 1°dicembre 2019

Roma, ottobre 2019 – Dato il grande successo riscosso, la mostra Frank Holliday in Rome, a cura di Cesare Biasini Selvaggi e in corso al Museo Carlo Bilotti, è stata prorogata fino a domenica 1° dicembre 2019.

 

Promossa da Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale con il patrocinio dell’Ambasciata Americana e con i servizi museali a cura di Zètema Progetto Cultura, la mostra è organizzata e sponsorizzata da Partners & Mucciaccia.

 

36 opere, tutte realizzate nel 2016 durante quello che Frank Holliday stesso ha definito il suo soggiorno “monastico” romano, celebrano il percorso artistico del grande esponente della controcultura newyorkese a cavallo tra anni Settanta e Ottanta. Grande amico e collega, tra gli altri, di Keith Haring, Kenny Scharf e Adolfo Sanchez, nell’estate 2016 Holliday ha lavorato alacremente nel suo studio vicino a Piazza Navona, avendo come ispirazione le opere dei maestri della storia dell’arte, prime fra tutte quelle di Caravaggio.

Nei dipinti del “ciclo romano” Frank Holliday ha scandagliato quello spazio intermedio, tra l’inferno e il paradiso, che ravvisava nella pittura della Roma barocca, accecandolo di luce, colori e linee evocative. La sua grande maestria sta nel dare immagine a qualcosa di assolutamente immateriale, nel dipingere cioè la realtà nella sua irrealtà, cercando l’aldilà in questo mondo e questo mondo nel pensiero dell’aldilà. La bellezza del colore controbilancia la solidità del gesto pittorico, in un susseguirsi di paradossi dove luci e ombre, cadute e ascese, assenze e presenze diventano inscindibili.

 

Note biografiche

Frank Holliday è nato nel 1957 a Greensboro, nel North Carolina, e dopo gli studi al San Francisco Art Institute e il New York Studio School, si stabilisce a New York dove raggiunge la fama all’inizio degli anni Ottanta, associato alla scena artistica dell’East Village e del Club 57.

Nei primi anni della sua carriera ha lavorato a stretto contatto con Andy Warhol e altri artisti quali Keith Haring, Ann Magnuson e Kenny Scharf, esponendo alla Kenny Schacter Gallery, Tony Shafrazi Gallery, Debs & Co., Tom Cugliani Gallery, The Kitchen, Dru Artstark e GAL Gallery.

Ha partecipato a numerose mostre collettive presso prestigiose realtà newyorkesi come The Arts Club, Derek Eller, White Columns, Sandra Gering Gallery, Amy Lipton Gallery, Elizabeth Dee, Barbara Toll Fine Art and Club 57, Lennon Weinberg, PS1 e il Club 57 con Keith Haring.

I suoi lavori sono conservati in numerose importanti collezioni sparse negli Stati Uniti, in Europa, Giappone, Australia, Messico, in spazi come il Weatherspoon Museum at The University of North Carolina di Greensboro, il Museum Frederick Russe di Stoccolma (Svezia), il Museo delle Miniature di Amsterdam (Olanda), il MoMA e la DIA Art Foundation di New York.

Frank Holliday è stato premiato con il National Endowment for the Arts (1986), il Gottlieb Foundation Fellowship (2010), il Pollock Krasner Foundation Fellowship (2010) e il Fellow of the John Simon Guggenheim Memorial Foundation (2015). (frankholliday.net)

 

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