Il progetto di valorizzazione del Centro Nazionale di Studi Leopardiani

Il progetto di valorizzazione del Centro Nazionale di Studi Leopardiani

L’Orto sul Colle dell’Infinito è un’assoluta novità dal punto di vista della valorizzazione culturale rispetto alle passate esperienze del FAI, e in generale una proposta “museale” originale e innovativa, nei contenuti e negli strumenti, rispetto all’intero panorama nazionale; questo progetto è inoltre un contributo all’offerta culturale della città di Recanati, e in particolare al suo itinerario leopardiano già ricco e vario.

La valorizzazione culturale secondo il FAI. La valorizzazione culturale, nell’approccio del FAI, opera per riconoscere il valore culturale di un luogo e per rendere tale valore riconoscibile a tutti. Le attività di valorizzazione riguardano pertanto: studi e ricerche – per approfondire la conoscenza dei luoghi ed elaborare contenuti originali, aggiornati e attrattivi -, e progetti e strumenti – per trasmettere tale conoscenza al pubblico, ampio e vario, che è posto al centro dell’esperienza di visita. Il progetto di valorizzazione, nell’approccio del FAI, nasce dallo “spirito del luogo”, ovvero dal riconoscimento della specifica identità e dell’autentica vocazione di un luogo, che risiedono nella sua storia e nel suo valore culturale. Lo “spirito del luogo”, nell’approccio del FAI, è un bene immateriale, da tutelare e valorizzare; da esso discendono il progetto di restauro e il piano di gestione, e ogni altro intervento o attività da svolgere nel Bene oggi e nel futuro.

Lo “spirito del luogo” dell’Orto sul Colle dell’Infinito. L’Orto sul Colle dell’Infinito è un luogo semplice di pace e silenzio, punteggiato di fiori, ortaggi e alberi da frutto. Vissuto e curato per secoli dalle monache del Monastero di S. Stefano (XV secolo) è uno spazio storicamente vocato al raccoglimento e alla concentrazione, tipico di un convento. E’ un luogo, tuttavia, che già naturalmente induce alla riflessione e alla contemplazione per via di una posizione soprelevata, isolata, come di un giardino pensile che, al di là del muro perimetrale (che qui coincide con la cinta muraria urbana di XV secolo), si affaccia su un panorama a perdita d’occhio che spazia dai Monti Sibillini al mare, sulle dolci colline marchigiane e fino all’orizzonte senza fine, che evoca la sensazione dell’infinito. Le particolari caratteristiche di questo luogo devono aver attratto Giacomo Leopardi che, appena ventenne, si recava spesso sul colle, a pochi passi da casa, e che proprio qui ha ambientato la celebre poesia L’Infinito. La poesia, scritta a Recanati nel 1819, è la descrizione di un attimo, di un’esperienza più volte vissuta, intensa e significativa, che mette il poeta di fronte al senso dell’esistenza umana; un’esperienza suscitata proprio da quella vista sull’orizzonte senza fine, che evoca l’infinito, e dal pensiero dell’infinito, che, non appena quella vista – come recita la poesia – è celata da una siepe (oggi un muro), affiora nell’immaginazione, così intensa e viva da emozionare il poeta. Il FAI intende raccontare quest’avventura dell’animo, che coinvolge pensieri e sentimenti universali, che ciascuno può comprendere e magari provare a ripercorrere, sui passi di Leopardi, rileggendo L’Infinito, approfondendone il senso e riscoprendone la profonda bellezza proprio nel luogo in cui la poesia è ambientata: un luogo carico di suggestione, che invita a concedersi l’occasione di “sedere e mirare”, fermarsi e guardare, per scoprire l’infinito di Leopardi e l’infinito dentro ciascuno di noi.

Il percorso di visita. L’Orto sul Colle dell’Infinito è concepito in questo progetto come la meta finale di un percorso di visita che parte dall’adiacente Centro Nazionale di Studi Leopardiani. Qui, negli spazi affidati al FAI, sono stati realizzati alcuni allestimenti multimediali di carattere didattico ed esperienziale, anche affidati a tecnologie immersive, volti ad introdurre il pubblico all’Orto, così che possa godere appieno di quel luogo, potendone cogliere il valore e la potente suggestione. Il percorso prevede, infatti, dopo il passaggio in una parte della Biblioteca del CNSL aperta al pubblico, la discesa al piano inferiore, dove il FAI ha realizzato un allestimento focalizzato sul racconto della poesia L’Infinito, intitolato “visita guidata dentro una poesia”. Con contenuti ulteriori, accessibili a tutti, e con strumenti e linguaggi attrattivi e innovativi, il FAI intende così anche collaborare con il CNSL contribuendo alla sua missione: promuovere la conoscenza di Giacomo Leopardi e delle sue opere, estendendola ad un pubblico sempre più largo, di non soli studiosi.

La “visita guidata” dentro la poesia. Il piano inferiore del CNSL è stato completamente trasformato. In questo spazio si è deciso di intervenire con un progetto architettonico e multimediale contemporaneo nello stile e nell’approccio museologico, così come nei contenuti, negli strumenti e nei linguaggi. Qui si svolge un’originale “visita guidata dentro la poesia L’Infinito”, dove la poesia è considerata come un monumento o un luogo da visitare, seppur immateriale. E’ un racconto che ripercorre i versi, provando a spiegare l’esperienza vissuta dal poeta, e poi narrata nella poesia, in maniera approfondita, ma con un linguaggio accessibile a tutti; non una parafrasi scolastica, ma una narrazione coinvolgente, che possa avvicinare tutti alla vicenda umana e poetica di Leopardi, al suo pensiero e alla sua sensibilità,

massimamente riflessi in questa lirica. Il racconto si articola in un’introduzione, cui segue la lettura della poesia, e in cinque successivi “atti” che narrano il contesto biografico, l’esperienza dell’infinito sul Colle e le sue implicazioni filosofiche ed emotive, e infine descrivono la struttura della poesia, scomposta e ricomposta, nelle frasi, nelle parole e nei singoli suoni. Il testo, a cura del FAI, è stato discusso preliminarmente con diversi studiosi, membri del Comitato Scientifico del CNSL, tra cui Fiorenza Ceragioli, Fabiana Cacciapuoti e Laura Melosi, e in particolar modo con Luigi Blasucci, insigne leopardista, Professore Emerito della Scuola Normale Superiore di Pisa, guida fondamentale nella stesura definitiva. Il pubblico è invitato a seguire il racconto in una sequenza di spazi narrativi allestiti in maniera essenziale, caratterizzati da pareti scure su cui campeggiano 6 grandi schermi per proiezioni immersive, e da un pavimento bianco, solcato da una linea continua scura, che traccia a terra il percorso, guidando il pubblico dall’ingresso all’uscita. Il racconto è affidato alle voci di Lella Costa, voce narrante, e Massimo Popolizio, che legge alcuni significativi brani in gran parte tratti dallo Zibaldone. Le immagini che accompagnano il racconto – girate nell’Orto, nella Biblioteca di Casa Leopardi, a Recanati e nella campagna circostante – sono uno sfondo scenografico immersivo, che favorisce la concentrazione sull’ascolto. La visita in questo spazio non si esaurisce nel racconto, ma è integrata e arricchita da ulteriori contenuti e da esperienze interattive che suscitano la partecipazione diretta del pubblico, originali e sorprendenti. Un touch screen all’inizio del percorso offre, ad esempio, la libera consultazione delle traduzioni dell’infinito in varie lingue, mentre alla fine del racconto uno schermo proietta alcune interpretazioni attoriali della poesia, raccolte anche grazie alla collaborazione di Rai Teche. Al termine del racconto, inoltre, la visita prevede un’esperienza facoltativa di grande suggestione: un’installazione immersiva ispirata dalla poesia in una libera e personale interpretazione dei curatori, che intende suggerire l’impressione dell’infinito e che invita il pubblico a “perdersi” in un’atmosfera sospesa e astratta, volutamente disorientante (per cui è necessario leggere un’apposita informativa sulla sicurezza prima di entrare) e potentemente surreale, che favorisce l’attivazione di altri sensi che non la vista, come nell’esperienza vissuta e descritta da Leopardi ne L’Infinito. Un esperimento che invita il pubblico, dopo il racconto, oltre il racconto, a confrontarsi con l’esperienza dell’infinito, abbandonandosi alla riflessione individuale, alla ricerca di un infinito mentale, interiore e del tutto personale, prima di ripercorrere la stessa esperienza nell’orto, sui passi del poeta. L’esperienza in questo spazio è accompagnata dalla musica: un brano tratto da Arnold Schoenberg (1874

– 1951), Verklärte Nacht, Op. 4, eseguita da Berliner Philharmoniker, Herbert von Karajan, 1943.

Il portale web www.fainfinito.it. Il pubblico è invitato, infine, a partecipare ad una specie di opera collettiva intitolata a L’Infinito di Giacomo Leopardi, contribuendo attivamente e personalmente alla diffusione della conoscenza della poesia attraverso la propria lettura: un modo per farla davvero propria. In una piccola camera di registrazione i visitatori possono registrare la propria lettura de L’Infinito per poi condividerla su un portale web appositamente realizzato dal FAI – www.fainfinito.it – e sui social network. Il portale sarà navigabile on line e mostrerà le numerose e diverse letture, potenzialmente infinite.

Tavoli multimediali nella Biblioteca. All’inizio e al termine della visita il percorso attraversa la biblioteca del CNSL, una parte della quale è stata affidata al FAI che vi ha collocato tre grandi tavoli multimediali touch screen. Qui è possibile consultare liberamente una selezione di immagini, fotografie e documenti storici, in gran parte tratti dall’archivio del CNSL, che rappresentano la storia dell’edificio, dell’istituzione e dell’attività scientifica che vi si svolge, oltre ad alcuni scorci, piante e vedute del borgo antico di Recanati e dell’Orto con il Monastero di S. Stefano. Il FAI intende con questi strumenti contribuire ad un più ampio progetto di digitalizzazione dell’archivio storico del CNSL, già in corso e affidato alla direzione scientifica dell’Università di Macerata: nel tempo troverà spazio su questi tavoli l’intero archivio storico, che sarà così facilmente accessibile agli studiosi, e che si intende esporre per temi e gruppi di documenti anche alla fruizione di un più largo pubblico in piccole “mostre digitali temporanee”.

Il Museo. Il Museo Didattico e Artistico che occupava il piano inferiore del CNSL si è trasformato, nel progetto realizzato dal FAI, in una sorta di museo diffuso in vari ambienti dell’edificio e affidato a diversi strumenti. Una selezione di documenti storici è confluita nei tavoli multimediali della biblioteca, mentre alcuni cimeli e soprattutto i manoscritti autografi del poeta (in fedeli riproduzioni) sono stati collocati in nuove teche nella Sala Conferenze al primo piano.

La Libreria di poesia. Il Negozio FAI al piano terra del CNSL, qui diversamente dagli altri Beni del FAI, è una libreria, dedicata alla poesia, che offre una selezione di testi di poesia e sulla poesia, scritti in Italia e nel mondo, dall’antichità ad oggi. E’ una scelta culturale, un ulteriore strumento per valorizzare lo “spirito” di questo luogo e per coinvolgere il pubblico in un’esperienza di arricchimento culturale: il FAI intende così favorire la curiosità e la riscoperta, ci si augura crescenti da parte del pubblico, di questo genere letterario, la poesia, anch’essa un bene culturale da valorizzare, che la visita dell’Orto sul Colle dell’Infinito, e in generale dei luoghi leopardiani a Recanati, potranno certamente suscitare.

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