Perché il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Perché il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

L’assassinio delle sorelle Mirabal diventa una scultura di Guadagnuolo

PasoDoble per le Donne: memorial per le sorelle Mirabal” nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne indetta dall’ONU, per ricordare il brutale assassinio delle sorelle Mirabal che diventa un’opera scultorea di Francesco Guadagnuolo, uno dei maggiori esponenti del panorama artistico internazionale contemporaneo.

Così “PasoDoble per le Donne” diventa danza transreale per l’arte con due principi, uno culturale come simbolo di amore, con i relativi più disparati aspetti matrimoniali e l’altro costruttivo per sensibilizzare l’opinione pubblica, per denunciare e penetrare nel tessuto sociale con interventi di sviluppo sostenibile al fine di apportare cambiamenti reali e significativi. Guadagnuolo ha avuto il merito di fare in modo che si parli di un flagello sempre esistito e che non sembra volersi esaurire, attraverso le sue opere scultoree, cerca di interrogarsi su questo devastante fenomeno caratterizzato da discriminazione e violazione dei diritti delle donne.
Nella scultura c’è tutto il dramma delle sorelle Mirabal che si nascondono dietro due teste, che fanno vibrare il loro cuore che si scontra con la realtà serena del loro viso. Con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale dell’ONU ha fissato per il 25 novembre la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne per ricordare le sorelle Mirabal, torturate, stuprate e uccise nel 1960 a Santo Domingo dai militari del Dittatore Trujllo. E di questo vuole parlare Guadagnuolo con questi mezzo busti che celano tutto il senso dell’aggressività da parte degli uomini-militari del Dittatore, che hanno avuto la sventura di incontrare. Vengono assemblati degli oggetti, ognuno dei quali intriso di significato simbolico. Il teschio bianco separato delle scarpe rosse, simbolo queste ultime, da qualche tempo della violenza sulle donne. L’opera di Guadagnuolo svolge a specificare che dietro quei busti-manichini, mutili ed immobili, una volta sorridevano alla vita, con sentimenti ed emozioni che gli sono violentemente stati strappati. La scultura è immersa in un mutismo che produce uno stato d’animo triste ed emozionante stagliandosi su un palcoscenico enigmatico segnato si di morte, ma anche di speranza per un messaggio salvifico, indirizzato alle nuove generazioni di tutto il mondo perché fatti così non dovranno più accadere auspicando un futuro migliore e più sano della mente da parte degli uomini.

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