Pasta Excellence 2020
Gli chef Andrea Pasqualucci del ristorante Moma (1 stella Michelin), Pierluigi Gallo di Giulia Restaurant, Daniele Roppo de il Marchese, Antonio Gentile del 47 Boutique Hotel e Giuseppe di Iorio di Aroma (1 stella Michelin) saranno tra i protagonisti di Pasta Excellence 2020, la kermesse finalizzata a promuovere l’alimento Made in Italy più amato al mondo, ingrediente principe della dieta Mediterranea.
Appuntamento il 3 e 4 ottobre per una due giorni tra cooking show entusiasmanti, incontri con i produttori, tavole rotonde e talk show a tema.
Pasta Excellence 2020
3 – 4 ottobre 2020
Coquis by Excellence Academy – Via Flaminia, 575 – Roma
Orari: 3 ottobre dalle 12:00 alle 19:30, 4 ottobre dalle 12:00 alle 18:30
Biglietto: ingresso e partecipazione a 1 cooking show – 10 euro;
ingresso e partecipazione a 1 lezione di 1 ricetta – 20 euro; ingresso e partecipazione a 1 lezione di 2 ricette – 30 euro
Ad ogni ingresso sarà consegnato un coupon del valore di 10 euro da spendere sui corsi amatoriali.
Stanno per aprire le porte del primo evento capitolino interamente dedicato al piatto simbolo della cultura gastronomica Made in Italy, sua maestà la pasta. Liscia o rigata, lunga o corta, fresca o secca, è da sempre l’alimento più amato e diffuso sulle tavole del nostro Paese. Ogni regione, dal Nord al Sud può vantare decine di ricette tradizionali ed è per questo che Excellence vuole promuoverla, rendendo omaggio anche ai pastifici artigianali e ai piccoli produttori d’eccellenza.
Sabato 3 e domenica 4 ottobre, dunque, negli spazi di Coquis by Excellence Academy prenderanno vita entusiasmanti cooking show che vedranno alternarsi ben 30 chef della capitale in piccole lezioni dedicate ai “Primi della tradizione”, “Cinefood” e “Formati di pasta”. Non mancheranno poi banchi di esposizione con alcuni tra i più importanti produttori di pasta e condimenti d’Italia, talk show condotti da giornalisti e grandi esperti del settore e una tavola rotonda che discuterà sulle tematiche di attualità.
Tra i protagonisti più attesi, Andrea Pasqualucci chef del ristorante stellato Moma, Daniele Roppo de Il Marchese, Pierluigi Gallo di Giulia Restaurant, Antonio Gentile del 47 Boutique Hotel e Giuseppe di Iorio chef di Aroma.
A inaugurare i fornelli di Pasta Excellence 2020 sarà Pierluigi Gallo che, sabato 3 ottobre alle ore 12:00, si esibirà in una cooking class a tema “I primi della tradizione”. Per l’occasione realizzerà una versione degli Spaghetti alla Nerano, piatto tipico della penisola sorrentina rivisitato però in chiave creativa e sorprendente.
“La pasta alla Nerano è un primo piatto tipico della tradizione gastronomica partenopea, saporito e gustoso. Per la mia cooking class proporrò ai partecipanti una versione facile e sfiziosa grazie all’aggiunta di una fonduta di provolone del Monaco e a una crema di zucchine fritte. Ulteriore spinta al piatto sarà data dalla cottura della pasta in un brodo a base di cipolla, aglio, aceto balsamico, zucchine fritte e il siero di conservazione della mozzarella affumicata fresca” spiega Gallo.
Nello stesso giorno, alle 12:30, per la tematica “Cinefood”, lo stellato Giuseppe di Iorio presenterà invece un vero e proprio comfort food, un piatto realizzato con ingredienti semplici ma che sono un simbolo della nostra Penisola: gli Spaghetti con pomodoro e basilico.
“Gli spaghetti con pomodoro e basilico sono un’istituzione della tradizione gastronomica italiana. – spiega Di Iorio – Il piatto che presenterò sarà il più possibile fedele alla ricetta originale. Realizzerò una salsa di pomodorini cotti in forno con cui condire la pasta mantecandola poi con dell’ottima ricotta stagionata”.
Alle 18:30 sarà invece la volta di Andrea Pasqualucci che, sempre per “Cinefood”, ispirato al film “7 kg in 7 giorni”, in omaggio alla tradizione gastronomica romana rivisiterà la pasta all’Arrabbiata utilizzando rigorosamente ingredienti del territorio, a filiera certa e controllata, sempre nel rispetto di quella scelta etica che, da tempo, sta alla base della sua proposta gastronomica nella cucina di Moma.
“Filo conduttore della mia ricetta sarà la consistenza. Tutto si giocherà sulla fluidità degli ingredienti, dalla pasta (i Pennoni) rigorosamente liscia, al sugo, marinato a freddo e dal forte gusto di aglio e peperoncino. Sarà una ricetta molto strong, resa ancora più gustosa da un estratto di aglio dolce, un assoluto di prezzemolo a rinfrescare il palato e una salsa di alici e aglio nero. Ogni pennone racchiuderà in sé tuti i profumi dell’arrabbiata grazie al sugo e alle salse che richiameranno ed esalteranno gli ingredienti base della ricetta”.
Domenica 4 ottobre, alle ore 15:00, Daniele Roppo presenterà la sua Cacio e Pepe con l’aggiunta di una spolverata di Tartufo per la tematica “I Primi della Tradizione” mentre per “I Formati di Pasta”, alle 15:00, Antonio Gentile animerà l’Aula Gusto con ben due ricette: Fusillone con melanzana affumicata, gambero rosso, maggiorana e arancia e Spaghettone con impepata di cozze e funghi.
“Per questa prima edizione di Pasta Excellence – racconta Daniele Roppo – proporrò un cacio e pepe al tartufo, un piatto della tradizione facilmente replicabile nei 40 minuti a disposizione per la cooking class. Sarà una ricetta eseguita in modo tradizionale, ma con la pasta lavorata a freddo come facciamo noi al ristorante e con l’aggiunta di una spolverata di tartufo Lady Truffle.”.
“Ho scelto di proporre l’impepata di cozze perché è uno dei miei piatti del cuore. A Pasta Excellence la presenterò in versione rivisitata con uno Spaghetto mantecato in una crema di impepata di cozze e limone, guarnito con un carpaccio di funghi. Un tocco diverso ma che fornisce al piatto una bella spinta. Molto interessanti anche i Fusilloni mantecati in una bisque di gamberi rossi e servito su una crema di melanzana affumicata. È un piatto completo, con note dolci, acide e affumicate, che tengo in carta da molto tempo e a cui sono molto affezionato”.
Ogni cooking class sarà composta da massimo 8 partecipanti. Al termine della lezione, strumenti e postazioni saranno sanificati nel rispetto delle norme sanitarie vigenti. La durata sarà di 40 minuti per la realizzazione di una ricetta e 75 minuti circa per due ricette.
PROFILI CHEF
Andrea Pasqualucci – Moma 1* Michelin
Chef del ristorante Moma, romano, classe 1989, Andrea Pasqualucci è arrivato alla Stella Michelin nel 2018 dopo esperienze importanti al fianco di grandi, dai quali ha appreso molto: da Giuseppe Di Iorio (Aroma) ha imparato le basi della cucina francese e come si viva in brigata, facendo lavoro di squadra; da Oliver Glowig (Aldrovandi Palace) ha compreso la centralità dei prodotti italiani e l’importanza della cura per gli ingredienti; da Moreno Cedroni (Madonnina del Pescatore), ha affinato le sue conoscenze sulle lavorazioni del pescato. L’incontro con Gastone Pierini, patron del Moma, cambia la sua vita: entra a far parte del progetto ambizioso che lo condurrà nel 2019 alla conquista della prestigiosa stella Michelin.
Un progetto che sa di buono e parla di ristorazione etica, dove gli ingredienti, rigorosamente stagionali, arrivano solo da piccoli produttori, allevatori e pescatori locali che garantiscano filiera certa e un gusto inarrivabile. Ogni piatto realizzato dalla brigata di cucina ha lo scopo di valorizzare le materie prime che vengono lavorate il meno possibile per preservarne sapori, profumi e proprietà originali.
Daniele Roppo – Il Marchese
Giovane e di origini romane, Daniele Roppo si avvicina alla cucina come autodidatta, sperimentando da solo fin da piccolo le varie reazioni che gli alimenti avevano tra loro e poi studiando i libri di Robuchon e di altri grandi cuochi italiani e francesi. È mentre frequenta Economia aziendale all’università e gioca a rugby che Daniele decide di fare della cucina la sua professione. Così, comincia a lavorare in osterie di amici di famiglia e poi frequenta la scuola “A tavola con lo chef”. Dopo varie esperienze lavorative nella Capitale approda da “Il Marchese”, dove inizia a dedicarsi alla cucina di tradizione ma con un impulso innovativo. Nella sua gastronomia, re e regine sono gli ingredienti di qualità. Nelle sue preparazioni, il cuoco capitolino può esprimere le sue radici e il suo passato da rugbista, quando si relaziona con la sua brigata: “Uniti si prova, si sbaglia, si sperimenta e infine si costruisce”, dice Roppo pensando al gioco di squadra che, stavolta, non è sul campo, ma dietro ai fornelli. E così è stato anche arrivando al Marchese. Conosciuti per caso Davide Solari e Lorenzo Renzi, proprietari del ristorante, poco prima dell’apertura, si sono piaciuti subito e, come racconta il giovane cuoco, “ho avuto il posto senza aver mai cucinato”. Uniti dallo stesso pensiero gastronomico in cui il territorio diventa principale protagonista della tavola, hanno dato vita a una cucina che è insieme di tradizione romana e italiana e che concede agli ospiti il grande lusso di cenare in un ambiente dall’allure sofistica e preziosa con sapori accoglienti. Un raffinato Amaro bar (il primo in Europa con oltre 600 etichette di amaro) e cocktail bar completa l’offerta di questo locale romano di grande fascino.
Pierluigi Gallo – Giulia Restaurant
Classe ‘83, Pierluigi Gallo cresce nel ristorante di famiglia, vicino Vasto, tra soffritti e profumi di brace, sperimentando tutti gli aspetti della ristorazione. A quattro esami dalla laurea, dirottato dalla passione viscerale per la cucina, Pierluigi decide di lanciarsi in una sfida personale e aprire un ristorante tutto suo, “l’Osteria del Gallo”. Una solida esperienza formativa che lo porta verso una ulteriore volontà di crescita. Sceglie così la scuola di Niko Romito a Casadonna, Castel di Sangro, per apprendere nuove tecniche e ripartire da zero, ritemprando il suo profilo da cuoco. L’esperienza si conclude con un traguardo importante e prestigioso: l’ingresso nella brigata del ristorante Reale che conquista la terza Stella Michelin.
Tutte le suggestioni assimilate durante la ‘Scuola Romitiana’ si riveleranno per Gallo di primaria importanza. Dopo l’Abruzzo Pierluigi approda a Roma al Ristorante “All’Oro” con lo chef Riccardo di Giacinto. Un’esperienza rilevante, che lo avvicina ai sapori romani della tradizione. Passa poi nelle cucine de “Il Pagliaccio” di Anthony Genovese (2 Stelle Michelin) che conclude il suo percorso formativo. Seguono poi due esperienze a Roma e Tivoli: “Gli Ulivi” (Quartiere Parioli) e il “Greg Ristorante” prima di essere scelto da Carlo Maddalena come chef del suo “Giulia Restaurant”. Il ristorante, inaugurato nel 2017, si trova all’interno di un elegante palazzetto degli inizi del secolo scorso affacciato sulla famosa via Giulia. L’ambiente, ideato dallo stesso Carlo Maddalena, è raffinato e originale con poltrone colorate, mobili in legno e lampadari in cristallo circondati da dettagli industrial. Giulia Restaurant è il luogo ideale per chi è alla ricerca di un’esperienza gastronomica intensa ed emozionante grazie alla cucina decisa, autentica e sorprendente dello Chef. Fiore all’occhiello della stagione estiva, le terrazze esterne con vista sui tetti della città e sul biondo Tevere, uno spazio dove rilassarsi per una cena gustosa o un aperitivo sfizioso a base di gnocchi (ripieni o alla romana) e cocktail esclusivi realizzati dalla mano esperta di Gianluca Storchi.
Antonio Gentile – 47 Circus
Antonio Gentile, appena incontrato Nicolotti, ha subito compreso e condiviso la linea da seguire. “Per me Roma è quasi una seconda patria – spiega lo chef – la città dove mi sono formato e, negli ultimi anni, cresciuto professionalmente. Quando Luca Nicolotti mi ha lanciato la sfida di dare un’anima a questa terrazza, un luogo di bellezza assoluta, un ristorante che potesse essere ricordato e cercato, mi sono sentito onorato e ho accettato immediatamente. Qui sono circondato da cose belle, emozionanti e la mia cucina ne è stata influenzata e guidata: non posso offrire nel piatto qualcosa che sia da meno della vista!”
La storia dello chef è quella di una passione vera, che non conosce compromessi. Nato a Ercolano, classe ’86, dopo gli studi da perito meccanico si è trasferito nella capitale per frequentare il corso A tavola con lo chef di Antonio Sciullo.
“Lo feci quasi per gioco ma è diventata la mia vita. – rivela Antonio – Sono rimasto con lui nella cucina di Georges per un anno e mezzo, prima di arrivare al Faro di Capo d’orso con lo chef Pierfranco Ferrara, una stella Michelin. Tornato a Roma, sono entrato nella cucina di Imàgo ristorante dell’Hotel Hassler, per poi scendere in costiera al ristorante Furore, del Furore Inn, con lo chef Antonio Sorrentino. Poi Londra con Heinz Beck, presso il suo ristorante Apsleys. Dopo quasi due anni, sono tornato in Italia, per fare lo chef al Red Fish di Ostia, dove sono rimasto cinque anni, conquistando le due forchette del Gambero Rosso. Un periodo intenso, di crescita, dove mi sono confrontato con me stesso sul tipo di cucina volessi esprimere. Infine la chiamata di Nicolotti al 47 Circus e l’inizio della parte più sensazionale della mia vita.”
Giuseppe Di Iorio – Aroma 1* Michelin
Chef di origini romane e calabresi, Giuseppe Di Iorio si accosta alla cucina fin da bambino. Dopo aver studiato presso la Scuola Alberghiera di Roma entra a far parte della brigata del ristorante Margutta. Da lì inizia la sua carriera che lo porta a varcare i confini fino ad arrivare a Londra, al prestigioso Hyde Park Hotel, al fianco di Giuseppe Sestito. Tornato in patria, approda nell’alta ristorazione alberghiera entrando nella cucina del Parco dei Principi. Nel 2005 approda al Mirabelle, all’ultimo piano dell’Hotel Splendide Royal, per poi trasferirsi da Aroma dove, tutt’oggi, dirige la brigata con personalità e professionalità.