Palmalisa Zantedeschi interpreta il motivo geometrico del sagrato della Basilica di San Giorgio a Venezia
utilizzando il marmo, e crea San Giorgio,
un pannello decorativo come oggetto di uso quotidiano
Apre a Venezia il 10 aprile, la seconda edizione di Homo Faber, l’innovativa iniziativa culturale dedicata ai mestieri d’arte contemporanei,organizzata dalla Michelangelo Foundation. Homo Faber Event 2022 è declinato in 15 spazi espositivi, ognuno dedicato a diversi aspetti dell’alto artigianato e ideati da un team di designer, curatori e architetti di fama mondiale.
Palmalisa Zantedeschi accoglie l’invito di uno dei curatori dell’edizione 2022 di Homo Faber, il designer tedesco Sebastian Herkner, a partecipare alla sua mostra “Pattern of Crafts – Il Motivo dei Mestieri”, che sarà ambientata nella Sala Barbantini della Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore. Partendo dal motivo geometrico della pavimentazione esterna della Basilica di San Giorgio, Herkner invita una selezione di artigiani e atelier provenienti dal Giappone e dall’Europa a interpretare il pattern ottagonale simil pizzo del sagrato, trasferendolo in un’opera grafica da esporre sulla parete della Sala Barbantini. Dall’Italia (da Cavaion Veronese), anche Palmalisa, insieme ai maestri artigiani e astri nascenti europei e giapponesi, è chiamata a mostrare la varietà di materiali e tecniche, origini e competenze necessari per creare eccezionali pezzi decorativi come oggetti di uso quotidiano, e per farlo sceglie il marmo, e crea il pannello decorativo “San Giorgio”.
Palmalisa racconta il pannello “San Giorgio”
“Il progetto pensato dal curatore e designer Sebastian Herkner di ispirarsi al pavimento esterno della Chiesa di San Giorgio Maggiore, si è rivelato fin da subito molto interessante per noi maestri artigiani e atelier, in quanto dava la possibilità di interpretare le forme geometriche componenti il pavimento attraverso altre prospettive.
In un primo momento, ho pensato di assemblare dei marmi policromi, ma, attraverso il processo di osservazione costante del progetto e del luogo sacro da dove proviene il pavimento, si è arrivati alla conclusione di togliere, scavare, plasmare le geometrie quasi come se fossero parte di un tessuto bianco sul quale scrivere le forme. Da questo processo di osservazione continua, che mi definisce nel mio essere creativa, nasce San Giorgio, un pannello artistico che si snoda fra bassorilievi ed alto rilievi, fra forme geometriche bidimensionali e tridimensionali di marmo bianco puro proveniente dall’Isola di Thassos in Grecia. Nello scorrere delle forme nasce un marmo policromo, la Lumachella ‘mirabilia’, che ha origine dalla trasformazione del mare in terra. La Lumachella veniva usata in tempi antichi come elemento ornamentale all’interno di chiese ed antiche ville. La scelta simbolica di applicarla al manufatto bianco è dovuta alla sua plasticità estetica che bene rappresenta il ciclo infinito della vita”. – Palmalisa Zantedeschi
Profilo Palmalisa
Palmalisa Zantedeschi si definisce una “creativa del marmo”. Veronese proveniente da quattro generazioni di scalpellini e scultori vive vicino al Lago di Garda, a pochi passi dall’atelier in cui crea e lavora il marmo e le pietre.
Lavorare la pietra è un mestiere di famiglia, fin da bambina Palmalisa inizia a sperimentarne la bellezza. Da artigiana (e da imprenditrice), sviluppa progetti per l’Architettura e di Design, utilizzando la materia prima come prodotto per realizzare pavimenti, rivestimenti, arredi e oggetti. Tutti i giorni osserva i materiali che arrivano da ogni parte del Pianeta a Verona, uno dei più importanti centri di raccolta di materiali lapidei; viaggia nel mondo alla ricerca di nuove cave, seleziona blocchi e lastre che propone agli Architetti più sensibili alla materia, sviluppando progetti personalizzati e sartoriali.
Queste continue osservazioni, lavorazioni, sperimentazioni, conducono Palmalisa ad una scoperta: ogni frammento di materia ha una vita intrinseca che si manifesta attraverso apparenti casualità di colori, proporzioni, dimensioni.
Palmalisa inizia così ad osservare la materia con una sensibilità nuova che la accompagna verso percorsi inediti, quello dei collectible objects e quello artistico, che vivono oggi in armonia con i progetti per l’Architettura.
La prima ricerca che Palmalisa avvia è sempre sui materiali (in continuità con l’essere un’artigiana e un’imprenditrice per il Design e l’Architettura), la seconda invece, che è ciò che l’ha portata a una visione più artistica che oggi ha della materia, è sulla lavorazione, che Palmalisa identifica nel gesto fisico della sottrazione, del ridurre all’essenza.
La pietra non è solo bella, ma è eclettica, si trasforma attraverso le lavorazioni rivelando i suoi multipli aspetti. Può diventare materia ruvida, solida, morbida, leggera, poetica. Palmalisa intuisce che è materia viva.
È da questa scoperta, dallo stupore e dalla meraviglia, che nascono gli oggetti da collezione e le opere litiche.
Il nuovo sguardo di Palmalisa si traduce così in “Incanto”, la sua prima collezione di opere litiche, declinata in pezzi unici in marmi e pietre, e nella realizzazione di oggetti da collezione per uso quotidiano, come il pannello “San Giorgio”, che sarà presentato a Homo Faber 2022 (Venezia, 10 aprile / 1° maggio 2022), e il paravento “Tiepolo”, che sarà esposto durante la Milano Design Week 2022, nell’ambito di 5VIE, dal 6 al 12 giugno 2022. www.palmalisa.it
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