Ottava edizione del festival internazionale di fotografia
e arte contemporanea
CASTELNUOVO FOTOGRAFIA
Dal 3 all’11 Ottobre 2020
Giornate inaugurali sabato 3 e domenica 4 Ottobre 2020
Sede Rocca Colonna e Borgo medievale
Città Castelnuovo di Porto (RM)
Orari Sabato 3 e Domenica 4 Ottobre 2020
10:00-13:00/ 15:00 – 20:00
IN | OUT Abitare come misura del paesaggio
Coi canneti è scomparsa anche l’ombra. Già il sole,
di sghembo,
attraversa le arcate e si sfoga per vuoti
che saranno finestre: lavorano un po’ i muratori,
fin che dura il mattino. Ogni tanto rimpiangono quando qui ci frusciavano ancora le canne,
e un passante accaldato poteva gettarsi sull’erba.
I ragazzi cominciano a giungere a sole più alto. Non lo temono il caldo. I pilastri isolati del cielo sono un campo di gioco migliore che gli alberi o la solita strada. I mattoni scoperti si riempion d’azzurro, per quando le volte
saran chiuse, e ai ragazzi è una gioia vedersi dal fondo
sopra il capo i riquadri di cielo. Peccato il sereno,
ché un rovescio di pioggia lassú da quei vuoti piacerebbe ai ragazzi. Sarebbe un lavare la casa.
Cesare Pavese
da Casa in costruzione, lavorare stanca 1936-1943
IL FESTIVAL
Nonostante il momento complesso che stiamo attraversando, il team di Castelnuovo Fotografia ha deciso di procedere con l’ottava edizione del festival, portando avanti un progetto culturale in cui crede molto, nel rispetto delle misure di sicurezza per l’emergenza coronavirus. Nel primo weekend di ottobre, sabato 3 e domenica 4, due giorni di inaugurazione animeranno il castello e il borgo medievale di Castelnuovo di Porto tra mostre, letture portfolio, presentazioni, proiezioni e installazioni. Il festival si muove da sempre per un confronto reciproco tra le arti, oltrepassandone i confini, facendoli diventare vie di incontro e di scambio. Le sale del Castello Colonna si aprono anche quest’anno all’esperienza artistica come motivo di rigenerazione sociale, culturale ed estetica. Le opere esposte e le iniziative da un lato vogliono stimolare una riflessione sulla fotografia contemporanea, dall’altro sono il simbolo di una cultura che vuole resistere nonostante il momento difficile che tutti noi stiamo vivendo.
La manifestazione è realizzata dal Comune di Castelnuovo di Porto e curata dall’associazione culturale DIECIQUINDICI con la direzione artistica di Elisabetta Portoghese e il comitato scientifico composto da Michela Becchis, storica dell’arte e curatrice, Manuela De Leonardis, storica dell’arte, giornalista e curatrice.
Il festival gode del patrocinio dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Roma e dell’Ente Regionale Parco di Veio, del Goethe institut, dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma, dell’Università di Roma Tre e dell’IILA- Organizzazione Internazionale Italo-latina americana.
Anche per questa edizione Leica Camera Italia, filiale italiana del marchio leader nella produzione di macchine fotografiche e obiettivi di eccellenza, è partner della manifestazione. Nella splendida cornice del Parco di Veio e nel paesaggio dell’Etruria meridionale, a due passi da Roma, LEICA offre la possibilità unica di provare sul campo alcuni dei suoi straordinari modelli dei Sistemi SL, M e Q, accompagnati dallo staff qualificato del Leica Store Roma.
L’edizione 2020 si avvale della collaborazione di numerose gallerie di arte contemporanea e, come tradizione ormai da molti anni, di istituti di cultura stranieri.
Per quest’anno vogliamo riflettere sul paesaggio dell’abitare: mai come in questa fase è importante interrogarsi sul ruolo che la forma dell’abitare assume nella trasformazione della città contemporanea a la sua relazione con lo spazio pubblico e l’ambiente.
Il paesaggio muta velocemente, la città si svuota, gli abitanti della città tradizionale sono spinti in luoghi in cui la frammentazione sociale e spaziale è la connotazione predominante.
Nella negazione di ogni spazio di umana condivisione, dai palazzi alveare di edilizia intensiva circondati da strade troppo larghe per potervi camminare, il paesaggio si frammenta in un orizzonte di case genericamente tutte uguali in cui lo spazio individuale predomina: il muro di cinta ne è l’emblema, come il centro commerciale lo è dello spazio pubblico.
Lo smartworking forzato crea inedite forme di impiego dello spazio domestico, l’esperienza della mobilità e del pendolarismo che sembrava predominate diviene incerta.
Il paesaggio dell’abitare si modifica insieme al modo vivere lo spazio.
Nonostante gli appartamenti siano tuttora divisi rigorosamente in zona notte e zona giorno, tra lo spazio della notte/intimità e quello del giorno/condivisione, il binomio famiglia – abitazione è sempre meno verosimile: durante la pandemia Milano si svuota di studenti e lavoratori precari e il suo volto è quello della città della coabitazione. A Roma il centro si svuota e svela il volto di una città privata della sua anima e diventata merce ad uso e consumo dell’industria turistica. Parallelamente all’abbandono e al degrado dello spazio pubblico come bene comune, l’unico paesaggio metropolitano che sembra immutato nelle sue dinamiche se non nel suo progressivo allontanamento dal centro è quello di chi è spinto sempre più lontano, in affollati alloggi di fortuna o baraccopoli prive dei servizi essenziali, luce, acqua e servizi igienici. Gli spazi dell’emergenza abitativa, prima degli emigrati meridionali, ora dei migranti e dei nuovi poveri, occupano strutture industriali in disuso, cantieri abbandonati, giardini pubblici e interstizi del tessuto urbano oppure i margini in cui la città si fa campagna, e quel margine incerto, senza cura, si trasforma in discarica a cielo aperto.
LE MOSTRE
GUIDO GUIDI – LE CORBUSIER – 5 ARCHITETTURE
In collaborazione con la Galleria 1/9unosunove arte contemporanea, Roma
La mostra DI Guido Guidi, figura di spicco della fotografia italiana contemporanea, già esposta alla galleria 1/9unosunove arte contemporanea a Roma, riunisce stampe per la maggior parte inedite, di 5 edifici tra i più importanti costruiti da Le Corbusier: La Maison La Roche (Paris, 1923-1924), La Maison Planeix (Paris, 1924-1928), La Villa Savoye (Poissy, 1928-1931) La Cité-Refuge (Paris,1929-1933) e L’Usine Claude-et-Duval (Saint-Dié-Des-Vosges, 1946-1951). L’opera di Le Corbusier è filtrata dallo sguardo lucido e rigoroso di Guido Guidi. Le fotografie sono disposte in sequenza sulla base del tempo che passa, degli spostamenti e movimenti, degli avvicinamenti e allontanamenti del fotografo all’interno e all’esterno degli edifici.
KAREN STUKE – HOTEL BOGOTÀ
A cura di Antonio Maiorino Marrazzo, Galleria PrimoPiano, Napoli
Patrocinio Goethe Institut
Nel corso di tre anni la fotografa Karen Stuke ha alloggiato in 45 camere dell’iconico Hotel Bogotà della città di Berlino. L’accordo con l’albergatore Rissmann era di alloggiare in una camera diversa ogni notte. Ogni notte uno scatto con il tempo di esposizione che corrispondeva alla durata del pernottamento, il tempo dell’incoscienza del sonno e del sogno. La cifra di Stuke è anche nel dispositivo che utilizza, la fotocamera a foro stenopeico: tecnica che richiede un tempo di esposizione estremamente lungo affinché nell’immagine si percepisca qualcosa di riconoscibile.
REIKO HIRAMATSU – Mizu no aru fùkei | Paesaggi d’acqua
A cura di Manuela De Leonardis
Patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma
In Mizu no aru fùkei | Paesaggi d’acqua, Il tema dell’abitare è declinato da Reiko Hiramatsu attraverso l’acqua, elemento vitale dell’uomo e del paesaggio naturale e urbano, in una visione che oscilla tra la liricità introspettiva e la lucidità della documentazione. Le fotografie sono state realizzate in Giappone tra la fine del 2019 e la primavera 2020 (durante il lockdown) e vengono presentate per la prima volta a Castelnuovo Fotografia.
VALENTINA DE ROSA – VILLA MONTETURLI
Dal Laboratorio Irregolare con Antonio Biasiucci
Valentina De Rosa comincia a frequentare Monteturli nel 2013. Le sue fotografie elaborano lo schiaffo psicologico ricevuto dall’incontro e quell’onda d’urto che ne fuoriesce. Il colore acido e la geometria temperano corpi e volti, il set ripetitivo e semplicissimo, la persona al centro dell’inquadratura, aprono diversamente alla vita disabile: una possibilità, una variabile incontrollabile della bellezza e della vita, stravolgendo i connotati e la percezione ordinaria della realtà. Qui si guarda negli occhi l’energia vitale e trasgressiva della disabilità totale, si percepisce il disarmo totale e la fiducia dei protagonisti, incosciente ed estrema nella salvezza di un’immagina. Nel 2015 l’artista viene selezionata per partecipare alla seconda edizione del Laboratorio Irregolare curato da Antonio Biasiucci, una masterclass biennale focalizzata sulla ricerca personale e la fotografia d’autore.
LUCA BORTOLATO – IL MONDO FUORI
A cura di Michele Corleone e Galleria Interzone, Roma
Un diario giornaliero di istantanee create dallo schermo del televisore durante il periodo della quarantena. Immagini che sono state in un secondo momento stampate e affisse in città, spunto per nuovi dialoghi e connessioni. Una riflessione sul mondo esterno che cambia e sullo scorrere del tempo attraverso dei frame televisivi; la tv altro non è che un filtro attraverso il quale conosciamo e incanaliamo nuove informazioni, speranze e paure.
LABORATORIO C.I.R.C.O. – UNA COSTELLAZIONE DI SCARTI
Casa Irrinunciabile per la Ricreazione Civica e l’Ospitalità
Patrocinio dell’Università di Roma Tre
Il laboratorio è formato da Francesco Careri, Fabrizio Finucci, Chiara Luchetti, Alberto Marzo, Sara Monaco, Serena Olcuire, Enrico Perini, Maria Rocco.
Il C.I.R.C.O. viene elaborato nel laboratorio di progettazione architettonica e urbana del corso della laurea magistrale in architettura-progettazione urbana dell’Università Roma Tre. Gli studenti e le studentesse hanno portato avanti una mappatura del patrimonio immobiliare romano dismesso e cominciato a costruire relazioni collaborative con i soggetti interessati della società civile e del mondo dell’attivismo. Hanno elaborato 11 progetti sperimentali di C.I.R.C.O. in 11 diversi edifici in disuso, lavorando su: individuazione di attori, fruitori, possibili finanziamenti, inneschi di dinamiche di economia circolare, impatto alla scala di quartiere e urbana, progetti architettonici di riuso degli immobili, conducibili per fasi e sensibili all’imprevisto.
CHIARA DAVOLI E LEROY S.P.Q.R’DAM – I.U.R. INFORMA URBIS ROMAE Guida psico-geografica della Roma underground
Chiara Davoli è una sociologa e fotografa. Leroy a 13 anni con la sua crew fa la prima occupazione nella Pietralata di Pasolini: durerà poche ore ma non smetterà mai di ritentare.
L’idea espositiva in mostra al festival è una Wunderkammer in cui convogliare delle mappe di Roma che propongono prospettive differenti: dalla visione zenitale, alla scala dell’edificio, fino ad arrivare ad altezza d’uomo nelle foto. Nel caso del 4 Stelle hanno contribuito Valerio Muscella e Paolo Palermo con foto e video realizzati per il film “4 Stelle hotel”.
TOMEU COLL – BADLANDS
A cura di Gabriele Agostini, In collaborazione con il Centro Sperimentale di Fotografia CSF-Adams
Tomeu Coll è stato presentato come Emerging Photographer dalla rivista statunitense Smithsonian Magazine. Il lavoro documentario Badlands è uno sguardo intimo all’interno dell’isola di Maiorca dove è nato e cresciuto l’artista stesso. A pochi metri da dove passano gli aeroplani nelle spiagge affollate di turisti, c’è un’area in cui nulla sembra accadere. La storia di un sobborgo tra luci e ombre oltre quello che il resto del mondo vuole vedere. Un’isola da sogno sì ma con i difetti che il fotografo sviscera, mostrando un forte senso di inquietudine e turbamento.
SEVERINE QUEYRAS – SGUARDI CONTRARI
A cura di Michela Becchis
Séverine Queyras fotografa francese ma romana di adozione ama fotografare paesaggi urbani, la periferia, la street photography, reportage sociali, fiori e pozzanghere. Del suo lavoro, parafrasando Kafka, si potrebbe scrivere così: “Davanti a una, cento, mille case sta un guardiano. Un uomo di campagna viene da questo guardiano e gli chiede il permesso di accedere a una casa. Ma il guardiano gli risponde che per il momento non glielo può consentire. L’uomo dopo aver riflettuto chiede se più tardi gli sarà possibile. «Può darsi,» dice il guardiano, «ma adesso no»”.
L’inesorabilità di quell’«adesso no», quel senza tempo di una risposta irragionevole e crudele nella sua insensatezza creano, nel lavoro di Queyras, colori e ombre netti, lucidi, sempre rifrangenti di toni luminosi, in alcuni casi abbaglianti, che delimitano lo spazio dell’uomo, della natura, di uno straccio prezioso, della città senza nessuna morbidezza.
Maïmouna GuerresI – Ville Nouvelles and Ancient Shadows
A cura di Manuela De Leonardis
Presentata per la prima volta a Castelnuovo Fotografia, la video installazione di Maïmouna Guerresi è stata realizzata a Marrakech tra marzo e maggio 2020. Confinata nell’edificio del MACAAL-Musée d’Art Contemporain Africain che ospita gli artisti in residenza, nel quartiere di Al Madeen, isolata per via dell’emergenza del Covid-19 ma con la possibilità di passeggiare nei dintorni, Maïmouna ha fotografato le architetture razionali della ville nouvelle di Marrakech, cogliendone gli elementi di tensione alla base del sistema socio-politico della loro costruzione, eredità coloniale, in cui ha inserito le ombre di corpi mistici che migrano nello spazio/tempo, sottolineando con l’enfasi dei loro gesti teatrali la sacralità di un momento del quotidiano.
FAUSTO GIACCONE – MACONDO
A cura di Elisabetta Portoghese con la collaborazione di s.t. foto libreria galleria
Patrocinio di IILA- Organizzazione Internazionale italo latina americana
Dal 2006 al 2010 il fotografo ha percorso a lungo la “costa” colombiana, con in testa un sogno: poter realizzare un progetto che restituisse, con l’immediatezza propria del linguaggio fotografico, il senso di un’opera molto complessa quale quella di Gabriel García Márquez. “E così, armato di una semplice Rolleiflex biottica degli anni sessanta, intrapresi un viaggio che sarebbe durato tre anni, alla scoperta di un mondo e nella ricerca di un linguaggio per raccontarlo”.
MARIA BAUER E GIUSEPPE SCAFIDI – 15.03.1990
Vincitori contest CDPzine 2019
Maria Bauer e Giuseppe Scafidi, entrambi siciliani hanno iniziato a fotografare nelle loro città di origine, Catania e Palermo, per poi trasferirsi a Roma al fine di approfondire le conoscenze del mezzo fotografico e della camera oscura. Con questa fanzine i due fotografi hanno voluto costruire un diario d’Italia del secolo scorso tramite delle foto raccolte da terra, la domenica, alla chiusura del mercato di Porta Portese a Roma.
YVONNE DE ROSA – ELENA DREAMING / NEGATIVO 1930
Yvonne De Rosa è una fotografa e fondatrice di Magazzini Fotografici a Napoli di cui è direttrice artistica. Nel suo lavoro, attraverso dei video, rielabora dei fatti di cronaca realmente accaduti, legati a un passato lontano o recente. Le storie narrate trattano argomenti vari: un femminicidio del 1930, il ritrovamento di un carteggio amoroso del 1920, la fine di una dittatura. Il soggetto principale dell’autrice è quello della memoria, ricreando storie che vedono protagoniste persone comuni che altrimenti sarebbero dimenticate.
CERTI SIRI VIU NAVI
Mostra tratta dal libro dei Fratelli Mancuso
Illustrazioni di Gianluigi Toccafondo
A cura di Else Edizioni
Un lavoro che nasce dall’incontro di tre artisti: i Fratelli Mancuso, e Gianluigi Toccafondo. Il risultato di questo connubio è un leporello che si apre per una lunghezza di 5 metri, stampato in serigrafia a sei colori da Else Edizioni. Si parla di navi che giungono da un mare profondo accompagnate dalla meraviglia di un bambino, un viaggio continuo di traversate e approdi, di uomini e imbarcazioni che nascono dal tratto pastoso e fluttuante di Gianluigi Toccafondo e dalle visionarie metamorfosi dei suoi disegni. In mostra ci saranno le serigrafie del leporello e il video realizzato da Angelo Loy in cui le parole e la musica dei fratelli Mancuso si accompagnano agli straordinari disegni originali di Gianluigi Toccafondo.
INGRID HELENA PAJO – MESSAGGI DALL’INVISIBILE
Installazione
Ingrid Helena Pajo è un’artista di Tallin, Estonia. Lavora principalmente materiali tessili e readymade e si concentra su fibre di origine naturale. Il lavoro Messaggi dall’invisibile è una collezione di oggetti raccolti e lavorati che, oltre le apparenze, assumono un nuovo significato nell’essere collezionati e mostrano l’habitat dell’artista che li ha raccolti in un percorso tra l’Estonia e l’Italia. Gli oggetti raccolti sono rivisitati con filo di rame, conduttore di energia nei cavi elettrici e, simbolicamente, principio di unione tra elementi.
LUCA EUGENIO CELSO – LOOKING FOR SILA GRECA
Looking for Sila greca nasce da un’esigenza personale. Quella di ripercorrere i luoghi di origine della famiglia del fotografo; luoghi che per necessità primaria sono stati abbandonati, ma non dimenticati. Nel periodo della colossale migrazione interna che l’Italia subì, tra il 1955 e il 1963 intere aree del mezzogiorno si spopolarono. I comuni dell’hinterland torinese, dove l’artista è nato, tra il 1961 e il 1967 crebbero dell’80%. Terre abbandonate quelle della Sila, che ancora vengono vissute dai pochi calabresi rimasti, ma soprattutto da immigrati, in particolare indiani, africani, polacchi.
PROGRAMMA
11.00 – 13. 00| Rocca Colonna | Inaugurazione e visite guidate
15.30| La Castelluzza | Presentazione del lavoro A JE BURRNEH di Paola Favoino, edito da Balterbooks. Con la fotografa Paola Favoino e Aminta Pierri.
Secondo le leggi consuetudinarie del codice Kanun trasmesse oralmente da secoli, se in una comunità familiare, specialmente nel nord dell’Albania, veniva a mancare l’uomo che ne era a capo, le sue funzioni di reggente assoluto potevano essere assunte interamente e con la stessa valenza da una donna. Nella ricerca della Favoino, il percorso si intreccia allo sviluppo della sua forma libro e si rende metafora di un passaggio intimo attraverso i materiali tecnici e lucidi della storia, a creare uno specchio del concetto di identità.
16.30 – 17.30| Rocca Colonna | Visite guidate mostre
17.30| La Castelluzza | Talk GUIDO GUIDI LE CORBUSIER, 5 ARCHITETTURE. Con Luca Ribichini (Vicepreside della Facoltà di Architettura dell’’Università “La Sapienza” di Roma), Manuela De Leonardis (comitato scientifico festival), Aldo Olivo (architetto). Modera Elisabetta Portoghese.
La mostra di Guido Guidi, figura di spicco della fotografia italiana contemporanea, riunisce stampe per la maggior parte inedite, di 5 edifici tra i più importanti costruiti da Le Corbusier: La Maison La Roche (Paris, 1923-1924), La Maison Planeix (Paris, 1924-1928), La Villa Savoye (Poissy, 1928-1931), La Cité-Refuge (Paris, 1929-1933) e L’Usine Claude-et-Duval (Saint-Dié-Des-Vosges, 1946-1951).
Domenica 4 Ottobre
11.30| Antica Mola | Talk SCATTI DI CRONACA – ABITARE, DENTRO L’EMERGENZA
I fotoreporter Angelo Franceschi di Repubblica, Massimo Percossi di Ansa e Claudio Sisto di Fotogramma dialogano con i giornalisti Marino Bisso e Daniele Macheda. A cura della Rete #Nobavaglio, liberi di essere informati
15.30 – 16.30| Rocca Colonna | Visite guidate mostre
15.00 – 18.00| Caffè Centrale | Letture Portfolio
16.30| La Castelluzza | Incontro con il collettivo di Rome Photozine Festival e presentazione di Funzilla Expo e della fanzine La pelle che ci separa a cura di Sara Palmieri
Il Funzilla Fest nasce nel 2015 su iniziativa di Fugazine e Monkeyphoto. Oggi il collettivo è formato da fotografi e appassionati di editoria indipendente. Quest’anno il festival diventa Funzilla Expo, un’esposizione diffusa di fanzine in luoghi diversi che prenderà il via a metà Ottobre.
17.30| Presentazione del libro PERIFERIA. ABITARE TOR BELLA MONAC
di Carlo Cellamare e Francesco Montillo, fotografie di Fabio Moscatelli, edito da Donzelli Editore Roma 2020.
Il tema delle periferie urbane è oggi strategico perché la città contemporanea si definisce proprio a partire da quei luoghi in cui vive la gran parte della popolazione, con situazioni di marginalità e di degrado ma anche di forte partecipazione e creatività. Questo libro restituisce una diversa rappresentazione della periferia, a partire dal luogo che a Roma accoglie la sua immagine più negativa, ovvero Tor Bella Monaca. Guardando oltre gli enormi problemi del quartiere, emerge tuttavia una grande vitalità, un contesto di iniziative sociali e di autorganizzazione.
Domenica 11 Ottobre
11.00| La Castelluzza | Proclamazione e premiazione concorso IL PARCO PRIMA DEL CORONAVIRUS a cura dell’Ente Regionale Parco di Veio.
Era l’aprile scorso, tempo di lockdown. I Parchi del Lazio erano chiusi, proprio all’inizio della stagione in cui sono più frequentati. Veio è un parco periurbano, i cui confini iniziano da Roma Nord arrivando quasi alla provincia di Viterbo. In quel momento difficile, dove eravamo tutti chiusi in casa, è stato lanciato sulla pagina Facebook del Parco un contest fotografico: “Il Parco prima del Coronavirus”. Gli amici del Parco sono stati invitati a inviare le foto delle loro passeggiate ed escursioni nel Parco, prima della pandemia. Nel corso del Festival verranno premiati i primi tre che hanno raggiunto un maggior numero di like, e inoltre, una giuria qualificata darà un premio speciale alla foto più significativa e rappresentativa del Parco di Veio tra quelle arrivate.
12.00| La Castelluzza | Proiezione degli scatti del contest Instagram LO SPAZIO SOSPESO
A cura del Comune di Castelnuovo di Porto in collaborazione con l’associazione DIECIQUINDICI “Lo spazio sospeso – raccontaci con uno scatto la tua personale visione, in questo tempo sospeso, dello spazio domestico e di quello lavorativo”.
15.00| Rocca Colonna | Visite guidate mostre
16.00| Rocca Colonna | Presentazione del plastico MONTE SEGATO di Francesco Careri.
Professore presso l’Università Roma Tre, dove è direttore del Master Environmental Humanities e del Master Arti Performative e Spazi Comunitari, Careri presenta un lavoro basato su i suoi ricordi del passato. Un monte segato, ferito, sovrumano, tagliato da una sciabolata gigante per la furia degli dei. E ancora una cava di tufo dismessa. Un’idea futura, restituire luce e bellezza al profilo di un disegno sbiadito nella sua memoria.
17.00| Via Tiburtina Km.13 | CAMMINATA A GROTTA COLONNA con Francesco Careri.
Al km. 13 della via Tiberina, nei pressi Ponte Storto, nella zona denominata Grotta Colonna, sorgono le pareti e gli ambienti delle antiche cave di tufo utilizzate dai romani e fino agli anni 50 per costruire Roma. Chi di queste cave ha memorie, aneddoti, sogni sospesi è invitato a venire.
In ottemperanza alle disposizioni dei DPCM emanati a carattere nazionale per l’emergenza COVID-19 e nel rispetto dei protocolli di sicurezza il BOOKSHOP sarà allestito sabato 3 e domenica 4 ottobre in Piazza Vittorio Veneto.
CDPZINE 2020
In collaborazione con DIECIQUINDICI, CDPzine è un concorso dedicato ai giovani fotografi che sperimentano nuovi linguaggi attraverso la realizzazione di fanzine fotografiche e autoproduzioni e che vede in palio come premio la produzione della mostra del progetto vincitore durante la successiva edizione del festival.
Immancabile anche in questa edizione il FOTOBOOKSHOP di Castelnuovo Fotografia, spazio collettivo dedicato all’editoria fotografica, alle fanzine e al self publishing che quest’anno sarà allestito all’aperto, nel rispetto delle misure di sicurezza per l’emergenza coronavirus. Gli appassionati e i collezionisti possono curiosare tra le opere di editori e di giovani editori indipendenti o fanzine autoprodotte dagli stessi fotografi che ci raccontano la parte più interessante del loro lavoro con immagini libere dalle regole imposte dal mercato. Presenti: Else Edizioni, Leporello, Yogurt Magazine & the Paper Room, Postcart Edizioni, Tana LIBRI per tutti.
Si confermano domenica 4 ottobre le LETTURE PORTFOLIO, dove gli appassionati di fotografia possono sottoporre i loro progetti fotografici ad esperti del settore per averne un parere professionale. I lettori sono Luisa Briganti e Gabriele Agostini, Manuela De Leonardis, Dario De Dominicis e Massimo Siragusa.
Per supportare Castelnuovo Fotografia e le iniziative del festival e far si che sia il festival di tutte e tutti abbiamo avviato una campagna crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso SOSTIENI IL FESTIVAL
Durante la settimana visite su prenotazione scrivendoci all’indirizzo email: castelnuovofotografia@gmail.com
Weekend di chiusura
Sabato 10 e Domenica 11 Ottobre 2020
Orari 15:00 – 19:00
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito.
Contatti
castelnuovofotografia@gmail.com
press.castelnuovofotografia@gmail.com
https://www.castelnuovofotografia.it/