OSTIA ANTICA FESTIVAL – IL MITO E IL SOGNO

OSTIA ANTICA FESTIVAL – IL MITO E IL SOGNO

Sabato 20 luglio – ore 21 – ingresso 15 euro (+d.p.)

In occasione del Cinquantesimo Anniversario dell’allunaggio
Fabio Morgan

presenta

WALKING ON THE MOON

Uno spettacolo della Compagnia del Teatro dell’Orologio

regia di Leonardo Ferrari Carissimi

 con Graziano Piazza, Matteo Cirillo e Anna Favella

e con Susanna Laurenti, Andrea Mastrotto, Benedetta Russo,
Enrico Torzillo, Riccardo Viola, Pietro Virdis

scene e costumi Alessandra Muschella
disegno luci: Martin Emanuel Palma
esperienza multimediale: Oniride s.r.l. organizzazione: Gianni Parrella
comunicazione e promozione: E45

testo di Leonardo Ferrari Carissimi e Fabio Morgan

 

In occasione del cinquantesimo anniversario dell’allunaggio la compagnia del Teatro dell’orologio, all’Ostia antica Festival – Il Mito e il Sogno, presenta il 20 luglio Walking on the moon, uno spettacolo dedicato alla figura dell’astronauta Michael Collins, interpretato da Graziano Piazza.

Lo spettacolo scritto da Fabio Morgan e diretto da Leonardo Ferrari Carissimi è una favola contemporanea a tre personaggi in cui mondo digitale, mondo letterario e mondo dei ricordi s’intrecciano in una sinfonia a 9 attori dal sapore magico, dove si ride, si piange e si sogna. Uno spettacolo dove la tecnologia incontra una narrazione poetica: uno spaccato surreale ma concreto sulla comunicazione odierna, su come la realizzazione dei propri desideri personali, la soddisfazione del proprio io, possa fagocitare l’individuo e la sua umanità. Lo spettacolo è patrocinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Walking on the moon è una favola a tre personaggi: Elia, un giovane startupper digitale timido ed impreparato al mondo, Alice, una studentessa fuori dal mondo appassionata di poemi cavallereschi, e Michael Collins, astronauta della mitica missione Apollo 11, ormai invecchiato, personaggio bizzarro e polemico, figura di rottura tra il mondo del presente e il mondo del passato. Mondo digitale, mondo letterario e mondo dei ricordi s’intrecciano in una sinfonia a 9 attori dal sapore magico dove si ride, si piange e si sogna.

Uno spettacolo dove la tecnologia incontra una narrazione poetica: uno spaccato surreale ma concreto sulla comunicazione odierna, su come la realizzazione dei propri desideri personali, la soddisfazione del proprio io, possa fagocitare l’individuo e la sua umanità.

NOTE DI REGIA Leonardo Ferrari Carissimi

Walking on the moon parla di sogni.
I sogni, personali o collettivi, della storia dell’uomo sono soggetti ad un insieme innumerevole di fattori (storici, culturali, economici) che li rende tanto differenti tra loro che il sogno di un uomo del 1016 potrebbe facilmente corrispondere ad un incubo di un uomo del 2016. Al di là di di ciò però esistono dei topoi nell’universo onirico umano, delle costanti che uniscono non solo comunità, culture e religioni differenti (spazio) ma anche epoche storiche molto distanti tra loro (tempo). Una di queste costanti è la Luna. Per lungo tempo soggetto popolare di aspirazioni personali e viaggi immaginari della letteratura mondiale fino a diventare un chiodo fisso della rivoluzione scientifica occidentale, la luna è stata esplorata dall’uomo il 20 luglio del 1969, data che segna l’apice di una gara spaziale de- cennale ispirata dalla guerra fredda tra l’URSS e gli Stati Uniti. Da questo punto di vista l’allunaggio dell’Apollo 11 segna la realizzazione di un sogno collettivo e, di conseguenza, la fine, perché una delle componenti di più forte fascinazione del sogno è la sua irrealizzabilità.

Walking on the moon parla di solitudine.
Lo spettacolo racconta la solitudine cosmica provata da Michael Collins durante l’allunaggio del 1969. Mentre Armstrong ed Aldrin passavano alla storia per essere stati i primi due uomini a calpestare la superficie lunare, Collins, in attesa del loro rientro, orbitò per 3 ore intorno alla luna e per mezz’ora perse ogni contatto radio con la terra. Fu l’uomo più solo dell’universo. Alla solitudine si aggiungeva il dramma esistenziale di essere arrivato vicino alla realizzazione del proprio sogno ma, per il compito a cui era chiamato, impossibilitato a realizzarlo.

Walking on the moon parla di tecnologia.
Gli spettatori avranno la possibilità di vivere individualmente l’esperienza del walking-out in prima persona. Attraverso un applicativo appositamente sviluppato, chiunque sia dotato di uno smartphone e dei cardboard box (da noi forniti) potrà vivere un’esperienza immersiva a 360° avendo la sensazione di camminare sulla luna. Nel corso del tour europeo di residenze creative dello spettacolo ho sempre chiesto agli spettatori: la tecnologia è davvero una possibilità concreta di realizzazione dei nostri sogni? Walking on the moon pone costantemente questa domanda e lascia la risposta a tutti i suoi spettatori.

 

 Produzione Progetto Goldstein

in co-produzione con CapoTrave / Kilowatt

nell’ambito del progetto europeo Be SpectACTive! – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro (IT),
Bakelit Multi Art Center Budapest (HU), B-51 Ljubljana (SI), Domino Zagreb (HR), LIFT London (UK), Tanec Praha (CZ),
Teatrul National Radu Stanca Sibiu (RO), York Theatre Royal (UK)

Uno spettacolo patrocinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica

 

 

TEATRO ROMANO / OSTIA ANTICA FESTIVAL 2019 – “IL MITO E IL SOGNO – IVa EDIZIONE”

PARCO ARCHEOLOGICO – VIALE DEI ROMAGNOLI 717 – 00119 – OSTIA ANTICA – ROMA

http://www.ostianticateatro.com – info@ostianticateatro.com

Biglietti su Ticketone.it e rivendite autorizzate

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