ONOREVOLE SUSY DE MARTINI

1. Sorveglianza delle frontiere marittime esterne

Con questo regolamento la Commissione cerca di rimediare alle gravi carenze di Frontex che la tragedia di Lampedusa dell’ottobre scorso, ha purtroppo messo in luce. Certamente il regolamento proposto rappresenta un passo avanti verso un impegno maggiore dell’UE in tema di sorveglianza delle frontiere marittime. Purtroppo però resta ancora molto da fare affinché Frontex possa davvero efficacemente supportare gli Stati membri più esposti all’immigrazione dall’Africa, tra i quali, in prima linea, l’Italia. Frontex ha un budget complessivo di 80 milioni di euro, 20 dei quali sono spesi solo per pagare gli stipendi di funzionari che stanno comodamente seduti sulle loro poltrone a Varsavia. I migranti arrivano dal Mediterraneo non dal mar Baltico! Secondo l’UE, nei prossimi cinque anni, cinquanta milioni di persone cercheranno di raggiungere le coste europee dall’Africa. Negli ultimi cinque anni, i paesi nord africani hanno ricevuto dieci miliardi di euro di finanziamenti europei, cinque dei quali donati al solo Egitto, per supportare la cosiddetta “transizione democratica”. Come ha dimostrato una sentenza della Corte dei Conti Europea dello scorso giugno, dei cinque miliardi dati all’Egitto, un miliardo è andato in corruzione. Questo è solo un esempio di come i fondi europei destinati ai paesi in via di sviluppo vengono sprecati. Invece di regalare soldi, l’Europa dovrebbe destinarli alla sicurezza delle proprie frontiere. Frontex deve poter disporre di più fondi e la sua sede spostata più vicino a dove le tragedie dell’immigrazione davvero avvengono.1111111111111

2. Misure di protezione contro i parassiti delle piante

In nome di una fede cieca nel libero mercato, la Commissione vorrebbe di nuovo sacrificare gli interessi dell’Italia e, in particolare, dei nostri produttori di arance. Produrre vegetali sul territorio dell’UE richiede il rispetto di severe regole fitosanitarie che secondo la Commissione non si dovrebbero applicare ai produttori dei paesi terzi. Secondo la proposta della Commissione infatti, le importazioni di prodotti vegetali o piante dai paesi terzi possono essere bloccate solo se la Commissione riscontra che i parassiti sono stati introdotti sul territorio dell’Unione e, quindi, quando è già troppo tardi per evitare che possano nuocere ai consumatori o alle coltivazioni. Chi importa nel territorio dell’UE prodotti vegetali o piante deve poter provare che i propri prodotti soddisfano i requisiti fitosanitari dell’UE tanto quanto chi questi prodotti li produce sul territorio europeo, altrimenti beneficerebbe di un vantaggio commerciale inaccettabile nei confronti dei nostri produttori. Per questa ragione voterò a favore dell’introduzione della certificazione di conformità ai requisiti fitosanitari dell’UE per i prodotti vegetali e piante importati nel territorio dell’UE.

3. Secondo Partenariato Pubblico Privato sulle medicine innovative

Come medico ritengo che questa iniziativa sia solo da salutare positivamente. I risultati ottenuti dal primo partenariato sulle medicine innovative sono stati molto promettenti ed è giusto che l’UE abbia deciso di cofinanziare questa seconda fase del partenariato che consolida la sinergia tra l’industria farmaceutica e l’UE. Solo mettendo insieme le risorse del pubblico e del privato e puntando sulla ricerca l’Europa potrà garantire un’eccellenza scientifica d’avanguardia e non soccombere di fronte alla concorrenza internazionale.

ONOREVOLE SUSY DE MARTINI

EUROPARLAMENTARE GRUPPO ECR

COMMISSIONE AFFARI ESTERI E BILANCIO

NOTA PER LA STAMPA

SESSIONE PLENARIA DEL PARLAMENTO EUROPEO

STRASBURGO 14-17 APRILE 2014

 

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