IL MONDO MAGICO DI GIANCARLO SEPE

Martedì 10 dicembre (ore 18) nel foyer del Teatro Valle

presentazione del libro

IL MONDO MAGICO DI GIANCARLO SEPE

di Silvana Matarazzo

(Edizioni ZONA)

Intervengono con l’autrice:

Giancarlo Sepe

Monica GuerritoreTommaso Le PeraMario Sesti, Marcantonio Lucidi

 

Coordina Antonio Audino

Martedì 10 dicembre (ore 18) nel foyer del Teatro Valle si terrà la presentazione del libro IL MONDO MAGICO DI GIANCARLO SEPE, scritto da Silvana Matarazzo. Con l’autrice interverranno Giancarlo Sepe Monica GuerritoreTommaso Le PeraMario Sesti, Marcantonio Lucidi, coordina Antonio Audino.

Il volume si presenta come una conversazione con uno dei registi più noti e poliedrici del teatro italiano, la cui attività abbraccia un lungo periodo storico e culturale del nostro Paese. Un racconto in “presa diretta” che parte dalla sperimentazione degli anni Sessanta nelle cosiddette cantine per arrivare all’ufficialità dei grandi teatri, luoghi in cui sono maturate intense collaborazioni con alcuni prestigiosi interpreti della scena italiana. Un percorso che Giancarlo Sepe ha compiuto senza mai abbandonare La Comunità, il laboratorio creativo da lui fondato a Roma nel 1972 e che continua a essere il punto fermo delle sue creazioni immaginifiche e visionarie, caratterizzate da elementi drammaturgici imprescindibili, come la musica, “un copione parallelo a quello teatrale”, il montaggio cinematografico, l’uso sapiente delle luci, la corrispondenza tra recitazione e movimento degli attori, il gusto per gli assemblaggi, le sintesi narrative che inglobano differenti forme espressive e non escludono l’utilizzo di altre lingue, oltre all’italiano.

Dal prologo di Umberto Orsini

“Nel modo di lavorare di Giancarlo Sepe c’è una ricerca della qualità, che lo porta a inventare delle scene stupefacenti per i suoi spettacoli. D’altro canto è davvero miracoloso quello che lui riesce a fare nel suo teatrino, La Comunità, creando degli spazi che non esistono grazie all’uso delle luci, sfondando pareti, allargando o restringendo il campo visivo e realizzando dei primi piani suggestivi come si fa al cinema… Mi ha sempre colpito, del suo modo di costruire uno spettacolo, l’apparente superficialità che riesce a toccare, in zone che non avresti mai sospettato, una profondità incredibile. Per questo il teatro di Sepe ti destabilizza, per il miscuglio sapiente di leggerezza e spessore, di divertimento e rigore, che lui riesce ad amalgamare secondo uno stile tutto suo, inconfondibile, che lo rende un artista unico nel nostro panorama teatrale”.

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