“Era mio padre”, storia di violenze e di rinascita. Claudia Saba approda a Roma, ospite della Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo

“Era mio padre”, storia di violenze e di rinascita.

Claudia Saba approda a Roma, ospite della

Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo

Domani 17 giugno la presentazione promossa dall’Osservatorio Vittime della LIDU. Insieme a lei interverrà il giornalista pontino Fabrizio Giona.

Si terrà domani 17 giugno alle ore 17.00, presso la Sala convegni della LIDU – Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo, la presentazione del racconto autobiografico “Era mio padre”, della scrittrice pontina Claudia Saba (Laura Capone Editore).

A distanza di cinque anni dalla sua uscita, “Era mio Padre” continua a far parlare di sé confermando l’obiettivo con il quale l’autrice lo ha affidato alle stampe: sensibilizzare sui temi della pedofilia e della violenza di genere, abbattere il muro dell’omertà e della vergogna, incoraggiare le vittime ad alzare la testa e a denunciare.

Alla presentazione, insieme all’autrice, interverranno il presidente dell’Osservatorio Vittime della LIDU Gianmarco Cesari, Tiziana Primozich di DailyCases, il presidente della LIDU Eugenio Ficorilli e il giornalista di Latina Fabrizio Giona, autore della postfazione del libro.

«Con ‘Era mio padre’ Claudia Saba imprime, nero su bianco, la forza di una donna che ha saputo risollevarsi da una vita troppo dura, da un passato che è riemerso improvvisamente e con grande impeto si è fatto strada, insinuandosi nella sua quotidianità di figlia, moglie e madre. Non c’è odio né vendetta nelle sue parole: il rancore e la rivalsa lasciano il passo al desiderio di rinascita e conducono il lettore nei meandri quasi sconosciuti dell’animo umano, a quel concetto di perdono tanto difficile anche solo da ipotizzare in simili circostanze – racconta Fabrizio Giona – L’autrice, con la sua storia, offre la voce a tutte quelle donne silenti costrette ad andare avanti nell’angoscia e nella sopraffazione, e apre uno spiraglio di luce a quei giovani costretti a vivere con il peso di un’infanzia violata. Lo fa guardando all’oggi, a quel suo presente permeato da una nuova nascita. Un presente che vuole spronare alla reazione e che molto ha da dire alle nuove generazioni e soprattutto all’uomo, affinché sia esso stesso promotore di un cambiamento nelle intenzioni e negli atteggiamenti; portatore sano e convinto di un messaggio inneggiante alla non violenza, al rispetto reciproco e prima ancora alla magnificenza della vita umana, dono sacro e inviolabile. Alla base di tutto un solo concetto: l’amore non chiama mai violenza».

«Sono felice che il mio racconto continui a vivere nel tempo e soprattutto sia d’aiuto a molte donne che si trovano in situazioni familiari caratterizzate da sopraffazione e violenza. Il coraggio di esternare le mie sofferenze condividendole con il mondo esterno, l’ho trovato proprio in questo obiettivo di vicinanza e sostegno verso il prossimo – commenta Claudia Saba – ‘Era mio padre’ vuole essere un monito per il futuro, per me stessa e per gli altri, e un invito a lottare sempre e comunque per la propria dignità. Perché, non mi stancherò mai di dirlo, non c’è persona che possa sentirsi autorizzata a cancellare i nostri sogni e ad annientare la nostra esistenza”.

Il racconto autobiografico di Claudia Saba a breve vedrà alla luce anche la sua trasposizione cinematografica, dal titolo “Dietro la porta”, scritta e diretta da Walter Croce e prodotta da Flaminia Film. Tra i protagonisti del cortometraggio – che ha ricevuto il patrocinio della senatrice Cinzia Leone, vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere, e dell’associazione Salva Mamme – gli attori Barbara De Rossi, Nadia Rinaldi e Fabrizio Giannini.

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