MASSIMO GIORGI |VOLTI D’ALTROVE

Galleria Horti Lamiani

MASSIMO GIORGI |VOLTI D’ALTROVE

a cura di Romina Guidelli

INAUGURAZIONE GIOVEDÌ 30 MAGGIO ORE 18.00

DAL 30 MAGGIO AL 23 GIUGNO 2019

GALLERIA HORTI LAMIANI ROMA, Via Giolitti 163, 00185

Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 18.30 / Free entry Info: mobile +39 3440412149 / e-mail: hortilamiani.art@gmail.com

Giovedì 30 maggio alle ore 18.00 presso la galleria Horti Lamiani di Roma, sita in via Giolitti 163, sarà inaugurata la mostra Volti d’altrove di Massimo Giorgi. La mostra presenterà al pubblico un’importante selezione delle opere di Massimo Giorgi, appartenenti all’ultima produzione, datate dall’anno 2016 al 2019. Oltre alle affollate e grandi tele, sarà esposta per la prima volta anche la Serie dei Volti (40 opere, 35×28 cm circa, cadauna), preziosi ritratti realizzati dall’artista negli ultimi due anni (2018-2019).

Scrive la curatrice Romina Guidelli:

“Le opere di Massimo Giorgi portano a galla l’invisibile. In ogni tela, corale o essenziale quando dedicata a un solo ritratto, appare un patchwork di linea ‘asciutta’ e ‘carico’ colore guidato da un gesto istintivo ma controllato, che caratterizza figure con corpi spezzati e occhi sbarrati, o totalmente serrati, assolutamente indipendenti anche quando ritratte in affollata compagnia, dalle espressioni impressionate e lisergiche fino al grottesco. I protagonisti delle sue tele sembrano aver assorbito, risucchiato l’aria dei luoghi che abitano, spesso insalubre; la loro immagine ‘porta addosso’ le molecole di un ossigeno così feroce da influenzarne movimenti e volti fino a renderli prodotto e prosecuzione di un tempo che pare sacrificare l’umano in favore di un’ignota e inarrestabile evoluzione della specie”.

E aggiunge sull’opera in relazione al tempo:

“Massimo Giorgi dimostra la ferrea volontà di aggredire il tempo per concorrere ad esso: il tempo delle immagini sempre fresche, superate quando ancora acerbe, il cui potenziale appena accennato è soppresso da una nuova invasione/visione. È nostro il tempo delle grandi ‘abbuffate’ mai digerite, delle immagini ‘tossiche’ fino al punto di volerne sempre altre e sempre nuove. Il racconto di questa voracissima attualità nel lavoro di Giorgi avviene attraverso la genesi di un linguaggio pittorico inizialmente profondamente grafico, capace di trascrivere le velocità del contemporaneo attraverso una rapidità esecutiva che non gli consenta di rimanerne indietro, di partecipare in maniera attiva al presente, per poi decidere quando bloccare il tempo nell’opera e concedersi/concederci una meditazione”.

Massimo Giorgi nasce a Frosinone nel 1976. Dopo aver conseguito la laurea in Discipline Pittoriche presso l’Accademia di Belle Arti del capoluogo ciociaro, con i maestri Andrea Volo e Moussa Abdayem, è selezionato in occasione di diversi premi d’arte: al III Premio Internazionale “Biennale d’Incisione Città di Monsummano Terme”, occasione in cui si espongono incisioni e litografie di Giorgio de Chirico e di Georges Rouault al Museo di Arte Contemporanea e del Novecento della cittadina toscana e al Centre Culturel Le Toboggan a Décines-Charpieu (Lyon-France) (2003-2004) presidente del comitato scientifico Domenico Viggiano; XIX edizione del Premio di Incisione “Fibrenus – Carnello cArte ad Arte” presso il Museo Civico di Sora (2005) presidente della giuria Loredana Rea; IX Premio Internazionale “Massenzio Arte” negli Ex Magazzini Generali di via del Commercio a Roma (2005) presidente della giuria Guido Strazza; XLII edizione della Rassegna d’Arte Contemporanea “Premio Sulmona” presso il Polo Museale Civico Diocesano Monastero di Santa Chiara della città abruzzese (2015) presidente della giuria Vittorio Sgarbi; I Premio “Art-e-Premio Arti Visive Contemporanee”, ottenendo il riconoscimento per la sezione

scultura/installazione ed esponendo, nell’ambito della stessa iniziativa, nelle collettive organizzate nel corso del 2017 al Museo MARTE-Mediateca Arte Eventi di Cava de’ Tirreni, presso il MUEF ArtGallery di Roma e alla Rocca dei Rettori di Benevento (2016) presidente della giuria Claudio Strinati. Partecipa a diverse esposizioni in ambito nazionale e internazionale, tra le altre si vogliono ricordare: la mostra personale “Il suono del silenzio” (2012) curata da Tiziana Todi alla Galleria Vittoria di Roma e le collettive “Arte nel bosco” (2003) nella Valle Santa Serena a Supino(FR) a cura di Patrizia Molinari, “BarwyMałopolski” (2006) presso la Galeria Sztuki U Jaksy di Miechów (WojewództwoMałopolskie – Polska) a cura di Krystyna Olchawa, “Presenti Assenti” (2006) alla Villa Comunale di Frosinone curata da Angela Sanna, “Segni di confine. A vent’anni dalla caduta del muro di Berlino” (2009-2010) nel Museo Centro Studi sulla Pittura di Paesaggio Europea del LazioVilla De Pisa di Olevano Romano (RM) a cura delle associazioni “Fuori Centro” di Roma e “AMO” di Olevano, “Utopia del sembiante” (2009-2012) presso il Museo del Paesaggio di Torre di Mosto (VE) a cura di Stefano Cecchetto, “Dodici stanze” (2015) al CIAC, Castello Colonna di Genazzano (RM) curata da Claudio Libero Pisano in occasione della mostra “ShayFRisch” appartenente al progetto espositivo “L’albero della cuccagna” di Achille Bonito Oliva, che coinvolge personalità artistiche internazionali in numerosi siti d’Italia. Dal 2007 è docente abilitato in “Arte e Immagine” e “Disegno e Storia dell’Arte”. Dal 2011 è direttore artistico dell’Associazione Culturale “Harpax” di Ferentino. Vive e lavora tra Roma e Ferentino.

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