Dalla ristorazione, al “chilometro zero”, all’economia: è questa la Roma che ha in mente Maria Rosito. Candidata consigliere comunale con la lista Roma Ecologista, Rosito lavora nell’accoglienza, nel food e nell’hôtellerie da 26 anni. E mette subito in evidenza un aspetto dirompente, quasi banale ma troppo spesso trascurato e al tempo stesso determinante: «il “chilometro zero” non significa soltanto qualità e salute, ma favorisce le imprese locali, specie quelle piccole, a conduzione familiare». In altre parole? Il lavoro, qui, nella capitale. Il buono, il bello e anche l’utile, insomma, che si mescolano nei suoi progetti di cui vorrebbe beneficiassero tutti. I romani, certo, ma anche i turisti «che bisogna accogliere di nuovo e finalmente a braccia aperte, dopo circa due anni di un mondo irriconoscibile». Roma deve ritrovare la sua natura, dunque, e l’accoglienza si deve fare ancora più vasta e meglio organizzata. Con le comunità straniere che vanno coinvolte e vissute come un’autentica risorsa. Quella cinese, ad esempio, notoriamente operosa e di conseguenza preziosa. Una città inclusiva sul serio, in cui crescere tutti quanti insieme, nell’interesse di tutti e soprattutto dell’Ambiente. Una Roma verde che con grande umiltà vuole tornare a rimboccarsi le maniche tra i mercatini rionali, i produttori locali e la meraviglia degli occhi incantati degli stranieri. Una Roma unica che con grande ambizione vuole meritare di essere per davvero la città più bella del mondo.
