Teatro Storchi
Largo Garibaldi, 15 – Modena
dal 18 al 21 novembre
giovedì e venerdì ore 20.30
sabato ore 19.00
domenica ore 16.00
Macbeth, le cose nascoste
di Angela Dematté e Carmelo Rifici
tratto dall’opera di William Shakespeare
dramaturg Simona Gonella
progetto e regia Carmelo Rifici
équipe scientifica Dottore Psicoanalista Giuseppe Lombardi e Luciana Vigato, esperta di comunicazione non verbale e stili relazionali
con (in ordine alfabetico) Alessandro Bandini, Alfonso De Vreese, Angelo Di Genio, Tindaro Granata, Leda Kreider, Maria Pilar Pérez Aspa, Elena Rivoltini e con (in alternanza) Angela Demattè, Simona Gonella
produzione LAC Lugano Arte e Cultura
in coproduzione con Teatro Metastasio di Prato, TPE Teatro Piemonte Europa, ERT / Teatro Nazionale
in collaborazione con Centro Teatrale Santacristina
Carmelo Rifici firma la regia di Macbeth, le cose nascoste, riscrittura della tragedia shakespeariana ed esito di un lungo lavoro di ricerca drammaturgica che il regista ha realizzato insieme ad Angela Dematté, sua fedele compagna di lavoro e di scrittura, e Simona Gonella, qui in veste di Dramaturg.
Lo spettacolo è atteso al Teatro Storchi di Modena dal 18 al 21 novembre (giovedì e venerdì ore 20.30, sabato 19.00 e domenica 16.00).
Un Macbeth in cui il protagonista si fa letteralmente in tre grazie a Tindaro Granata, Angelo Di Genio e Alfonso De Vreese, le cui mogli/ladies sono qui incarnate da Leda Kreider, Elena Rivoltini e Maria Pilar Pérez Aspa, mentre il giovane Alessandro Bandini impersona gli sfortunati figli della tragedia scozzese. Gli attori affondano nel magma archetipico che il Bardo fa affiorare nei personaggi delle streghe. L’allestimento prosegue l’indagine sulla riscrittura dei classici che Rifici ha iniziato con Ifigenia, liberata, e che questa volta si avvale della consulenza di due psicoanalisti di scuola junghiana, Giuseppe Lombardi e Giuliana Vigato. Macbeth, le cose nascoste nasce da un viaggio nell’anima degli attori alla ricerca dei loro lati nascosti, in cui il regista cerca uno spazio di condivisione tra loro e gli spettatori. Dall’esplorazione del rapporto psicanalista/paziente/oggetto scaturisce una rinnovata lettura del testo shakespeariano e dell’approccio con gli attori. La singolarità del progetto sta proprio nel aver creato un’equipe di scrittura composta da regista, drammaturga, Dramaturg, uno psicoanalista e una psicoterapeuta.
«Il lavoro si è svolto grazie a una serie di incontri – scrivono Carmelo Rifici e Angela Demattè – dove si è tentato di sviscerare l’archetipo della strega/Ecate, figura fondamentale nel Macbeth shakespeariano. Attraverso un’ampia bibliografia e importanti discussioni si è giunti a formulare un preciso metodo che ha avuto la necessità di partire da una seduta di psicanalisi per ciascun attore. Tale seduta non intendeva occuparsi dell’attore in quanto soggetto ma, attraverso il testo letterario di Shakespeare, ha permesso all’attore, con la guida del Dott. Lombardi, di esplorare gli innumerevoli legami tra il se e l’universo simbolico del Macbeth, alla ricerca della propria strega.
Durante le sedute di analisi gli attori hanno ripercorso, in bilico tra le proprie esperienze personali e le suggestioni dell’opera, tutti i temi del testo».
Nobile scozzese al servizio del re Duncan, tornando vittorioso da un’importante battaglia insieme all’amico Banquo, Macbeth incontra tre streghe che gli predicono il futuro: diventerà Barone di Cawdor e re al posto di
Duncan, ma i figli di Banquo regneranno dopo di lui. Informata della profezia, Lady Macbeth spinge il marito a uccidere Duncan per diventare re. Temendo poi il tradimento di Banquo, Macbeth lo fa assassinare, ma ricompare poi come fantasma per perseguitarlo. Dopo aver udito dalle streghe che non sarà mai vinto da un essere umano nato da una donna, Macbeth viene attaccato da Malcolm, figlio di Duncan, e da Macduff, cui ha ucciso la moglie e i figli. Schiacciata dal peso dei propri crimini, Lady Macbeth impazzisce e si uccide. Macduff e il figlio del re Duncan muovono l’esercito contro Macbeth, che viene ucciso da Macduff non prima di aver appreso che era nato da parto cesareo, quindi non propriamente “nato da donna”.
«Oggi l’Io è enormemente sviluppato, imbevuto di razionalità – concludono Carmelo Rifici e Angela Demattè – ma in altre epoche storiche e in alcune culture si può dire che la psiche fosse diffusa nella natura. Credere ai fantasmi e alle streghe era possibile se non addirittura necessario all’uomo per canalizzare e interpretare le proprie pulsioni e i propri desideri. Oggi tutto ciò ci fa sorridere. Eppure nei sogni questo mondo è ancora vivo, ci racconta di istinti e ambizioni con cui non sappiamo più dialogare. Quanto vorremmo tornare ad uno stato primitivo, dove il desiderio non ha il limite della coscienza?
Le streghe, come i sogni, non hanno categoria morale, sono figure/immagini di un lato oscuro che esiste, ci appartiene e che dobbiamo saper ascoltare e interpretare.
Esseri dimenticati, le streghe, eppure presenti nel nostro inconscio, hanno la forma della paura e dell’invidia ma sono voglie, pulsioni, energie psichiche intimamente nostre. Né buone, né cattive. Semplicemente esistenti. Parlano un linguaggio oscuro al raziocinio umano: qualche attore saprà dialogare con loro, qualche altro sarà da esse travolto».
Macbeth, le cose nascoste
di Angela Dematté e Carmelo Rifici
tratto dall’opera di William Shakespeare
dramaturg Simona Gonella
progetto e regia Carmelo Rifici
équipe scientifica Dottore Psicoanalista Giuseppe Lombardi e Luciana Vigato, esperta di comunicazione non verbale e stili relazionali
con (in ordine alfabetico) Alessandro Bandini, Alfonso De Vreese, Angelo Di Genio, Tindaro Granata, Leda Kreider, Maria Pilar Pérez Aspa, Elena Rivoltini e con (in alternanza) Angela Demattè, Simona Gonella
scene Paolo Di Benedetto
costumi Margherita Baldoni
musiche Zeno Gabaglio
disegno luci Gianni Staropoli
video Piritta Martikainen
assistente alla regia Ugo Fiore
scene realizzate dal Laboratorio di Scenografia Bruno Colombo e Leonardo Ricchelli del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
costumi realizzati presso Laboratorio di Sartoria del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
corone Alessandro De Marchi
produzione LAC Lugano Arte e Cultura
in coproduzione con Teatro Metastasio di Prato, TPE Teatro Piemonte Europa, ERT / Teatro Nazionale
in collaborazione con Centro Teatrale Santacristina
partner di ricerca Clinica Luganese Moncucco Si ringraziano Giuseppe Lombardi per l’amorevole partecipazione al progetto, Igor Horvat per la
partecipazione in video, Alessio Maria Romano per la cura dei movimenti di scena e tutto lo staff tecnico del LAC. Un ringraziamento speciale a Chiarastella Serravalle e all’Associazione Culturale Arte-Mide (Venezia) per le immagini video della maestra merlettaia Emma Vidal. Un affettuoso grazie a Christian La Rosa per il viaggio compiuto insieme.
Personaggi e interpreti
Macbeth Alfonso De Vreese, Angelo Di Genio, Tindaro Granata
Lady Macbeth Leda Kreider, Maria Pilar Pérez Aspa, Elena Rivoltini
Banquo Alfonso De Vreese, Angelo Di Genio, Tindaro Granata
Streghe Alfonso De Vreese, Angelo Di Genio, Tindaro Granata,
Leda Kreider, Maria Pilar Pérez Aspa, Elena Rivoltini
Fleance, Figlio di Macduff, Ecate Alessandro Bandini
Psicoanalista (in alternanza) Angela Dematté, Simona Gonella
Informazioni e prenotazioni Teatro Storchi:
Prezzi dei biglietti € 25 / 10
Biglietteria Teatro Storchi – Largo Garibaldi 15, Modena
Orari apertura al pubblico: da martedì a sabato dalle 10.00 alle 14.00; martedì e sabato anche dalle 16.30 alle 19.00 biglietteria@emiliaromagnateatro.com | modena.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.it
Biglietteria telefonica – tel. 059 2136021
Dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 14.00
Ingresso consentito ai possessori di green pass come definito nel DPCM n.105 del 23/07/2021, art.3 comma 4. Per i minori di 12 anni non è previsto l’obbligo del green pass.
Da quest’anno sarà possibile utilizzare i biglietti in formato elettronico. Acquistando biglietti on-line o telefonicamente si riceverà una conferma via mail che potrà essere utilizzata per entrare in sala senza necessità di passare dalla biglietteria.