LUIGINO Di Salvatore Lanza

LUIGINO

Di Salvatore Lanza

regia Giulia Fiume

con Lara Balbo

Voce off Matteo Milani

Disegno Luci Cecilia Nocella

4 e 5 Gennaio

Teatro Lo Spazio- Roma

Debutta al Teatro Lo Spazio, il 4 e il 5 gennaioLUIGINO, spettacolo scritto da Salvatore Lanza, diretto da Giulia Fiume e interpretato da Laura Balbo.

‘Luigino’ è il resoconto verosimile d’una storia d’amore che ha inizio da un classico imprinting fisico, fino al raggiungimento di un’amara consapevolezza e cioè che, davvero e nel profondo, “si piglia, chi si somiglia”.

Dura è la traduzione degli esiti, ma più forte ancora, e per fortuna, è il bisogno d’essere felici.

Le novità, il più delle volte, fanno paura. L’ignoto è mistero, panico, timore di non farcela.
Un giorno una ragazza, la protagonista, una trentenne laureata il lingue straniere che lavora come traduttrice di istruzioni per l’uso di “sex toys”, incontra un ragazzo…e tutto comincia in un attimo, come il big bang. Inizia una storia che fa pensare a quella giovane donna di aver trovato il ragazzo giusto e con lui la possibilità di cambiare, cambiare vita, lavoro, abitudini.

Quando qualcosa di nuovo ha inizio il mondo smette di esistere e nasce una nuova vita, un nuovo universo. Fino all’apocalisse, fino a che qualcosa non va esattamente come lei avrebbe immaginato e la fa tornare alle vecchie abitudini, al vecchio mondo, alle traduzioni, al passato. Ma è tutto qui l’amore? È solo questo, l’amore? Esiste solo se a fianco abbiamo un’altra persona? Luigino è questo. Una scelta. Il coraggio di andare oltre se stessi e fare di più, anche se questo “di più” supera le proprie conoscenze e le proprie convinzioni. Luigino è la storia di una ragazza che con tutte le difficoltà che appartengono ai trentenni di oggi impara ad amare; è una storia tra le storie, come tutte le storie.

“Ricordo ancora quando vidi Lara esibirsi in un brano estratto da “Luigino”, annota Giulia Fiume. “Lei così eterea, elegante… il tema era il sesso orale. Mi piegai in due dal ridere, smisi di respirare, ed ancora una volta diedi ragione alla teoria per cui l’attore, se valido, possa affrontare qualunque sfida artistica. Quando Salvatore Lanza, l’autore e Lara, mi chiesero di curarne la regia ne fui entusiasta. Ho optato per una regia minimale, di supporto alla sua autentica bravura, chicche musicali e tanto cuore.”

 Si affrontano in scena diverse tematiche, attuali e fortemente sentite nella società di oggi, come la rinascita, la scoperta di poter contare su se stessi come esseri umani in grado di amare, e vivere senza alcuna dipendenza affettiva. La difficoltà dei giovani, l’impossibilità di trovare soddisfazione professionale, il sapersi reinventare continuamente contando sul proprio coraggio. Il saper stare soli, vivendo la solitudine come una possibilità per stare bene con gli altri, come scelta, non provandone più timore. E infine la relazione d’amore, come passaggio essenziale ma non idealizzato del nostro ciclo vitale.

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