L’ORIGINE DEL MONDO DA GUSTAVE COURBET ALL’ARTE CONTEMPORANEA IL BIG BANG DELL’ARTISTA MATTEO FIENO ESPOSTO A GREEN PEA, PRIMO GREEN RETAIL PARK AL MONDO

L’ORIGINE DEL MONDO DA GUSTAVE COURBET ALL’ARTE CONTEMPORANEA

IL BIG BANG DELL’ARTISTA MATTEO FIENO ESPOSTO A GREEN PEA, PRIMO GREEN RETAIL PARK AL MONDO

 

L’artista Matteo Fieno ha realizzato in esclusiva per GreenPea un’opera d’arte che rappresenta un omaggio alla madre Terra -origine del mondo- ed alla figura femminile, da sempre soggetto prediletto dal pittore langarolo, definito non a caso l’artista delle donne .

Green Pea è il nuovo progetto imprenditoriale di Oscar Farinetti, uomo d’affari che ha contribuito a rendere grande il nome del Made in Italy nel mondo e che ha alle spalle una lunghissima serie di successi, (Eataly per citarne uno solo), tutti accomunati dalla solita parola d’ordine: lungimiranza; ed è proprio questa che ha guidato Farinetti nella sua ultima scommessa, ovvero la creazione del primo Retail Park interamente green nel mondo, in cui si crea nuova energia rinnovabile e in cui a fare da protagonisti sono articoli creati solo ed esclusivamente grazie a materiale a bassissimo impatto ambientale, seguendo i principi cardine della eco-sostenibilità.

Quattro piani di shopping di lusso tra design, moda e mondo del beauty, costituiscono la nuova concezione di cambiamento tanto cara agli intellettuali contemporanei che trovano in una deliziosa location poco distante dal centro di Torino, la loro Terra Promessa.

All’ultimo piano del polo commerciale Green Pea si trova Otium, un luogo unico nel suo genere in cui è possibile passare il tempo “oziando” nel suo significato più aulico del termine, ovvero dedicandosi alla lettura, alla cultura, al benessere del corpo e della mente assaporando un delizioso cocktail nel rooftop della struttura, omaggiando così il concetto di otium tanto decantato da Pericle e Virgilio, e rendendo ancora più culturale e per questo innovativo uno spazio commerciale.

Ad arredare l’elegante Otium, non poteva non esserci un’opera d’arte che celebrasse Madre Natura e sostenesse, con le sue pennellate, i concetti di cambiamento ed ecosostenibilità; a firmarla l’artista Matteo Fieno.

L’opera di Fieno Big Bang datata 2020, trae ispirazione dal capolavoro di Gustave Courbet L’origine du monde oggi conservato al Museo D’Orsay di Parigi; anche l’artista langarolo vuole celebrare l’origine del mondo e per cercare di emulare l’audacia e la vena provocatoria di Courbet, sceglie di celebrare “l’origine del mondo” in maniera politically correct; non è forse questa la vera sfida degli anni venti del 2000? Nel mondo attuale, dove a dominare è la continua ricerca dell’eccesso, della polemica, della trasgressione, l’artista coglie la sfida imposta dal mercato dell’arte contemporanea e crea un’opera che vuole essere una vera provocazione: essere innovativa, restituendo un’immagine perfettamente pulita e priva di ogni volgarità, apprezzabile

soprattutto dalle femministe più radical dei giorni nostri, dipingendo con un’eleganza, una sobrietà ed un tocco artistico, che sembra far appartenere l’opera ad altri tempi.

Sulla tela è possibile apprezzare un duplice omaggio: da una parte quello all’universo femminile -biologicamente legato alla concezione di origine del mondo- e dall’altro quello verso Madre Terra, fisicamente origine di ogni cosa.

La sensibilizzazione verso l’ecosostenibilità passa anche attraverso l’arte, e Matteo Fieno con questa tela interpreta alla perfezione il senso poetico di rispetto verso la natura che è origine di ogni cosa, proprio come una madre è biologicamente origine del proprio figlio.

La poetica di Big Bang è estremamente attuale e vuole segnare un punto preciso nella linea del tempo che parte dal 1886, anno di creazione del dipinto di Courbet; volendo vedere le due opere in linea di successione, si può notare infatti come cambiano i tempi e come cambia radicalmente il concetto di provocazione; se a fine Ottocento la riproduzione del sesso femminile era senza dubbio ritenuto scandaloso e provocatorio, oggi creare un’opera simile sarebbe inutile e scontato; la vera innovazione e soprattutto la vera sfida -che a giudicare dai moti di indignazione continui sembra essere ben lontana dall’essere vinta oggi- è quella di creare un’opera d’arte che ben esprima il senso di politically correct tanto invocato dal mondo contemporaneo, lasciando ai posteri un’idea precisa e ben delineata di cosa voleva dire essere artisti innovativi nel 2020.

Big Bang, l’origine del mondo è un’opera unica a tecnica mista esposta nel primo Green Retail Park del mondo, dedicato al rispetto ed all’eco-sostenibilità. Il cambiamento non è mai stato così intellettuale.

Matteo Fieno nasce nel 1981 nel cuore delle Langhe. Lì tutt’ora vive insieme alla sua famiglia, a pochi passi dal Castello di Grinzane Cavour. La pace e la bellezza della sua terra, nonché la presenza della moglie e dell’amata figlia Adelaide hanno da sempre inciso sulla sua arte essenziale nei tratti, ma profonda e concettuale nel suo significato, incentrata sul mondo (e sulla celebrazione) femminile.

Fieno vanta il plauso del critico d’arte Vittorio Sgarbi ed ha partecipato a numerose mostre collettive e, dal 2019, personali; ha anche esposto a Milano, presso la rinomata galleria Milano Art Gallery. L’esposizione milanese ha visto il contributo del giornalista Luciano Simonelli che intervenendo al vernissage, ha paragonato Matteo all’artista Ottocentesco Degas, e Roberto Villa, amico di Pier Paolo Pasolini, che ha invece trovato un’assonanza tra il pittore Albese e Caravaggio, nella tecnica di ritrarre nella proprie opere personaggi tratti dalla quotidianità, in cui tutti si possono identificare.

Nel 2020 Matteo Fieno ha presentato alla stampa una mostra di 22 opere uniche elaborate durante il lockdown, intitolata Quel pazzo 2020 declinato al femminile, mentre nel maggio 2021 ha tenuto una personale presso la Galleria Wikiarte di Bologna dal titolo Le ragazze di Madame Odette, un racconto della vita di dieci ballerine al cospetto dell’insegnate Madame Odette, nella Parigi del primo Novecento.

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