Lo Chef Vincenzo Martella alla guida di Or Cucina d’Arte

Lo Chef Vincenzo Martella alla guida di Or Cucina d’Arte

Milano, 05 dicembre 2019 – Vincenzo Martella è il nuovo Chef di Or Cucina d’Arte. Lo chef pugliese arriva nel borgo piacentino, a Grintorto, dopo quattro anni passati a Borgo Pignano, per regalare una cucina ricca di spunti e profonda nella sostanza i cui i protagonisti sono la memoria, il territorio e la sua capacità tecnica, ambiti ricchi da cui trarre ispirazione, da rispettare e da cui attingere. Una cucina nella quale Vincenzo coniuga le suggestioni che arrivano dalle sue origini, dai luoghi dove ha lavorato, e che ha come scopo la continua ricerca di piccoli produttori di alta qualità che gli consentano la massima espressione della sua cucina.

Nel piccolo borgo riscoperto e restaurato dall’Avvocato Rudi Reni, la storia e il presente sono intimamente connessi e qui lo Chef Martella è pronto per affascinare gli ospiti con una proposta che racchiude l’idea di una cucina circolare, impostata con mano contemporanea, creativa, attenta alla sostenibilità e al non-spreco.

Ed ecco che il nuovo menu si compone di antipasti, primi e secondi i cui protagonisti sono piatti dai nomi talvolta ricchi di poesia che evocano emozioni, ricordi, riflessioni, domande. Una carta tutta italiana in omaggio alla nostra grande cultura gastronomica.

Essenza d’autunno (funghi porcini, frolla salata alla nocciola, crema di scorzonera e tartufo bianco), Pecora sarà lei! (tartare di pecora, tartare di ostrica, maionese al sedano e capperi di sambuco) Passione in rosso (carpaccio di cavallo marinato, riduzione di pinot nero e fondo di cavallo serificazione di melograno) sono tre antipasti che celebrano il territorio e le sue eccellenza, così come Meraviglia (tagliolino solo tuorlo cotti in acqua di cardo, cardo in brunoise e in salsa, crema di tuorlo d’uovo cotto a bassa temperatura, tartufo bianco) e Sogno o son desto? (cappelletti al brasato di pecora e il suo brodo, ricotta stagionata di pecora) due primi che impreziosiscono la tavola di profumi e sapori che coccolano il palato. Tra i secondi Nel bosco (lombo di capriolo da caccia, salsa civet aromatizzata al ribes fermentato, chutney di rosa canina) o Territorio (agnello piacentino marinato allo yogurt e cotto alla brace, perle di coratella, fondo di agnello alla verbena) passaggi obbligati per chi ama la carne. Si chiude in dolcezza con piccola pasticceria dove le proposte dello chef stupiscono con abbinamenti insoliti, come la sorprendente creme brulée alla salvia, il bonbon alla zucca o il cannolo al caprino.

Il suo signature dish è la Triglia 97% perché in questo piatto c’è la sua famiglia, suo padre, sua madre e lui. Lo Chef la ama in tartare, cruda, ma Grintorto la ripropone anche avvolta in una panure di taralli (omaggio alla sua Puglia e alla croccantezza del fritto di mamma), con l’aggiunta di chips di squame e lische. Queste ultime ricavate da scarti, coerentemente con la sua filosofia del non spreco.

Ad accompagnare e a esaltare i piatti una carta dei vini che vuole far conoscere chicche territoriali, piccoli produttori e cantine da scoprire. Una ricerca portata avanti con cura meticolosa che punta lo sguardo alle eccellenze locali e nazionali, senza dimenticare quelle dal mondo. Una cantina che a oggi conta circa 120 etichette di ricerca.

Dichiara Vincenzo Martella: “Sono davvero onorato e felice di entrare a far parte della famiglia di Or Cucina d’Arte: il progetto di Rudi e Paola Reni è sfidante e coincide con quelle che sono le mie aspirazioni per il futuro, ovvero valorizzare il gusto delle migliori produzioni del territorio piacentino, anche attraverso la mia esperienza, in un’ottica di sostenibilità”

Per ulteriori informazioni https://www.or-cucinadarte.com/ https://www.facebook.com/RistoranteORCucinadArte/ https://www.instagram.com/orcucinadarte/?hl=it

Il Borgo e Or cucina d’arte

Or Cucina d’arte nasce all’interno del borgo di Grintorto (Agazzano, PC), uno spazio acquistato e restaurato da Rudi Reni. Avvocato milanese di origini emiliane e discendente del pittore Guido Reni (uno dei massimi esponenti del classicismo seicentesco). Rudi è rimasto folgorato dalla bellezza del luogo che fino agli anni’50 era terra di nessuno. Lentamente ha iniziato un lavoro di recupero e restauro riportando alla luce affreschi ottocenteschi, riportando gli esterni alla pristina bellezza e creando un giardino d’inverno all’inglese. Al suo fianco la moglie Paola Pacinotti Reni ideatrice della sua apertura alla vita esterna in nome dell’accoglienza. Il suo progetto di ristorazione nasce dalla passione per la cucina, dalla volontà di offrire al pubblico un ambiente dove la bellezza si unisce al benessere. Il ristorante si compone di tre sale (per un totale di circa 50 coperti) ognuna con una sua anima che la rende unica. La Sala Blu presenta affreschi che in trompe l’oeil riproducono motivi damascati, la Sala della Caccia, richiama l’atmosfera di un casino di caccia e infine la Sala del Camino. Tre luoghi a cui si aggiunge la sala dello Chef’s table nella Cave d’Or, l’antica cantina che ospita fino a 10 persone.

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