L’AMERICAN ACADEMY IN ROME PRESENTA LA MOSTRA MATERA IMAGINED/MATERA IMMAGINATA: Photography and a Southern Italian Town

Piergiorgio Branzi, Esther Bubley, Mario Carbone, Henri Cartier-Bresson, Mario Cresci, Marjory Collins, Luigi Ghirri, Emmet Gowin, Fosco Maraini, David Seymour, Augusto Viggiano, Carrie Mae Weems, Dan Weiner, Joseph Williams e Yasmin Vobis.

L’American Academy in Rome è lieta di presentare, dal 12 ottobre al 26 novembre 2017, la mostra “Matera Imagined/Matera Immaginata: Photography and a Southern Italian Town”, curata da Lindsay Harris e realizzata grazie al supporto della Fondazione Matera Basilicata 2019.

La mostra sarà accompagnata da una serie di eventi collaterali –la prima ospite è la scrittrice Dacia Maraini, in occasione dell’opening – e vedrà una seconda tappa a Matera, presso il Museo nazionale d’arte medievale e moderna, Palazzo Lanfranchi (dal 7 dicembre 2017 al 4 febbraio 2018), come parte delle iniziative celebrative della città Capitale Europea della Cultura 2019.

Con oltre 40 fotografie realizzate da alcuni dei più grandi fotografi nel corso degli ultimi 70 anni, la mostra presenta con un percorso unico e inedito l’evoluzione dell’immagine della città.

Dalla sua identità del passato – quella apparentemente immobile e dalla “tragica bellezza” narrata da Carlo Levi in Cristo si è fermato ad Eboli – fino al suo nuovo ruolo di riferimento culturale e di modello dell’eredità mediterranea, Matera ha sempre avuto uno stretto legame con la fotografia.

È un grande onore quello che riserva a Matera l’Accademia Americana di Roma organizzando una mostra che fa il punto sullo sguardo sulla città da parte dei grandi fotografi del Novecento. – afferma Aurelia Sole, Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019 – […] Il lavoro che ci vede impegnati per offrire a centinaia di migliaia di persone nel 2019 un programma di mostre, spettacoli, incontri, letture, esperienze avrà come tema Open Future: quanto forse di più lontano si possa immaginare rileggendo Carlo Levi e guardando la maggior parte delle foto esposte. Perché questo argomento? Perché la cultura è radice di frutti che necessariamente sono pensati per le generazioni a venire. […] Matera 2019 è progettata per far nascere in modo consapevole non solo nuovi spazi, ma soprattutto far crescere nuove persone e nuove esperienze —soggetti sperabilmente adeguati alle attese dei fotografi che verranno.

Nel percorso espositivo, le prime immagini, a cavallo degli anni ’40 e ’50, sono quelle contemporanee agli interventi del piano Marshall e al progetto urbanistico de La Martella, promosso da Adriano Olivetti. In questo momento prende forma, negli Stati Uniti e in Europa, l’idea di un utilizzo sociale della fotografia. Su questa spinta verso la modernizzazione arrivano a Matera David Seymour e Henri Cartier-Bresson, entrambi fondatori della Magnum, e quindi i reporter Marjory Collins, Esther Bubley e Dan Weiner.

Negli anni ’50 e ’60 per i fotografi italiani, come Piergiorgio Branzi, Fosco Maraini e Mario Carbone, Matera è anche il simbolo di una identità nazionale da ricostruire, a partire dal Sud: il loro è uno sguardo antropologico, oltre che politico, rivolto alla ricerca dell’italianità.

Anche di fronte al progressivo abbandono dei Sassi, il sito disabitato di Matera incontra dagli anni

’70 un nuovo interesse da parte dell’obiettivo fotografico, questa volta indirizzato al potenziale espressivo e creativo che la città suscita nell’artista. E’ il caso del materano Augusto Viggiano, ma anche di Emmet Gowin, Mario Cresci e Luigi Ghirri.

Le opere più recenti presenti in mostra, create dall’artista Carrie Mae Weems e dall’architetto Yasmin Vobis insieme allo studioso Joseph Williams, nel corso della loro permanenza in Italia come borsisti dell’American Academy in Rome, raccontano “il ritorno” ai Sassi e l’apertura di una nuova fase per il patrimonio culturale di Matera.

Tutte queste immagini, per la prima volta insieme, compongono una narrazione non solo del patrimonio di Matera e della sua storia. Queste raffigurazioni mettono anche in risalto quelle questioni che hanno definito l’età moderna, nel bene o nel male: le lotte di potere tra la cultura del nord e quella del sud e tra l’ambiente urbano e quello rurale, la temuta scomparsa dei costumi e delle credenze tradizionali di fronte alla tecnologia, la persistenza della fede in un mondo sempre più definito dal razionalismo, le sfide lanciate dalla creazione di un’Europa unita e, infine, il fascino esercitato dalla fotografia su individui di qualsiasi estrazione sociale come mezzo per raccontare queste e altre storie attraverso le immagini. Nelle loro mani, la macchina fotografica ha affermato la capacità di Matera di rappresentare i fondamenti stessi di ciò che ci rende umani – afferma la curatrice Lindsay Harris nel catalogo che accompagna la mostra.

Dopo la conferenza inaugurale con la scrittrice Dacia Maraini, il calendario degli incontri collaterali a Matera Imagined/Matera Immaginata si sviluppa il 16 ottobre con la curatrice Lindsay Harris, il 14 novembre con il fotografo Emmet Gowin, il 21 novembre con il fotografo Mario Cresci e la storica e critico della fotografia Roberta Valtorta.

Lindsay Harris è Andrew W. Mellon Professor of the Humanities presso l’American Academy in Rome.

La mostra è parte del tema “New Work in the Arts & Humanities: East and West”, promosso dall’American Academy in Rome per la stagione 2017-2018 attraverso un ciclo di appuntamenti per individuare nuove modalità per inquadrare il complesso rapporto tra Oriente e Occidente, attraverso il punto di vista di diverse discipline.

MATERA IMAGINED/MATERA IMMAGINATA:

Photography and a Southern Italian Town

A cura di Lindsay Harris

Sede: American Academy in Rome, Gallery, Via Angelo Masina 5, Roma

Conferenza inaugurale con Dacia Maraini: 12 ottobre, ore 17.30

Opening: 12 ottobre, ore 18.30 – 21.00

Durata della mostra: fino al 26 novembre 2017

Orari: giovedi – domenica, 16.00-19.00

Ingresso libero

Catalogo con testi di Luigi Acito, Emma Blake, Antonio Fanelli, Adrian Forty, Lindsay Harris, Marta Ragozzino, Mark Robbins

La mostra e il catalogo sono realizzati grazie alla Fondazione Matera Basilicata 2019.

LA FONDAZIONE MATERA BASILICATA 2019

Il 17 ottobre 2014 il Ministro ai Beni e alle Attività culturali e al Turismo Dario Franceschini, a chiusura dell’intenso percorso di candidatura e a seguito della valutazione della giuria internazionale, ha proclamato Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019. La Fondazione di partecipazione Matera Basilicata 2019 è il soggetto preposto ad attuare le linee di intervento delineate nel dossier finale di candidatura, dal titolo “Open Future”, al fine di consolidare il posizionamento acquisito da Matera e dalla Basilicata a livello europeo nel settore della creatività e di diventare una piattaforma culturale per il Mezzogiorno d’Europa. Costituita il 03 settembre 2014, la Fondazione Matera Basilicata 2019 persegue gli obiettivi definiti nel dossier “Open Future”: attrarre e valorizzare la creatività attraverso nuovi talenti ed investimenti; attuare un nuovo modello di cittadinanza culturale di dimensione europea fondato sulla co-creazione, coproduzione e condivisione di pratiche artistiche; favorire l’inclusione sociale attraverso l’arte e la cultura; promuovere l’innovazione sociale, tecnologica e culturale.

Per informazioni sulle attività della Fondazione Matera Basilicata 2019, è possibile visitare il sito www.matera-basilicata2019.it

L’AMERICAN ACADEMY IN ROME Fondata nel 1894, l’American Academy in Rome è uno dei principali centri americani fuori dagli Stati Uniti dedicati allo studio indipendente e alla ricerca avanzata nelle arti e nelle discipline umanistiche. L’Accademia è un’istituzione senza scopo di lucro finanziata grazie all’appoggio di privati, e ogni anno, al termine di un processo di selezione che prende avvio in autunno, offre a un gruppo di artisti e studiosi le borse di studio Rome Prize e le borse di studio dedicate a italiani. I vincitori, scelti con un concorso che si avvale della valutazione di giurie indipendenti, sono invitati l’anno seguente a Roma, per condurre il proprio lavoro in un’atmosfera che favorisce la sperimentazione intellettuale e artistica e lo scambio interdisciplinare. Le borse di studio premia persone che operano nelle arti (architettura, architettura del paesaggio, arti visive, composizione musicale, conservazione e restauro dei beni storico-artistici, design e letteratura) e nelle discipline umanistiche (studi classici, medievali, sul Rinascimento e sulla prima età moderna, e sull’Italia moderna).

Oltre ai vincitori della borsa Rome Prize e ai borsisti italiani, l’Accademia invita a Roma alcuni prestigiosi esponenti delle arti e degli studi umanistici, borsisti scelti in collaborazione con altre importanti istituzioni e un selezionato gruppo di altri artisti e studiosi a unirsi e a lavorare insieme all’interno della nostra eccezionale comunità.

Per maggiori informazioni sulla borsa Rome Prize, sulle borse di studio per artisti e studiosi italiani e sulle attività dell’American Academy in Rome si prega di visitare il sito web www.aarome.org

Contatti:

Maddalena Bonicelli, Rome Press Officer, Tel: +39 335 6857707, maddalena.bonicelli@gmail.com

Marques McClary, Responsabile della Comunicazione, Tel: +212.751.7200, ext 342, m.mcclary@aarome.org

 

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