La droga in testa Superare la biologia per una nuova narrazione delle dipendenze

La droga in testa

Superare la biologia per una nuova narrazione delle dipendenze

Mercoledì 7 luglio, per Edizioni Gruppo Abele, esce in libreria La droga in testa. Una nuova narrazione, di Henri Margaron. Henri Margaron spiega come prevenire le dipendenze, soprattutto fra i più giovani, agendo sul rapporto tra individui e società.

Dall’altare alla gogna

Per secoli le droghe hanno ricoperto un ruolo positivo nella società, come elementi centrali nella spiritualità, in momenti ludici e per rimedi ai più svariati problemi. Tuttavia, da quando le sostanze sono diventate un problema sanitario pubblico – da metà Ottocento in avanti – la società ha introdotto provvedimenti per proteggere la popolazione proibendone la produzione, la vendita e il consumo quando a scopo non terapeutico.

I risultati di questi provvedimenti sono palesi: il numero di tossicodipendenti non ha smesso di aumentare, sono comparse nuove sostanze di sintesi per far fronte a una richiesta sempre più diffusa e specifica e l’età in cui si inizia a consumare le droghe si è abbassata. Oltre ovviamente a un arricchimento delle criminalità organizzate e a un esacerbarsi dello stigma nei confronti di chi fa uso di sostanze. Ma cosa causa i fenomeni di dipendenza? E come si possono combattere?

Non solo biologia

Fino a poco tempo fa si pensava che le sostanze interferissero con le strutture cerebrali sino a produrre delle lesioni, e che queste fossero la causa delle dipendenze. Le scoperte in campo neuroscientifico, tuttavia, hanno ormai smentito questa narrazione, aprendo il campo a un approccio più organico al fenomeno.

Henri Margaron, psichiatra, psicoterapeuta e addictologo, in La droga in testa espone in maniera comprensibile anche ai non esperti gli studi più recenti e il loro impatto sull’interpretazione delle dipendenze. Più che la biologia del cervello, a incidere sull’insorgere delle dipendenze è la risposta individuale all’assenza di stimoli positivi alternativi a quelli del consumo: «Contrariamente alla narrazione ufficiale, quindi, le droghe non alterano delle strutture cerebrali, che in realtà non esistono. Le sostanze stupefacenti modificano le sensazioni provate durante le esperienze vissute sotto i loro effetti». Quando il cervello sostituisce relazioni ed esperienze con la gratificazione data da sostanze e comportamenti, la dipendenza prende il sopravvento.

Questa nuova comprensione dei fenomeni di addiction apre quindi a nuove strade al loro trattamento: superare il proibizionismo passivo e implementare accoglienze, psicoterapia, cultura ed educazione diffusa – oltre che ricostruire relazioni e reti sociali attorno alle persone dipendenti – diventa quindi strategico e molto più funzionale. Per agire non contro il consumo ma contro le cause della dipendenza.

Spiegazioni chiare e immagini esemplificative facilitano la comprensione delle nozioni di psicologia e neuroscienze presentate dall’autore. La droga in testa è un volume utile per chiunque voglia conoscere i concetti fondamentali sul tema delle droghe e della lotta alle dipendenze.

L’autore

Henri Margaron è psichiatra, psicoterapeuta e addictologo. Ha diretto il Dipartimento di dipendenze patologiche dell’ex Asl 6 di Livorno e insegnato alle Università di Pisa, Firenze, Urbino e Modena-Reggio Emilia. Dal 1995 fa parte di un comitato di esperti internazionali in materia di addiction sostenuto dalla Direzione generale della Commissione europea. Ha sviluppato i suoi studi nell’ambito della psicopatologia e delle neuroscienze per la comprensione e la cura delle patologie psichiatriche e addictive.

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