La Canzone Romana accoglie i giovani delle passate edizioni.

Carrozzelle, fontane, tramonti e storie d’amore. La romanità è quella di un tempo, intramontabile ed eterna, cristallizzata da melodie indimenticabili. Da Fregoli a Petrolini, da Rascel a Garinei e Giovannini, da Claudio Villa ad Antonello Venditti.25 Velia Abballe Donati

Ogni anno un appuntamento fisso rende omaggio a tutto questo. E lunedì sera, davanti a un Teatro Olimpico gremito di persone, per festeggiare il venticinquesimo anno consecutivo, si è svolta la rassegna del Festival della Canzone Romana. Come sempre il patron Lino Fabrizi non si smentisce: di grande prestigio e qualità il parterre degli ospiti intervenuti esibendosi, spiegando così l’aura dei meritati successi che si portano dietro. A rinverdire il perché di così meritati successi anche i giovani concorrenti delle passate edizioni. Artisti ben noti come I Vianella, I Cugini di Campagna, Ambrogio Sparagna,Giorgio Onorato, Elena Bonelli, Paolo Gatti, Alberto Laurenti, Sandro Scapicchio, Velia Abballe Donati e Raffaella Misiti e Le Romane si sono affiancati ai giovani interpreti emersi dalle precedenti edizioni:

Alessio Pistoia, Fiammetta, Enzo Schiavone, Danilo Defant, Anna Bello, Valentina Galdiero, e il duo Gabriele Colicchio e Cristian Grignani. A completare lo spettacolo, il balletto della Crazy Gang e gli Stornellatori, gruppo folkloristico romano diretto dal M° Fabrizio Masci. La parte comica è stata affidata ad Alessandro di Carlo, mentre ad Angelo Blasetti è stato affidato un breve ma significativo momento dedicato all’Accademia Giuseppe Gioachino Belli, rappresentata sul palco dal Presidente Fausto Desideri e alla poesia romana.

Gli ospiti intervenuti, tutti indistintamente, hanno letteralmente incantato la platea, offrendo uno spettacolo nello spettacolo. Grande ovation per Edoardo Vianello e Wilma Goich, alias i Vianella, e per i Cugini di Campagna, ma anche standing ovation per Giorgio Onorato, il menestrello più longevo d’Italia, la cui tuttora splendida voce ha da pochi giorni compiuto 88 anni, una colonna portante del Festival, sempre presente fina dalla prima edizione.

Al di là degli interpreti che il Festival riesce ogni volta a richiamare e a proporre al suo pubblico, l’importanza della manifestazione è la capacità di sopravvivere per 25 anni consecutivi. E’ vero che gli appassionati invecchiano e che le nuove leve sono meno numerose di quelle d’antan, ma insistere con queste storiche manifestazioni popolari, dialettali o meno, rappresenta una scelta giusta e coraggiosa, da sostenere concretamente e da valorizzare.

Lino Fabrizi, fondatore e organizzatore del festival dal 1991, ha dunque voluto anche quest’anno premiare la tradizione invitando un nutrito parterre di artisti che hanno lasciato nelle proprie canzoni indimenticabili ed inequivocabili segni del loro talento ed orgoglio romano. Come è noto, la manifestazione propone anche un concorso aperto a nuovi compositori, autori ed interpreti: i brani non debbono essere necessariamente in dialetto, purché il tema sia dedicato alla romanità. La tradizione va infatti continuamente rinnovata e alimentata, perché non rimanga solo una forma colta di “antiquariato culturale”.

Stefano Raucci e Loretta Rossi Stuart sono stati gli ospiti-presentatori di questo evento. I testi sono stati scritti da Silvestro Longo, le coreografie disegnate da Stefano Stopponi, le musiche dirette dal M° Fabrizio Masci, la fotografia è stata curata da Adriano Di Benedetto e la regia di Enzo Basile.

 

Ricordiamo che nel corso di questo ventennio, il Festival della Canzone Romana ha visto succedersi artisti come Renato Zero, Nino Manfredi, Carlo Verdone, Franco Califano, Giancarlo Magalli, Michele Mirabella, Lando Fiorini, Enrico Brignano, Mario Scaccia, Fiorenzo Fiorentini, Stefano Rosso, Gigi Sabani, Luciano Rossi, Rodolfo Laganà, Bobby Solo, Stefano Masciarelli, il Maestro Stelvio Cipriani, Manuela Villa, Mal, la Schola Cantorum, e tanti altri.

La continuità di questa manifestazione, portata avanti con dedizione e passione dall’Associazione Amata Italia, è un significativo esempio di come sia necessario diffondere e proseguire un percorso storico attraverso un’antologia di brani vecchi e nuovi, dedicati o ambientati a Roma, riproponendo e arricchendo un canzoniere che spazia dal 1800 ai giorni nostri.

Il Festival della Canzone Romana è patrocinato dall’Assessorato alla Cultura e Centro Storico del Comune di Roma e dall’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio. E già si pensa alla prossima edizione: chi volesse far ascoltare il proprio amore per Roma (non necessariamente in dialetto), si può informare digitando.

www.festivaldellacanzoneromana.com

Il concorso per l’edizione 2016 è già aperto a livello nazionale e internazionale.

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