La “Campaniliana” inizia con un gran convegno: linguaggio scritto, trasmesso e parlato a partire dall’opera di Achille Campanile

La “Campaniliana” inizia con un gran convegno: linguaggio scritto, trasmesso e parlato a partire dall’opera di Achille Campanile

Appena un giorno dopo la data del suo compleanno, Achille Campanile è tornato protagonista a Velletri con l’inaugurazione della rassegna nazionale di teatro e letteratura a lui dedicata. La “Campaniliana”, organizzata dalla Fondazione di Partecipazione Arte & Cultura Città di Velletri in collaborazione con l’Associazione Memoria ‘900, festeggia la sua terza edizione in grande stile con il pubblico delle grandi occasioni (oltre centocinquanta le persone che hanno affollato l’Auditorium) e una batteria di relatori di primissimo livello. A dare il benvenuto ci ha pensato la professoressa Vera Dani, consigliera della Fondazione e referente del Premio Nazionale Teatrale “Achille Campanile”, anche quest’anno ‘preso d’assalto’ dagli autori con oltre sessanta copioni pervenuti. Per l’Amministrazione Comunale hanno portato il saluto il Presidente del Consiglio, Sergio Andreozzi, e l’Assessore alla Cultura, Romina Trenta. Presente in sala anche l’Assessore alla Cultura del Comune di Lariano, Maria Grazia Gabrielli. Il coordinatore del convegno, Arnaldo Colasanti, ha dunque dato la parola al primo degli ospiti: Giancarlo Governi. Autore televisivo, scrittore e giornalista, Governi è un profondo conoscitore dell’opera campaniliana e un grande estimatore di Campanile: “Siamo davanti a un gigante della scrittura, che tuttavia non amava essere definito umorista” – ha detto. “Il comico è difficile, per essere drammatici basta far morire qualcuno. Qualcuno cercando di fare della critica facile dice che Campanile ha anticipato di trenta anni il teatro dell’assurdo. Ma secondo me è assolutamente falso. No, il teatro dell’assurdo e quello di Campanile non c’entrano nulla, sono come gli asparagi e l’immortalità dell’anima”, ha dichiarato, parafrasando il titolo della celebre opera del Maestro. Il secondo intervento è stato quello di Florinda Nardi, docente di Letteratura Italiana all’Università di Roma Tor Vergata. La professoressa ha parlato del rapporto tra l’istituzione universitaria e lo scrittore, spiegando come gli studenti al giorno d’oggi percepiscano l’opera campaniliana: “Quando presentavo Campanile ai ragazzi, sembrava un autore odierno, contemporaneo, non poteva essere né un uomo degli anni Venti né un uomo dell’Ottocento per il potere della chiarezza del suo linguaggio nelle aule universitarie. Ha avuto ed ha un valore didattico fortissimo”. Florinda Nardi ha ribadito la dignità della letteratura umoristica, tutt’altro che da considerare di Serie B. Anche Emilia Costantini, firma del ‘Corriere della Sera’, si è soffermata sulla chiarezza linguistica e sul ruolo del teatro oggi: “Il rapporto tra teatro e cinema” – ha spiegato – “è particolare, perché il cinema va male ed è più difficile far ridere, è tecnologia e la tecnologia è destinata a essere superata da nuova tecnologia. Il teatro resiste perché è millenario e resiste in questa solitudine digitale il rapporto tra attore e pubblico”. Ultimo a parlare è stato il professor Francesco Sabatini, lessicografo, linguista, presidente onorario dell’Accademia della Crusca e personaggio televisivo. “Il caso di Campanile” – ha detto il professore – “va inserito in un quadro di difficoltà della lingua italiana uscita da secoli di splendore. Questa lingua ci è servita per porre i pilastri della nostra società. Con l’arrivo dei tempi moderni che hanno investito le culture: il giornalista, ad esempio, ha un ruolo importante per la vitalità della lingua”. È stato un convegno estremamente interessante, con relatori di spessore e una vasta affluenza di pubblico, in cui si è potuto spaziare intorno a vari argomenti di stringente attualità: la lingua, il suo uso, i media, il parlato, lo scritto e il trasmesso. Gli interventi, puntuali e nel merito, hanno arricchito senz’altro la folta platea, e la “Campaniliana” è pronta a continuare con gli eventi teatrali che onoreranno al meglio e in maniera dinamica il genio di Achille.

Rocco Della Corte

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