IN CANTO E IN VEGLIA

Venerdì 20 marzo (ore 21) al Teatro India si rivive il ricordo dell’infanzia, dei nonni, delle domeniche in famiglia per un commovente e toccante viaggio tra vita e morte con IN CANTO E IN VEGLIA. Tra suono, parola e canto, Elena Bucci prende per mano lo spettatore e lo trasporta nella memoria, raccontando le gioie della vita senza paura di affrontare i ricordi dolorosi.

Così, sul palcoscenico compare l’alchimia della veglia a riannodare i nostri destini e le memorie presenti con quelle di chi ci ha preceduto. Il tempo del lutto e del ricordo scandito dalla veglia come emozione da vivere e da condividere con la lentezza e l’ascolto del mistero della morte: «sembra di essersi abituati alla mancanza dei riti collettivi che da sempre hanno aiutato nei passaggi della vita e della morte – commenta Elena Bucci – le veglie funebri con il loro carico di risate e pianti, le danze e i canti delle feste, le soste silenziose, il tempo perso del ritrovarsi, le ricorrenze legate alle stagioni, tutte cose sacrificate ad un senso di libertà dell’individuo che forse non appare più tale. I ritmi della vita e del lavoro hanno tempi sempre più veloci e serrati, come una maglia fitta che trattenga lo sgomento. Nel bene e nel male siamo strappati al sapore del presente per essere proiettati nell’istante successivo, proprio il contrario di quello che avviene nell’arte del teatro del qui ed ora. Ma la morte di una persona vicina può fermare il tempo, può rompere gli schemi abituali, gli argini, permettere che dilaghi il dolore più antico. Confonde passato e presente, riporta in luce la natura autentica, le paure, la solitudine e le vicinanze, ricordi e strappi. Il teatro è per noi una forma di rito e di laica preghiera: immaginiamo una veglia nel corso della quale sia possibile dialogare con i nostri morti e con altri, più lontani, che ci sono stati maestri e guida. Ci riprendiamo il tempo del lutto e del ricordo, spesso bruciato dall’incalzare dei doveri e da un senso diffuso di rimozione del dolore».

Una drammaturgia originale fatta di ricordi personali, di racconti registrati ed elaborati, di brani di testi sacri e letterari, nel tentativo di rivivere l’emozione e il senso di riti collettivi perduti e di nuovi attraverso voci e canti. Un’opera in musica di fronte al mistero della morte che affida al suono la parte più importante per rompere il rapporto abituale tra attore e spettatore, confondendo gli spazi e provando a consegnare al pubblico semplici elementi vocali con i quali possa interagire a tratti nella veglia.

 

Lo spettacolo, in replica sabato 21 marzo (ore 21) e domenica 22 marzo (ore 19), si inserisce nel progetto TRA CIELO E TERRA. Sacro e profano nel teatro presente, il programma di attività e spettacoli che il Teatro di Roma – in collaborazione con I Teatri del Sacro e Federgat – dedica ai temi della spiritualità, della tradizione religiosa e del sacro.

 

 

Dal 20 al 22 marzo al Teatro India di Roma

IN CANTO E IN VEGLIA_4

 

di e con Elena Bucci

cura del suono, sensori e interventi elettronici dal vivo Raffaele Bassetti
scene e macchinismo Giovanni Macis
luci
Loredana Oddone
canti registrati Andrea de Luca
assistenza all’allestimento
Nicoletta Fabbri

 

Produzione Le Belle Bandiere

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