Immobiliare e fiere: il fattore umano tornerà a essere punto di forza

Immobiliare e fiere: il fattore umano tornerà a essere punto di forza

Josas Immobiliare e Fiera Roma lanciano una sfida per la ripartenza dell’economia della Capitale

Manifestazioni fieristiche, grandi eventi, negozi: è il fattore umano che fa la differenza maggiormente. Ed è esattamente ciò che ci manca di più in questi giorni di emergenza sanitaria”. Parte da questo pensiero condiviso il dialogo in diretta Instagram tra Pietro Piccinetti, amministratore unico di Fiera Roma e Raffaele Rubin, founder e partner di Josas ImmobiliareÈ il primo appuntamento di Challengespiccolo palinsesto online pensato dalla società di specialisti nel settore del retail per raccogliere idee e buoni propositi di professionisti, realtà del business e cittadini che non si arrendono e vogliono rimanere produttivi in un momento difficile, che può però rivelarsi anche serbatoio di creatività e progetti innovativi.

Due settori strategici per l’economia, entrambi volani fondamentali per il tessuto produttivo della Capitale, si confrontano per ripartire.

Come si sta trasformando l’economia italiana nei giorni dell’emergenza Coronavirus? Quale sarà il volto del sistema economico che emergerà all’indomani di queste dolorose settimane? La dimensione aggregativa, la capacità di costruire un’esperienza attorno all’acquisto e allo scambio commerciale, da sempre punto di forza distintivo che accomuna il sistema fieristico e il settore del retail oggi è un fattore di fragilità. Ma su questo, quando sarà di nuovo il momento, si fonderà la ripartenza.

Fiere

Quarta potenza fieristica mondiale, l’Italia con le fiere produce un giro d’affari di oltre 60 miliardi di euro e genera oltre il 50% dell’export nazionale. Fiera Roma, con 50 manifestazioni, congressi ed eventi l’anno, decine di concorsi nazionali, 1.600.000 persone provenienti da oltre 80 Paesi, dà lavoro a 2500 persone tra impiegati diretti e indiretti e crea un indotto annuale per il territorio di 250 milioni di euro. È un motore fondamentale per la Capitale e dà un forte impulso al turismo alto spendente. “Quello stesso turismo – commenta Rubin – alimentato e promosso dai negozi di lusso e alta qualità, da quelle vie dello shopping cittadino imprescindibili per dare valore al tessuto urbano. Mettere a sistema il mondo delle fiere con il mondo del retail – sottolinea l’immobiliarista- significa creare le condizioni per attrarre nei poli urbani un turismo di valore per la città”. Una coesione quella tra i comparti produttivi, sottolineano i protagonisti del dibattito, che sarà imprescindibile per combattere un mostro che, stando agli ultimi dati di Confindustria, ha provocato a oggi danni attorno all’1,3 miliardi di euro solo per quanto riguarda i mancati flussi turistici su Roma, con una previsione di riduzione del PIL almeno del 6%.

Retail

Il segmento retail, come le fiere, sta vivendo giorni di mutamento strutturale, destinati forse a cambiare per sempre la forma del mercato. Negozi, boutique e grandi brand implementano nei propri business model le possibilità date dall’e-commerce, ma finito il tempo del lockdown le persone torneranno a passeggiare nelle strade, entrare nei negozi, partecipare a eventi e fare acquisti: il fattore umano rimane al primo posto: “Un congresso, una grande manifestazione”, ha sintetizzato Piccinetti, “cosa altro è se non una stretta di mano che genera valore?”. In un contesto altamente sfidante come quello del post-emergenza, allora, la chiave d’azione non potrà essere che quella delle alleanze strutturali e questo vale anche per la Capitale. A tirare la volata non mancherà “il coraggio all’italiana” – così l’ha definito Raffaele Rubin -, quello spirito mediterraneo tipico del nostro paese che è in grado di “fronteggiare una grossa emergenza senza perdere coraggio e inventiva”. L’auspicio di entrambi gli interlocutori è che la consapevolezza maturata negli ultimi tempi di quanto i corretti comportamenti individuali incidano sulla collettività possa lasciare in eredità una più forte etica della responsabilità nel mondo dell’economia e degli affari.

Un’alleanza e una sfida per Roma

Nel momento della ripartenza, al cuore degli sforzi di tutti gli agenti economici dovrà esserci un’attenzione specifica al destino e alla ripresa di Roma, la capitale d’Italia. Tutti i dati di inizio 2020 lasciavano prefigurare una buona annata per la Città Eterna, con crescite dei valori immobiliari paragonabili sia a Torino che a Milano e certificate da tutti gli studi che hanno analizzato gli scenari 2019. Sia gli affitti dei locali di dettaglio sia gli spazi di mass market nei centri commerciali avevano visto nel 2019 un incremento nei volumi di locazione superiori a quelli milanesi e i dati delle strade del lusso erano praticamente appaiati ai dati meneghini. Solo promuovendo il dialogo proficuo fra settori ad alta potenzialità economica e commerciale si consentirà l’ideazione di nuovi progetti, la nascita di occasioni che portino alla conferma e, perché no, al superamento di queste previsioni. Da questa prima challenge, secondo i migliori auspici del format, prendono il via due sfide. Lo sviluppo, anche tramite investimenti immobiliari di pregio, del quadrante ovest dell’Urbe, quello spicchio di città su cui sorge Fiera Roma che, grazie anche alla vicinanza dell’’aeroporto di Fiumicino, sta molto crescendo. E la creazione di strutture retail in fiera, vere e proprie vetrine per il turismo e sigillo di un’alleanza tra due settori diversi, che condividono la scommessa sul fattore umano.

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