“GIORNATA DEL CONTEMPORANEO 2019”

Paf 6 – Performance Art Festival

“GIORNATA DEL CONTEMPORANEO 2019”

sabato 12 ottobre

ore 17 – Il duo WERNER in concerto

alla mostra VIVA! Abstracta Vitae

Loggia del Palazzo Comunale – Piazza Duomo, Pistoia

ore 18,30 – inaugurazione della mostra HUMAN NATURE

la prima personale di Federica Rugnone

Studio 38 – Corso Giovanni Amendola, 38E, Pistoia

e Associazione Teatrale Pistoiese

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Doppio appuntamento, sabato 12 ottobre, in occasione della “Giornata del Contemporaneo” con il PAF 6 – Performance Art Festival, organizzato dal Centro Studi Ricerche Espressive di Pistoia, in collaborazione con Associazione Teatrale Pistoiese, TOSCANAINCONTEMPORANEA2019, GiovaniSì e con il contributo del Comune di Pistoia.

Alle 17, ambientazione particolare per il concerto dei Werner (Stefano Venturini, chitarra e voce; Alessia Castellano, violoncello e voce) attesi presso la Loggia del Palazzo Comunale di Pistoia, in occasione di VIVA! Abstracta vitae, la mostra, curata da Claudio Giorgetti alle Sale Affrescate, con le opere di Sara Bargiacchi, Alice Corbetta e Martina Fontana.

Il Duo – di cui è in uscita un nuovo disco dopo le belle prove offerte con Oil tries to be water (2012), Down below on your own (2013), Way to the ice (2017) e 5 (2018) – propone una forma di rock acustico dove la dimensione del songwriting intimista si unisce e, talvolta, si sovrappone ad accenti classici e ad un suono che molto ha di cinematico ed evocativo.

Alle 18.30, allo Studio 38 Contemporary Art Gallery (Corso Giovanni Amendola, 38E, Pistoia) inaugura Human Nature, la prima mostra personale dell’artista Federica Rugnone, a cura di Erica Romano e Silvia Bellotti. La mostra, organizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Forme, sarà visitabile fino al 9 Novembre, dal martedì al sabato, dalle 16 alle 19:30. Partendo da una riflessione sul soggetto come entità

trasversale, l’artista indaga il rapporto tra uomo e natura nella cultura contemporanea, richiamando alla necessità di contrastare il dualismo dialettico tra umano e non umano, per ritornare ad una dimensione primordiale e carnale che accomuna tutti gli esseri viventi. Nelle sovrapposizioni fotografiche di Federica Rugnone, l’uomo è abitato ed abitante, risultante indefinibile di un processo metamorfico, interattivo, che coinvolge una coralità di elementi e che vive di scambi e trasformazioni di materia. In questo processo di ibridazione, natura e corpo si fondono e si confondono e l’epidermide non è più confine che divide ma trama che accoglie, lasciando trasparire la vita del cosmo.

Info: Centro Studi Ricerche Espressive csrepistoia@gmail.com 339 7623255 www.csre-pistoia.it

PER APPROFONDIRE…

WERNER

I Werner nascono dall’idea di Stefano Venturini, Elettra Capecchi e Alessia Castellano nel settembre 2011. Nell’Aprile del 2012 escono con il loro primo disco “ Oil tries to be water”, debutto che raccoglie ampi consensi di critica e pubblico, presentato dal vivo in numerosi concerti su palchi, nelle case, nei boschi. Nel Giugno del 2012 partecipano insieme ad altre band (tra queste Ka mate Ka ora, Blue Willa ) al disco tributo ai Codeine “I hope it shines on me” promosso da White Birch Records con la cover di “Broken Hearted Wine”. Nell’Aprile del 2013, per festeggiare un anno dall’uscita di “Oil tries to be water”, esce in serie limitatissima sempre per White Birch Records il “QQ ep” in cui sono presenti cover di canzoni di grandi del presente e del passato come Tim Buckley (Song to the Siren), The Smiths (Please please please), Beatles (Blackbird), Sparklehorse (Eyepennies) e Daniel Johnston (Hey Joe) cercando di rispettarle e di farle proprie. Nel Febbraio 2104 esce il loro secondo disco “Down below on your own. Mixato e masterizzato da Andrea Benassai al Sonoria Studio, segna il nuovo capitolo dell’evoluzione dei Werner in cui echi classici si accostano a trame folk, dando vita ad un suono personale e senza molti epigoni in Italia. Notevoli le collaborazioni tra le quali quella di Mirko Maddaleno (Blue Willa) che presta la sua voce in due brani del disco. Dopo vari house concert e qualche apparizione in festival musicali, il 25 Dicembre 2014 esce il loro secondo ep intitolato Blue River, nel quale sono presenti due brani inediti e altri brani degli stessi Werner riarrangiati in chiave minimale. Nei mesi seguenti nasce la collaborazione con l’artista Federico Gori per la sua mostra “Come afferrare il vento” presentata a Palazzo Fabroni il 9 Maggio 2015. Da questa stretta collaborazione nasce Earth, colonna sonora della mostra, presentata con un concerto nel luglio 2015 nelle sale del Palazzo. Nel settembre 2015 Elettra Capecchi lascia il gruppo. Nel Giugno 2016 partecipano insieme ad altre band (Atterraggio Alieno, Phomea, Eoslab) al disco tributo ai The Smiths “The Queen is dead” promosso dalla neonata etichetta Melaverde records. Il 20 Marzo 2017 esce il loro III disco intitolato “Way to the Ice”ispirato dal libro di Werner Herzog “Sentieri nel ghiaccio” vuole essere un vero e proprio percorso sonoro in cui i protagonisti sono l’Uomo e la Natura, grezza e insidiosa. Proprio come si vede nell’imagine della copertina l’Uomo intraprende, attraverso e tramite la Natura, un viaggio catartico e di rinascita. Registrato nell’Estate del 2016 presso Casamarconi, piccolo paese situato sulla montagna pistoiese , mixato e masterizzato da Stefano Ciardi presso il Rockwool studio di Berlino. Nel Gennaio 2018 esce l’album “5”. Il disco è un “fuori sentiero”, un discorso musicale che i Werner avevano necessità di esprimere e lo hanno fatto appunto in questo ultimo disco, prendendo brani dei loro precedenti dischi, rallentandoli e stravolgendoli completamente. Il titolo “5” vuole dare peso e importanza al fatto che questo lavoro è stato ideato, pensato e realizzato in 5 persone appunto: Stefano, Alessia, Mirko, Lorenzo ed Ilaria. Registrato in presa diretta e mixato nell’Estate del 2017 presso il Cyprus Studio da Step e Lorenzo Cappelli, masterizzato da Zven all’Orange Recording Studio. Artwork by CuorediCane. A presto l’uscita del quarto disco.

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Federica Rugnone Nata a Prato nel 1987, si forma tra Bologna e Firenze dove consegue la laurea magistrale in scienze filosofiche affrontando tematiche centrali nella sua ricerca artistica: la percezione, il corpo e lo spazio. Si avvicina alla fotografia con i corsi della Fondazione Studio Marangoni e prosegue il suo percorso da autodidatta. Nel 2018 vince una borsa di studio della Fondazione Livorno e frequenta il corso annuale in grafica e stampa d’arte presso la Fondazione Il Bisonte, scuola internazionale d’arte grafica. Partecipa a diverse mostre collettive tra cui “Fotografare la luce” presso Palazzo Vecchio durante il festival F-Light (Firenze, 2016), Art Clash a cura di Marsha Steinberg presso l’Accademia di belle arti di Firenze (2018). Con il progetto “Human Nature” viene selezionata al SiFest off, Festival di Fotografia di Savignano (2017), alla mostra collettiva “Quaderni di viaggio: storie di percorsi, cammini, itinerari metaforici”, curata da Monika Bulaj presso Palazzo Rasponi 2, Ravenna (2018) e al progetto di Associazione Forme “In punta di piedi” presso la biblioteca di Storia dell’arte di Firenze (2019). Nel 2019 partecipa alla mostra collettiva “I 60 anni del Bisonte” curata da Donata Spadolini e Rodolfo Ceccotti. Nello stesso anno prende parte alle collettive “Introiezione Proiezione”, presso la galleria Studio 38 Contemporary Art, Pistoia, con il progetto “Geometrie Instabili”, e

“Ghosting” alla galleria LDM di Firenze. Attualmente collabora con la Fondazione Il bisonte, scuola internazionale delle arti grafiche.

Scrivono le curatrici della mostra: “L’indagine dell’artista nasce da un approccio filosofico alla fotografia e consente di affrontare le “due parti” uomo/natura come un unità indissolubile. Grazie al tema del corpo e della sua rappresentazione attraverso lo studio della percezione e delle diverse teorie della conoscenza, ogni immagine porta in superficie la labile differenza fra esseri diversi sovrapposti. Una confondersi che diventa un fondersi, dove in ogni immagine il predominio della scena è appannaggio dell’occhio capace di distinguere e di vedere oltre il confine della dissolvenza. Dall’incontro con il filosofo francese Merlau-Ponty, infatti, la sua ricerca si basa sulla ridefinizione di quella che egli chiama natura umana, ovvero l’essere uomo liberato dell’antico dualismo razionale/materiale. In particolare, la riflessione intorno al corpo quale soggetto-oggetto in cui l’esperienza del corpo vissuto si attua nell’imprescindibile legame fra io e mondo, coscienza e natura, attività e passività, partecipando necessariamente l’uno dell’altro, mette in evidenza la continuità tra noi e l’ambiente che ci circonda. È da questo spunto che le opere di Federica Rugnone ci parlano di metamorfosi, di un essere che ponendo al centro della propria ricerca la verità della sua natura, sa fare spazio in se stesso a ciò che appare estraneo. Le sue immagini, infatti, rendono visibile in un’unica soluzione in trasparenza la convergenza e la comprensione delle diversità che preesistono nella natura umana e che, di fatto, la compongono.”

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Federica Rugnone. Human Nature a cura di Erica Romano e Silvia Bellotti

opening 12 ottobre – ore 18.30 dal 13 ottobre al 9 Novembre 2019

Studio 38 Contemporary Art Gallery Corso Giovanni Amendola, 38E – Pistoia dal martedì al sabato, dalle 16 alle 19:30

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