“Una delle poche cose, anzi forse la sola ch’io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal. E me ne approfittavo. Ogni qual volta qualcuno de’ miei amici o conoscenti dimostrava d’aver perduto il senno fino al punto di venire da me per qualche consiglio o suggerimento, mi stringevo nelle spalle, socchiudevo gli occhi e gli rispondevo: — Io mi chiamo Mattia Pascal. — Grazie, caro. Questo lo so. — E ti par poco?” (Luigi Pirandello)
NOTE DI REGIA
Tre personaggi: Mattia Pascal, Adriano Meis, il redivivo Mattia Pascal.
La Morte dell’identità delle maschere nude.
La rinascita attraverso qualcosa di nuovo: l’umorismo.
La decomposizione della morte nella vita.
La semplicità che serve la complessità è la scelta estetica e registica della messinscena del romanzo di Pirandello, così come per i tanti testi pirandelliani già realizzati.
È la stessa lingua che lo impone. È la complessità filosofica che lo esige. È il profondo sentire che ritrovo in Pirandello ad avermi sempre consentito di esprimere le geometrie e i ritmi serrati che sono alla base del mio concetto di regia.
L’adozione di una recitazione lineare, l’essenzialità del messaggio drammaturgico in questo Il Fu Mattia Pascal servono ad assegnare ai tre personaggi, tre punti di vista delle diverse vicende.
È uno stare in equilibrio di Mattia sulla scena.
I portali del baratro sono sempre in azione. Si aprono e si chiudono su ricordi, incubi, amori, malumori, famiglie, donne, città.
Un’acrobazia della coscienza sull’incoscienza, della Morte sulla vita. Ed è in questi azzardi di Mattia che cadono gli altri personaggi: tutti traditi e traditori. Vittime e carnefici impastati.
E allora Mattia è un codardo o è un eroe negativo?
È Mattia Pascal e si tiene in bilico… con il rischio di cadere sempre giù.
6.18 novembre
Arca Azzurra Teatro La Contrada Teatro Stabile di Trieste ABC Produzioni
DANIELE PECCI con ROSARIO COPPOLINO e con MARIA ROSARIA CARLI
IL FU MATTIA PASCAL
di Luigi Pirandello
adattamento di Daniele Pecci
e con
Giovanni Maria Briganti Adriano Giraldi Diana Höbel
Marzia Postogna Vincenzo Volo
scene Salvo Manciagli
costumi Françoise Raybaud
musiche Massimiliano Pace
regia GUGLIELMO FERRO
personaggi e interpreti
Mattia Pascal Daniele Pecci
Don Eligio / Anselmo Paleari Rosario Coppolino
Batta Malagna / Pantegada Adriano Giraldi
La vedova Pescatore / la signorina Caporale Diana Höbel
Romilda Pescatore / Adriana Paleari Marzia Postogna
Pomino / giovinetto al casinò Giovanni Maria Briganti
Terenzio Scipione Vincenzo Volo
Pepita / La donna del casinò Maria Rosaria Carli