FESTIVAL SHAKESPEARIANO ALL’ ESTATE TEATRALE VERONESE
Verona, dal 15 al 17 settembre 2020
LXXII° edizione
Prosegue fino al 17 settembre, nel bellissimo Teatro Romano di Verona, la programmazione teatrale della settantaduesima edizione dell’Estate Teatrale Veronese.
Il FESTIVAL SHAKESPEARIANO, nucleo centrale del festival, con progetti inediti nei contenuti, centrati sulla riscrittura drammaturgica, prosegue con un tris d’assi: la scrittrice Melania Mazzucco con Vanessa Scalera, Steven Berkoff con Fanny & Alexander e Chiara Francini, Sergio Rubini.
Martedì 15 settembre Melania Mazzucco, autrice dotata di una straordinaria capacità di esplorare la storia, affida a Vanessa Scalera, la celebre “Imma Tataranni” televisiva, la sua versione della “Storia di re Lear” per rintracciare le radici di quella vicenda, risalente agli anni in cui Romolo tracciò con l’aratro il solco sul colle Palatino per fondare Roma, fino al momento in cui William Shakespeare la rielaborò per comporre il capolavoro che conosciamo. Melania G. Mazzucco è autrice di numerosi libri, tradotti in 27 Paesi, fra cui Vita (Premio Strega, Super ET 2014), Un giorno perfetto (Super ET 2017), da cui Ferzan Ozpetek ha tratto l’omonimo film, La lunga attesa dell’angelo (2008, Premio Bagutta) dedicato a Tintoretto, pittore su cui ha, poi, scritto la monumentale biografia Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Storia di una famiglia veneziana (2009, Premio Comisso) e il docufilm Tintoretto. Un ribelle a Venezia (2019), da lei ideato e scritto per Sky Arte, distribuito in tutto il mondo. Con L’architettrice, uscito a novembre del 2019 nei Supercoralli, Melania Mazzucco è tornata al romanzo storico, alla passione per l’arte e i suoi interpreti, regalandoci lo straordinario ritratto di Plautilla Bricci, la prima architettrice della storia moderna.
“La storia di Re Lear”, in prima nazionale al festival, è interpretata da Vanessa Scalera, attrice con un solido background teatrale, interprete cinematografica per grandi registi come Marco Bellocchio, Michele Placido, Nanni Moretti, Marco Tullio Giordana, divenuta celebre come protagonista del fenomeno televisivo Imma Tataranni Sostituto Procuratore, andato in scena a settembre 2019 su Rai Uno.
Mercoledì 16 settembre saranno in scena Chiara Francini e Andrea Argentieri, premio UBU 2019, diretti da Luigi De Angelis con la drammaturgia di Chiara Lagani in L’amore segreto di Ofelia. Steven Berkoff compone una folgorante versione in forma epistolare del mito di Amleto, 39 lettere d’amore, brevi monologhi che esplorano i meandri della relazione fra Amleto e Ofelia appena suggeriti da Shakespeare. I due registi-dramaturg di Fanny&Alexander, useranno l’innata comicità di Chiara Francini per esaltare prima l’impaccio e poi l’ardire nello scrivere all’amato, lasciando affiorare le diverse temperature emotive di un testo che, dietro l’apparenza aulica, cela trappole di crudo realismo. Nata a Firenze Chiara Francini, dopo la laurea summa cum laude in italianistica, ha iniziato il suo percorso teatrale con Barbara Nativi e Serena Dandini. Artista poliedrica, ha lavorato nel cinema con Spike Lee nel film Miracolo a Sant’Anna e con Pietro Marcello in Martin Eden, in concorso alla 76ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, sul piccolo schermo nella serie tv Tutti pazzi per amore e Non dirlo al mio capo, è stata conduttrice su rai Uno del programma televisivo Colorado e su La Effe di Love me gender e Love me stranger, ha doppiato Matilda nel cartone animato Angry Birds, – il film, ha scritto tre romanzi di successo (Non parlare con la bocca piena, best seller con otto edizioni e 45000 copie, Mia madre non lo deve sapere, e Un anno felice, tutti per Rizzoli) e, dal 2018, collabora come editorialista per il quotidiano La Stampa. Nel 2011 ha vinto il Premio Guglielmo Biraghi, come attrice rivelazione dell’anno, assegnatole dal sindacato giornalisti cinematografici, nell’ambito del 68º Festival Internazionale del cinema di Venezia. In questo spettacolo collabora con una delle compagnie più famose e affermate della scena teatrale contemporanea, Fanny & Alexander. Affermatasi sulla scena teatrale italiana come gruppo di ricerca dal 1992, la compagnia, caratterizzata dalla fusione di linguaggi di diverse discipline nella singola opera, sperimenta metodi e discipline artistiche delle più disparate, producendo e promuovendo spettacoli teatrali, concerti, produzioni video e cinematografiche, installazioni, azioni performative, mostre fotografiche, libri, convegni e seminari di studi, festival e rassegne. Nell’ambito di oltre venticinque anni di carriera, Fanny & Alexander ha ricevuto importanti riconoscimenti tra cui Premio Giuseppe Bartolucci 1997, Premio speciale Ubu 2000, Premio di Produzione TTV 2002, Premio Lo Straniero 2002, Premio Speciale 36mo Festival BITEF di Belgrado 2002,, Premio Speciale Ubu 2005, Premio dello Spettatore 2010/11 Teatri di Vita. Nel 2017, la drammaturga Chiara Lagani si è aggiudicata il Premio Speciale dedicato all’Innovazione Drammaturgica assegnato nell’ambito del Premio Riccione. Nel 2019, il progetto Se questo è Levi, ha ottenuto sia il premio speciale Ubu 2019 sia il premio per il miglior attore under 35, andato ad Andrea Argentieri.
E’ infine un monologo originale, Macbeth solo, creato da Sergio Rubini a partire dai passi più significativi del celebre dramma, quello che sarà in scena giovedì 17 settembre. L’autore sceglie di trasformare tutti i personaggi dell’opera in proiezioni del protagonista, sue voci interiori, interpretazioni dei più diversi stati d’animo. Attore, regista e sceneggiatore, Sergio Rubini si è diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Dopo una lunga attività come attore e regista in teatro e alla radio, nel 1987 esordisce sul grande schermo come protagonista di “Intervista” di Federico Fellini. Nel 1990 debutta invece dietro la macchina da presa con “La Stazione“, di cui è anche interprete, opera prima che si aggiudica numerosi premi come il David di Donatello, il Nastro d’argento, il Premio FIPRESCI alla Mostra del Cinema di Venezia, il Globo d’Oro, la Grolla d’Oro, il Ciak d’Oro e il Kodak. Nel corso della sua carriera porta avanti parallelamente e con intensità sia il lavoro di regista e sceneggiatore (nel 2006, il suo nono film, “La terra“, vince il Gran Premio dei Globi d’oro della stampa estera) che di attore. Come interprete ha recitato per autori come Giuseppe Piccioni, Sergio Citti, Carlo Verdone, Giuseppe Tornatore, Francesca Archibugi, Michele Placido, Gabriele Salvatores, Giovanni Veronesi, Alessandro D’Alatri e Paolo Genovese. Ha inoltre recitato in produzioni internazionali come “Il talento di Mr. Ripley” (1999) di Anthony Minghella e “La Passione di Cristo” (2004) di Mel Gibson.