EDIPO STRANGER

Teatro del Lido di Ostia

26 • 27 giugno 2021 (ore 21.30)

Sabato 26 e domenica 27 giugno (ore 21.30) sul palco del Teatro del Lido di Ostia musica e teatro si fondono in EDIPO STRANGER,

con la regia di Alfonso Santagata che dirige 40 interpreti in questo spettacolo frutto dell’innovativo progetto formativo multidisciplinare Ostia Comunità Creativa

Nuovo IMAIE | Affabulazione presentano

EDIPO STRANGER

ideazione e regia Alfonso Santagata
aiuto regia Daria Panettieri
con Alfonso SantagataDaria Panettieri

e con i partecipanti al laboratorio teatrale Ostia Comunità Creativa
e i componenti dell’Orchestra TDL di Ostia

assistente alla regia Beatrice Burgo

musiche originali Pino Cangialosi

elementi scenografici Simone Perra

costumi Corinna Bologna

 

Compagnia Katzenmacher

OSTIA COMUNITÀ CREATIVA

direzione Cristiano Petretto

docenti Cristiano Petretto e Pino Cangialosi
in collaborazione con Viviana Mancini, Alfonso Santagata, Gabriella Aiello, Guido Corti,

Alberto Roque, Gianluca Mascitti, Sandra Fabbri, Beatrice Burgo

Progetto realizzato con i fondi art. 7 L. 93/92 Bando Formazione NUOVOIMAIE

 

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite

 

Sabato 26 e domenica 27 giugno (ore 21.30) il Teatro del Lido di Ostia affida alla regia di Alfonso Santagata lo spettacolo EDIPO STRANGER, frutto del progetto formativo innovativo e multidisciplinare Ostia Comunità Creativa con la direzione di Cristiano Petretto, per dare vita a un’opera in cui teatro e musica si fondono nelle interpretazioni di 40 interpreti, tutti del Municipio Roma X.

Uno spettacolo che riprende “per la coda” la storia e il mito di Edipo, assieme a molte delle loro interpretazioni: l’omicidio è avvenuto ormai da tanto tempo ed è stato raccontato tante volte da essersi trasformato in un copione deragliato dai binari, una sorta di recita involontaria che si ripete di continuo; sul palcoscenico resta dunque a affrontare soltanto la città del male, in cui non vi è più spazio per l’ultraterreno, ma solo per il protagonismo umano. La regia di Santagata sposta dunque il fuoco del racconto dal conflitto degli uomini con gli Dei a quello tra uomini, tra regole di vita, tra doveri diversi.

«Edipo, nel tracciato classico di Sofocle, si è sempre mosso nella doppia tensione di trovare il padre e di curare la città – racconta Santagata – Il tragico di Sofocle è strettamente legato all’umano, forse più che al rapporto dell’umano con il divino. Come nel finale dell’Edipo pasoliniano, il mondo arcaico viene lasciato alle rappresentazioni, alle rielaborazioni, alle messe in scena; nel mondo di oggi Edipo trova posto nei margini, nell’isolamento dell’esclusione, nell’angolo buio di una casa improvvisata sotto un ponte. Ormai gli “edipi” di oggi non si identificano più con il popolo, e il loro distacco li salva dalla malattia che pervade l’intera città. Qui tutti sono malati, contagiati, segnati… Se nel testo classico Edipo si proponeva: «Disperderò questa sozzura», oggi quella sozzura è l’unico luogo che resta da cui guardare un mondo contagiato e sofferente, al quale anche gli dèi si rifiutano di rispondere. Ormai Edipo non è più un problema. Né è più il capo espiatorio. È un naufrago. La cui cecità si è trasformata in vista: è l’unico che vede in una terra di ciechi».

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares