Domenico Orsini e le arti a Roma alle soglie della rivoluzione

Nell’ambito della rassegna LIBRI BARBERINI / CORSINImercoledì 19 febbraio 2020alle ore 17.30, si terrà nella sede di Palazzo Barberini la presentazione del libro Domenico Orsini e le arti a Roma alle soglie della rivoluzione, di Alessandro Agresti (De Luca Editori D’arte, 2019).

A parlarne Maria Giulia Aurigemma, Riccardo Lattuada Anna Lo Bianco, con l’introduzione di Flaminia Gennari Santori, direttrice delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini.

Il volume ripercorre interamente lo splendore delle committenze del principe e cardinale Domenico Orsini (Napoli, 1719 – Roma, 1789), colto bibliofilo, numismatico, appassionato di musica e poesia. La documentazione inedita rinvenuta nell’Archivio Orsini dell’Archivio Storico Capitolino di Roma ha permesso di far luce su episodi di mecenatismo finora sconosciuti e di ricostruire la complessa trama dei rapporti del porporato con le arti. Partendo dalla prima opera acquistata a soli ventuno anni, la grande scultura raffigurante Diana cacciatrice di Bernardino Cametti, si può affermare che quasi non ci fu pittore, scultore, argentiere o architetto della Roma del Settecento che non abbia avuto contatti con l’Orsini. Tra i dipinti più significativi si annoverano il Ritratto di Giacinta Orsini Boncompagni Ludovisi, duchessa d’Arce, Benedetto XIV presenta l’Enciclica ‘Ex Omnibus’ al conte di Choiseul di Pompeo Batoni e L’apertura della Porta Santa di Giovanni Paolo Panini, senza dimenticare le tele richieste a Marco Benefial, Andrea Locatelli, Jan Frans van Bloemen, Placido Costanzi, Domenico Corvi e Giuseppe Cades. Anche nel campo degli argenti lo straordinario Servizio liturgico di Muro Lucano di Luigi Valadier testimonia come il gusto di Domenico Orsini fosse forgiato sull’eccellenza, affidandosi agli artefici più insigni a lui contemporanei fino a quel fatidico 1789, quando la Rivoluzione Francese chiudeva un’epoca aprendone una nuova.

Roma, febbraio 2020

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