cs_Homicide House torna a Milano_dal 6 giugno_ Teatro Franco Parenti

Un uomo (Marco Maccieri) si trova nella difficile situazione di dover ripagare, senza il giusto preavviso, un grosso debito. Mentre la moglie (Cecilia Di Donato) ignara degli affanni economici del marito organizza una vacanza, il diabolico strozzino (Luca Cattani) propone uno scambio al malcapitato: entrare nella Homicide House.

Così entra in scena Tacchi a spillo (Valeria Perdonò) che, tra seduzione e minacce, farà emergere il lato nascosto del protagonista.

 

 

È un servizio che ho inventato io, l’ho chiamato Homicide House. Chi vuole torturare, seviziare, uccidere e ha abbastanza soldi per permetterselo, paga una vittima. E chi vuole suicidarsi riesce a capitalizzare la sua morte. È un incontro fra esigenze complementari che finora il mercato non soddisfaceva. Dovrebbero darmi il Nobel per l’economia.

 

 


Homicide House è una fiaba noir, una parabola moderna sul valore delle scelte e degli ideali. L’azione si svolge in un “paese delle meraviglie” contemporaneo, una scatola bianca che rappresenta la casella in cui vive questo racconto a fumetti, un mondo interiore in cui verità e finzione si confondono. I personaggi, in uno spietato gioco tra la vita e la morte, tracciano i loro sorprendenti destini alla ricerca della propria realizzazione, nel tentativo di raggiungere la tanto desiderata felicità.
DALLE NOTE DI REGIA DI MARCO MACCIERI

 

Una leggerezza vagamente disturbante, ben servita dall’allestimento acido di Marco Maccieri, anche interprete su una scena gialla abbagliata di luci fredde, con tavoli e sedie sospese a sottolineare l’irrealtà concettuale e ironica del tutto.

SIMONA SPAVENTA – LA REPUBBLICA

 

l tempo scorre veloce, in sala si ride e si trattiene il fiato: il congegno teatrale di Homicide House funziona benissimo, grazie ai ritmi al fulmicotone ben sostenuti dagli attori e grazie alla scrittura ad un tempo aguzza e lieve di Aldrovandi.

MADDALENA GIOVANNELLI – HYSTRIO

 

Sinistra e infantile parabola sugli incerti confini tra il vero e il falso, testo introspettivo dal piglio ironico-favolistico (favole macabre senza lieto fine, per intendersi) Homicide House è un coraggioso tentativo di scrittura drammaturgica ‘verticale’, in grado di farsi carico di una matrice teoretica/concettuale che mette in atto una ‘morbida’ elusione del tragico.

(…) Un’idea originale alla base della scrittura e un linguaggio disinvolto e agile nell’alternare isolati e funzionali monologhi a fulminanti e accesi dialoghi fanno del testo un riuscito e promettente esperimento.

DALLA MOTIVAZIONE DEL PREMIO TONDELLI

 

 

LE SCENE
Le scenografie dello spettacolo sono firmate da Antonio Panzuto, figura atipica all’interno del panorama teatrale italiano, pittore, scultore e artista della scena non classificabile sotto facili etichette. Panzuto nella sua carriera ha lavorato con Valerio Binasco, Leo Muscato e Marco Paolini. Troviamo qui la sua cifra ricorrente: macchine teatrali azionate a vista, gli oggetti scenici si alzano e si abbassano contribuendo al senso di straniamento dello spettatore.

 

EMANUELE ALDROVANDI

Nato a Reggio Emilia nel 1985. Ha studiato alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano. Collabora stabilmente con il Centro Teatrale MaMiMò come dramaturg di compagnia.
Vincitore del Premio Hystrio 2015 con il testo Farfalle.

Vincitore del Premio Tondelli 2013 con il testo Homicide House.

Vincitore del Premio Pirandello 2012 con il testo Felicità.

I suoi testi teatrali sono pubblicati da CUE Press.

 

 

COMPAGNIA MAMIMÒ

Il nucleo artistico del MaMiMò lavora insieme dal 2004 e nel tempo ha affinato una metodologia di lavoro basata sul metodo dell’etjud, che prende spunto dal lavoro fatto con il maestro Anatolij Vasiliev, di cui alcuni attori sono allievi diretti (progetto Pedagogia della Scena – Premio UBU 2013). Tale metodologia mette al centro l’attore e la sua capacità di generare azione attraverso l’interazione collettiva in rapporto ad una drammaturgia. L’improvvisazione diventa così parte fondamentale del lavoro e completa, dirige e formalizza il testo scenico, liberando la personalità degli attori e le strutture drammaturgiche. Il piano prove è così costituito in tre diversi momenti di avvicinamento alla messa in scena, il primo volto a condividere temi, scene, suggestioni e altri materiali pertinenti per condividere la cultura di riferimento; un secondo dedicato alle improvvisazioni ed etjud per studiare il testo scritto e proporre possibilità multiple per il testo scenico; un terzo per la cosiddetta formalizzazione o messa in scena dello spettacolo. Questa è la modalità di lavoro che ormai da dieci anni ci ha permesso di costituirci come nucleo artistico.

www.mamimo.it

 

 

Dopo una lunga tournée di successo, dopo due anni finalmente ritorna a Milano HOMICIDE HOUSE, il thriller teatrale di Emanuele Aldrovandi. Premiato con il premio Tondelli 2013, Aldrovandi tiene altissima la tensione, lasciando lo spettatore senza fiato. Il risultato è una “parabola nera” sul contemporaneo.

 

Perché una pistola è una via d’uscita. Tu ce l’hai?

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HOMICIDE HOUSE
di Emanuele Aldrovandi
con Luca Cattani, Cecilia Di Donato, Marco Maccieri, Valeria Perdonò
scene Antonio Panzuto / luci Fabio Bozzetta /  costumi Francesca Dell’Orto
aiuto regia Pablo Solari
regia Marco Maccieri
produzione BAM Teatro / MaMiMò ________________________________________________________

 

 

PER INFO E BIGLIETTERIA

TEATRO FRANCO PARENTI – Sala AcomeA

via Pier Lombardo 14, Milano

mer h 19.30 / gio h 20.45 / ven h 20.15 / sab. h 20.45 / dom h 17.15 / lun  h 20.15

durata 1 ora e 10 minuti

intero: 15 euro / over65 e under26: 12,50 euro + prevendita

 

info e prenotazioni: tel 02 59995206 –  biglietteria@teatrofrancoparenti.it

www.teatrofrancoparenti.it

 

 

 

 

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