“COVID-19 DALL’ANIMALE ALL’UOMO”

COVID-19 DALL’ANIMALE ALL’UOMO”

del transrealista Francesco Guadagnuolo

ovvero

IL ‘SALTO DI SPECIE’ L’ARTE E L’APPELLO AI POTENTI DELLA TERRA

(un commento di Calogero Rotondo)

Il pittore e scultore siciliano Francesco Guadagnuolo, presentando la sua nuova pitto-scultura-installazione: “Covid-19 dall’animale all’uomo” ha detto:


<È un’opera che parte dall’antica mitologia della metamorfosi dall’animale all’uomo. Al centro un volto uomo-animale, mutamento che ci fa pensare alla letteratura, films e fantascienze varie. Il Covid-19 sembra più il racconto scaturito dalla mente di uno scrittore o dalla fantasia di un regista, invece è davvero accaduto al mondo reale. Sentiamo per colpa del Coronavirus l’ansia e lo smarrimento esistenziale che ci attanaglia quotidianamente, … Non avendo poi un vaccino ed una cura per debellarlo siamo nella più completa drammatica oscurità. L’opera … evidenzia tutto questo con il ‘salto di specie’ con attorno alcuni animali e insetti selvatici che potrebbero esserne la causa. Sin dall’antichità la nostra storia comunitaria appartiene anche alla leggenda della mitologia, è la metamorfosi dell’uomo in animale o viceversa. Nella vita reale, con l’evoluzionismo, ogni essere esistente in questo mondo, si evolve e va a confrontarsi con l’avanzare degli anni a dei mutamenti.>. Inoltre, l’artista Guadagnuolo ponendosi delle domande, tra l’altro, ha rimarcato: <Come diverrà il mondo dopo la pandemia? Quale sarà la sembianza dell’uomo davanti a questa catastrofica realtà che stiamo vivendo? … È stato denunciato più volte che la Natura è stata depauperata dall’uomo, il quale ritiene di poterla modificare ma nulla si è fatto, tanto che oggi, con questa pandemia, avendo toccato il pericolo con mano, si vorrebbe porre rimedio in ogni settore, quello che già avremmo dovuto fare per gradi molto tempo prima, con l’avvento delle industrie, per un cambiamento del nostro tenore di vita.>.

Queste sono parole che invitano ad una riflessione per far capire che l’opera transrealista non è una semplice raffigurazione artistica bensì un’opera che deve richiamare l’attenzione dell’uomo per la manomissione che ha fatto in negativo alla Natura e per l’aggressione che ha compiuto alla Terra dove vive, causando con le trasformazioni nell’ecosistema e con l’industrializzazione l’inquinamento e i cambiamenti climatici o meglio <… Il Mondo – come dice l’artista transrealista – non può essere calcolato solo come produzione di prodotti di cui servirsi, per una progressione incontrollata di ricchezza, come imprudentemente è stata l’era della cosiddetta globalizzazione, orientata tutta sulla produzione industriale, ma rispettando e non reprimendo la vita animale e vegetale sulla Terra.>.

Nell’opera “Covid-19 dall’animale all’uomo” che evidenzia l’ SOS – Emergenza Terzo Millennio c’è, secondo una filosofia e un pensiero della letteratura artistica del Transrealismo, la cronologia del tempo: PASSATO PRESENTE E FUTURO. Ma vi è di più! In un periodo di emergenza del coronavirus le parole-messaggio, che emergono dalla pitto-scultura-installazione, evidenziano per l’uomo nella transreale quotidianità “l’ansia e lo smarrimento esistenziale e la drammatica oscurità” per la mancanza di un vaccino per frenare la pandemia e curare la malattia. Inoltre, in questo periodo vi è tanto disagio e preoccupazione non solo per il presente ma anche per il futuro perché sussistono varie problematiche ruotanti attorno l’inquinamento, il cambiamento climatico, l’industrializzazione, la globalizzazione, le incongruenze della politica e la politicizzazione dei fatti sociali nonché l’S O S continuo per una speranza nel ravvedimento dell’uomo contro le azioni continue del consumismo e a favore della salvaguardia del Creato.

Ecco allora un messaggio positivo e dirompente dell’arte di Guadagnuolo attraverso la nuova opera “Covid-19 dall’animale all’uomo” che, connessa al superamento della realtà, trova riferimento nel Transrealismo ossia nella capacità di andare “oltre” la visione del reale stesso o la trasformazione della realtà posta non solo nell’operato del passato ma anche nel presente che di per se stesso per velocità del suo scorrere è già futuro. Inoltre, per la sua filosofia transrealista, tramite esperimenti di ricerca artistica, non possiamo non evidenziare che nella sua produzione figurativa e scultorea si riscontrano riferimenti ad argomenti di angoscia esistenziale, elaborazioni e azioni non speculative che sfociano in tematiche artistiche che, per il clima di povertà interiore, spiritualità e gracilità dell’uomo contemporaneo, evidenziano con un processo materico una certa visione “esistenzialistica” della vita. In questo senso ne è attestazione l’opera in argomento perché in essa si possono leggere sensazioni di stati e agitazioni interiori e incertezze come l’angoscia esistenziale che Guadagnuolo pone a base della riflessione sociale ed esistenziale dell’uomo di oggi: <…Sentiamo per colpa del Coronavirus l’ansia e lo smarrimento esistenziale che ci attanaglia quotidianamente. …>. Tuttavia, in Lui non si possono ricercare le consuete qualità del pittore bensì dell’artista dotato di quell’impulso passionale che lo contraddistingue per il sentimento dell’anima e della sensibilità del proprio canto artistico esistenziale. I valori della sua arte e filosofia transrealista si sviluppano nelle sue figurazioni artistiche come complessità del suo pensiero e si valorizzano in un crescendo di speranza e di fede con una produzione artistica alluvionale e con un linguaggio energico e allusivo che, anche se è disancorato rispetto alla produzione artistica di oggi, sprigiona moduli espressivi nuovi, volti a creare emozioni.

Nonostante Guadagnuolo abbia un linguaggio artistico rappresentato con linee figurative drammatiche, e a volte tragico, il significato della sua poetica artistica non è quello di arte per l’arte ma quello di arte-messaggio che deve comunicare attraverso la creazione dell’opera la trasfigurazione della realtà; infatti, in questa opera questo concetto si può compendiare nella comunicazione del cambiamento dell’uomo in vista del futuro. Dunque l’arte non deve avere le caratteristiche di un bene-merce per il mercato su cui lucrare bensì di bene utile per il patrimonio culturale e morale della collettività non distaccato ma legato alla realtà, altrimenti resta una pura esercitazione artistica che, priva di contenuti, perde la funzione di arte-messaggio da comunicare alla società. Insomma, se per Guadagnuolo l’arte è arte per la vita e per la società nonché umanità verso il mondo perché non dirlo che la sua arte è arte per il mondo e pensiero profondo e metafisico del suo Essere nell’essere.

A prescindere dal suo linguaggio l’arte di Guadagnuolo senza dubbio è da apprezzare perché è ricca non solo di simbolismi trasferibili dal piano artistico al piano sociale ma anche di passioni, ispirazioni e coscienza che lo portano istintivamente ad una speranza piena e costruttivista; per questo la sua arte, che ha un valore morale, sociale e di comunicazione all’uomo, non può essere collocata in una sfera aerea celeste e inaccessibile e lontana dalla vita ma al contrario, la sua arte transreale è più vera della realtà stessa perché trasfigurandola dà al transitorio della quotidianità un senso fissandola per sempre in una forma. E’ un’arte che non è quindi, come dicevamo, arte per l’arte ma arte che crea emozioni e rispondenza tra esseri umani anche se a volte le emozioni comunicate non sono gioiose ma drammatiche.

I fatti quotidiani e mondiali nonché la circolazione e la comunicazione mass-mediale impongono all’insegna del rispetto della Terra e dell’equilibrio della Natura, nuovi fini etici, politici, sociali e umanitari. Per questi motivi Guadagnuolo, con il suo essere “artista-giornalista della quotidianità”, ispirandosi, come Maritain, ad un nuovo umanesimo di vocazione cristiana, indirizza, nella precarietà di questa società, folta di tensioni anche esistenziali e in crisi di valori spirituali, la sua arte a principi morali, volti alla liberazione dell’uomo contemporaneo dalla sua fragilità e debolezza. In particolare, in questo periodo di pandemia da coronavirus non trascura l’idea e il messaggio di “prendere da subito misure cautelari per eventuali virus nel futuro e di trovare seri rimedi nel preservare l’evoluzione normale di tutti i generi di vita”. Ecco perché l’artista Guadagnuolo, Ambasciatore di Pace dell’Universal Peace Federation ONG dell’ECOSOC delle Nazioni Unite, con questa nuova opera “Covid-19 dall’animale all’uomo” lancia un forte messaggio-appello ai potenti del mondo che, allargandolo ad altri piccoli non potenti ma agenti come i primi, si può formulare così:

A VOI POTENTI E AI TANTI PICCOLI NON POTENTI DELLA TERRA PER INTERVENIRE E PROTEGGERE LA VITA

La Terra e la Natura non ammettono manomissioni dell’uomo ch’è solo ospite. La Terra per il futuro richiede interventi protettivi per probabili virus e terapie per proteggere l’evoluzione di tutti i generi di vita.

Questo senso dell’essere ospite di questa Terra ci permette di ricordare un passo del drammaturgo e narratore Rosso di San Secondo, siciliano e nisseno come Guadagnuolo, che, per la sua filosofia esistenzialista e drammatica, nel 1918, riformando il “vecchio” teatro naturalista borghese, nel Preludio a Marionette, che passione! scrisse:

<<Sonnambuli sulla terra>> <. . . continuano in dolorosa meccanicità nella vicenda quotidiana, dimentichi a momenti che l’albergo, dove scendemmo senza valigia da un mondo meteorico, non è casa nostra, e un giorno verrà che si ripartirà …>, e noi aggiungiamo che l’uomo ripartendo da questa terra ha il dovere di lasciarlo incontaminato salvaguardando per il futuro la Natura e l’equilibrio ecologico ed ambientale e di trovare seri rimedi nel preservare l’evoluzione normale di tutti i generi di vita.

Concludendo, l’artista Guadagnuolo, con la sua pitto-scultura-installazione, con chiarezza ancora una volta con la sua arte ha voluto dire che <… se non vogliamo un futuro pieno di rischi cui, basta un virus, per piegare un’intera umanità, dobbiamo pensare di cambiare i nostri modi di vivere in maniera radicale, per non annullare il genere umano, in un tempo neanche troppo lontano.>.

Calogero Rotondo

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