Corviale Urban LAB 2018 Il festival ha ospitato più di sessanta artisti per un evento multi-artistico importantissimo per la vita culturale del quartiere

Si è tenuto a Corviale, alla periferia di Roma, il 21 e 22 settembre il Corviale Urban Lab: per due giorni Il Mitreo si è riempito di spettacoli, esibizioni e performance uniche e coinvolgenti.

La Galleria del Mitreo che per l’occasione ha ospitato più di sessanta artisti, ha fatto da splendida cornice a due giorni di poesia, pittura, fotografia, lettering, live e action painting, rap e danza: dai Tangram, vincitori della scorsa Biennale MArteLive, passando per il rap di Mr. Nessuno, le performance di Andrea Rivera, Rusina, Davide Cocozza e Filippo Brunetti; le opere di Moby Dick e

Maupal, che hanno trasposto alcune poesie di Giò Evan, e quella di Cristiano Quagliozzi, che per l’occasione ha dipinto le storie di Corviale raccontate dai suoi abitanti; la Walkabout “Corviale Psicotropo” di Carlo Infante, che ci ha portato attraverso i corridoi del Serpentone.

Il grande successo della mostra, che rimarrà aperta al pubblico fino al 30 settembre, e delle esibizioni è frutto di un talent scouting continuo che grazie alle Scuderie MArteLive e attraverso la Biennale, viene effettuato anno dopo anno sul territorio italiano tra gli artisti tra i 18 e i 39 anni, portandoli a partecipare a diverse manifestazioni artistico culturali in tutto il paese.

La manifestazione, nata come progetto quinquennale grazie all’allora consigliere municipale Alessio Conti e Giuseppe Casa, ha avuto nuova vita nel 2017 grazie all’organizzazione dell’associazione ARTmosfera con lo scopo di promuovere l’arte e creare un punto di aggregazione per la comunità di un quartiere spesso dimenticato dal resto della città ed è parte del programma dell’Estate Romana promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale e realizzata in collaborazione con SIAE.

Il Festival, che quest’anno ha visto una grande partecipazione di pubblico proveniente da ogni parte di Roma, nasce come risposta all’abbandono delle periferie da parte delle istituzioni e un modo per far conoscere Corviale grazie a iniziative culturali, ben diverse dai fatti di cronaca a cui la gente è abituata.

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