CINQUE DONNE DEL SUD

Ma chi sono io? Da dove vengo?  In America ero “l’italiana”.

A Milano “l’americana” e qui a Roma mi chiamano “la milanese”, perché questo accento mi è rimasto incastrato tra i denti, come un seme di fragola. Lo sentite?

Bisogna sapere da dove si viene, per sapere dove andare.

 

Dal 17 al 22 aprile va in scena a Roma al Teatro7 Cinque donne del Sud, scritto e diretto da Francesca Zanni e interpretato da Beatrice Fazi.

Uno spettacolo in cui l’attrice, al suo debutto in un monologo e con la versatilità che la contraddistingue, si immedesima in  cinque donne, cinque personaggi, cinque caratteri e caratterizzazioni, cinque generazioni.

Il testo di Francesca Zanni con un tono sempre in bilico tra il brillante e la commozione e uno sguardo fortemente ironico su chi siamo stati e chi diventeremo, ci racconta di come è cambiata la nostra vita: la coppia, il rapporto tra madri e figli, l’emancipazione femminile.  Ma anche di come, nonostante tutti i progressi fatti, quando si parla di sentimenti, siamo sempre alle prime armi.

Dal 1887 al 2018, le cinque donne ci portano per mano attraverso i grandi cambiamenti epocali, le abitudini e le superstizioni, le leggende e il folclore, viaggiando dal Sud Italia al Nuovo Mondo, attraversando grandi rivoluzioni, delusioni e speranze, passando dalla vita contadina a quella iperconnessa,  avanzando verso un futuro che cambia e che le cambia. E cambia anche la lingua che parlano, in un’evoluzione che attraversa generazioni e continenti: dal profondo Sud che usciva appena dal brigantaggio all’America degli emigranti e poi di Woodstock; dai primi movimenti di emancipazione della donna al vuoto di valori degli anni ’90 del novecento; dalla donna evoluta, indipendente e di successo che ha tre mariti e non ne indovina nessuno, fino alla ragazzina che ha già le idee chiare e quando rimane incinta decide di fare famiglia nonostante vada ancora al liceo.

La mamma meridionale, la ribelle femminista, la figlia dei fiori naif, la manager e l’adolescente nativa digitale: ognuna di queste donne ci fa conoscere un pezzo di storia, la sua personale ma anche quella del nostro Paese. Le loro conquiste le abbiamo vissute, le loro paure sono le nostre, la loro forza ci appartiene.

A fare da corollario al racconto, una scena fatta di proiezioni, attraverso cui lo scorrere del tempo sarà sempre tangibile, ricordandoci volti e fatti che fanno parte della memoria storica di tutti noi. Anche la colonna sonora attraversa tutto il secolo, dalla musica popolare di fine ‘800 al rap.

La scelta della scenografia è volutamente semplice a valorizzare testo e attrice.

Unico elemento scenografico infatti è un baule, da cui escono abiti e oggetti che creano di volta in volta l’epoca in cui le cinque donne si muovono.

Queste cinque donne non si capiscono, ma in fondo si assomigliano.  E scopriranno infine che il luogo da cui scappare diventa quello in cui tornare, perché le nostre radici sono importanti, anche quando vogliamo dimenticarle.

Bio autrice/regista e interprete

Francesca Zanni Francesca Zanni è personalità multiforme e versatile del mondo dell’arte e della cultura.

Ripercorrendo qua e là la sua carriera artistica la incontriamo di volta in volta nel ruolo di autrice teatrale, regista, sceneggiatrice per il cinema e la tv, traduttrice di testi…

E ancora autrice e conduttrice radiofonica, cabarettista e attrice.

Negli ultimi mesi del 2017 è andato in scena il testo di Ljudmila Razumovskaja “Cara professoressa”, adattato da Francesca Zanni per la “Nuova Compagnia dei Giovani” diretta da Marco Cavallaro con protagonista Crescenza Guarnieri.

Nel mese di gennaio è tornato in scena a Roma, con grande successo di pubblico critica, per la seconda stagione Tutti i miei cari sulla vita e le opere di Anne Sexton, con Crescenza Guarnieri, regia di Francesco Zecca.

E’ in corso di produzione il corto cinematografico _ titolo provvisorio  Next Stop _ interessante esperimento surreale, di cui non vogliamo anticipare troppo (!) che sarà presentato nel mese di giugno (data da definire)

In particolare come autrice e regista teatrale nella sua carriera ha collaborato con artisti quali Arturo Brachetti, Gigi Proietti, Lillo & Greg, Marco Lodoli solo per citarne alcuni.

Nel 2000 scrive e dirige per il teatro “Tango”, un testo sui figli dei desaparecidos argentini, con musiche originali di Daniele Silvestri. Interpretato da Crescenza Guarnieri e Rolando Ravello e patrocinato da Amnesty International, Ambasciata della Repubblica Argentina, Comune di Roma, Abuelas de Plaza de Mayo, lo spettacolo rimane in scena a più riprese per 10 anni vincendo numerosi e prestigiosi premi di drammaturgia e teatro.

Da Tango è stato tratto un film televisivo per RAI 2 – PALCOSCENICO. Il testo è stato pubblicato sulla rivista “Latinoamerica”, diretta da Gianni Minà, con l’introduzione di Estela Carlotto.

Inoltre Tango è stato oggetto di una tesi di laurea.

E’ in testi come Tango che Zanni focalizza e approfondisce la sua predisposizione a indagare le grandi tragedie dell’umanità, con un occhio però attento alle vicende individuali, ai sentimenti, alle persone coinvolte.

I suoi lavori non sono mai puntati alla pura ‘denuncia’ ma invece al racconto partecipato e commosso e per questo pienamente condivisibile dal pubblico a cui si rivolge.

A Tango seguono infatti

La carezza di Dio”, sul genocidio rwandese, patrocinato da Amnesty International, Medici senza Frontiere e Comune di Roma. Lo spettacolo è stato rappresentato in lingua francese nell’aprile 2004 a Kigali (Rwanda) in occasione delle commemorazioni per il decennale del genocidio e dal 2005 anche in Spagna (Valencia, Madrid, Zaragoza). L’attore spagnolo Pep Ricart ha ricevuto il premio al “Mejor Actor otorgado por Teatres de la Generalitat” per la sua interpretazione.

E, nel 2009, “L’ultima notte di pace” patrocinato da Amnesty Inernational, UNHCR e Museo Storico della Guerra di Rovereto, finalista al premio “Donne & Teatro 2008”, pubblicato da Borgia Editore.

Per il cinema sempre seguendo un tale filo conduttore partecipa

al progetto delle Nazioni Unite “All Human Rights for All” scrivendo la sceneggiatura e collaborando alla regia del corto “La sirena”, per il film collettivo sui 50 anni della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo.

Per la televisione ha scritto alcune puntate della serie “Matrimoni e altre follie” (Canale 5) con Nancy Brilli, Massimo Ghini, Chiara Francini, Giulio Berruti.

Nel 2010 partecipa al Roma Fiction Fest con Donne in panchina”, una sitcom sulle mamme d’oggi, scritto insieme a Piero Bodrato e da lei diretto. Con Paola Minaccioni, Anna Ferzetti, Michela Andreozzi, Lillo Petrolo.

Un ulteriore aspetto culturale che caratterizza Zanni è l’attenzione alla poesia, in particolare la poesia americana contemporanea.

Nasce da lei “Poetry/Poesia” un progetto di teatro.poesia.canzone in cui collabora con Ignazio Oliva e band dal vivo con canzoni su testi di poeti americani contemporanei e musiche di Valerio Piccolo.

Poetry/ Poesia segna l’inizio di una nuova stimolante e interessante collaborazione artistica con il musicista.

Per Valerio Piccolo scrive e dirige il videoclip di “Ordine”, dall’album “Poetry”, con protagonisti Lucia Ocone, Ignazio Oliva, Antonella Attili, Jacopo Olmo Antinori, Arcangelo Iannace, e il videoclip di “Key to the kingdom”, testo di Suzanne Vega dall’album “Poetry Notes”, uscito negli Stati Uniti.

Davvero prolifico il concorso tra questi due artisti che porta alla nascita della trilogia di testi teatrali di narrazione “Little italian stories”: racconti e musica a cavallo tra Italia e Stati Uniti.

Il primo capitolo, “You can’t always get what you want” che vede Zanni anche in scena, debutta a New York e successivamente in Italia con il titolo Io e Mick (2015) mentre il secondo dal titolo Sentieri in Italia nel 2016.

A breve si attende il debutto del terzo momento della trilogia.

 

Beatrice Fazi

Nata a Salerno vive a Roma da oltre vent’anni.

Ha scritto un libro autobiografico dal titolo “Un cuore nuovo” edito da Piemme Mondadori, in cui racconta la straordinaria conversione di cui è stata protagonista, pubblicato nel Giugno 2015 e ristampato nell’edizione Pickwick a fine Marzo 2017.

Attrice di teatro, cinema e televisione, è nota soprattutto per aver partecipato a ben quattro edizioni della famosa fiction “Un medico in famiglia” nel ruolo di Melina, la cameriera pasticciona , cugina di Cettina, che finge di essere filippina per farsi assumere, ed entra a far parte della numerosa famiglia di Nonno Libero trascinandosi dietro il maldestro fidanzato “Dante mio”, Gabriele Cirilli.

Gli inizi della sua carriera televisiva sono come conduttrice di un contenitore pomeridiano per bambini “Big” , in diretta su Rai Uno. Partecipa al programma comico di Gianni Boncompagni “Macao” come attrice/autrice del personaggio di Nunziah (con l’acca).

Parallelamente, nel 1993, insieme ad alcuni amici fonda il mitico “Locale” di vicolo del Fico 3 che sarà per molti anni luogo di incontro e interazione per musicisti e attori che oggi sono tra i più noti protagonisti del panorama italiano.

La sua prima fiction è “Lui e Lei” con Vittoria Belvedere e il personaggio più singolare che abbia interpretato è Midori, una giapponese, accanto a Pierfrancesco Favino, nel film per il cinema di Francesco Apolloni “La verità, vi prego, sull’Amore“.

In teatro ha lavorato fin dall’ età di 14 anni con maestri del calibro di Gigi Proietti.

A gennaio 2012 era in onda su Rai 1 con una nuova fiction in cui è protagonista, nel ruolo di Dora, con Lando Buzzanca e Paolo Calabresi, dal titolo “Il Restauratore”, della quale ha girato a fine estate 2013 la seconda serie, andata in onda nel corso del 2014.

A Gennaio 2014, ha debuttato in teatro con una commedia che aveva già portato in scena con grande successo insieme a Fabrizio Giannini dal titolo Vattene Amore, scritta e diretta da Antonio Antonelli.

Da Febbraio 2014 è stata in tournée in tutta Italia con un’altra esilarante commedia, intitolata “Ti posso spiegare” , accanto a Michele La Ginestra e diretta da Roberto Marafante, ancora in scena a Roma, al Teatro della Cometa, dal 7 al 26 Aprile 2015.

Ha poi debuttato con lo spettacolo “Le Bisbetiche Stremate” diretto da Michele La Ginestra che conclude la fortunata serie di successi iniziata nel 2015 con “Parzialmente Stremate” e continuata con “Stremate dalla Luna” del 2016. Una serie scritta da Giulia Ricciardi che ha registrato il tutto esaurito per ben tre stagioni.

Di recente ha interpretato il ruolo della direttrice di un  carcere al fianco di Sasà Striano (ex detenuto oggi attore e regista vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino con il film “Cesare deve morire” dei fratelli Taviani) nell’opera prima “Dentro la Tempesta” che ha inaugurato il nuovo spazio del Teatro Off Off di via Giulia a Roma.

TEATRO 7

via Benevento, 23 – 00161 Roma – tel. 06.442.36.382

www.teatro7.it – [teatro@teatro7.it]teatro@teatro7.it

direzione artistica: Michele La Ginestra

BEATRICE FAZI

in

scritto e diretto da FRANCESCA ZANNI

 

con Beatrice Fazi

costumi Fabrizia Migliarotti

dance concept Natasha Buono

montaggio immagini e tecnica Massimiliano Papaleo

aiuto regia Teresa Calabrese

 

leStaffette ufficio stampa e promozione

lestaffette@gmail.com

Marialuisa Giordano +39.338.3500177 – Monica Menna +39.328.9448311

 

date: dal 17 al 22 aprile 2018
orari: dal martedì al sabato ore 21.00; domenica ore 18.00
biglietti: € 24,00 – € 18,00 (prevendita compresa)
biglietteria: via Benevento, 23; dal lunedì al sabato ore 10.30-21.00; domenica ore 16.00-18.00
info e prenotazioni: tel. 06.442.36.382 – botteghino@teatro7.it

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