Chiara Dynys. Melancholia A cura di Alessandro Castiglioni 26 Febbraio – 8 Maggio 2022 MA*GA – Museo Arte Gallarate

Chiara Dynys. Melancholia

A cura di Alessandro Castiglioni

26 Febbraio – 8 Maggio 2022

MA*GA – Museo Arte Gallarate

 

Inaugura il 26 febbraio al MA*GA – Museo Arte Gallarate Chiara Dynys. Melancholia, la mostra personale dell’arista Chiara Dynys che presenta oltre venti opere inedite esposte al pubblico fino all’8 maggio 2022.

Melancholia offre un percorso ricco di collegamenti alla storia dell’arte e soprattutto a quella del cinema, che tanto ha segnato la poetica dell’artista.

“L’amore per il cinema mi accompagna da quando ero bambina, nutrito e incoraggiato da mia madre a cui dedico questo progetto. Tali suggestioni hanno contribuito a dare al mio lavoro un taglio ben definito sin dagli esordi in cui creavo forme geometriche, senza un centro individuabile, attraverso un uso trasgressivo e “cinematografico” dei materiali che, trasfigurati in qualcos’altro, esprimevano uno straniamento che nel tempo si è trasformato nella rappresentazione di un non luogo, abitato dallo spaesamento dei sogni e dallo sradicamento” spiega Chiara Dynys.

In mostra, la poetica dell’artista è disvelata attraverso gli immaginari di alcuni registi centrali nella storia del cinema: da Roberto Rossellini a Jane Campion, da Federico Fellini a Paolo Sorrentino e Lars Von Trier. Un progetto espositivo inedito, pensato appositamente per il museo gallaratese, animato da narrazioni e immagini in movimento, che l’artista trasfigura attraverso l’uso artistico di luce e spazi. Tra le opere in mostra anche il suggestivo ciclo dei Kaleidos, forme riflettenti che modificano la percezione e ingannano la vista dello spettatore, come suggestioni racchiuse in un caleidoscopio.

“Ciò che permea il mio lavoro – continua l’artista – è un sentimento di non appartenenza, un vuoto da collocare altrove, nella sofferta cornice del non sentirsi mai nel proprio posto. Ecco perché la scelta di quattro registi che raccontano tale disagio declinato in mondi diversi: un contesto australiano senza spiritualità; un viaggio magnifico per l’Italia ma senza più amore; una stanza riempita dalla musica, che però sarà disintegrata; e infine un pianeta in cui tutto l’irrisolto non conta perché si attende la collisione fatale. Si tratta di realtà che rappresentano un ponte spazio-temporale tra quello che vivo quotidianamente e quello che è il mio lavoro di artista”.

La mostra è accompagnata dalla pubblicazione della monografia “Chiara Dynys and the Filmic Imaginary”, edita da SKIRA e costituisce l’occasione per l’installazione permanente nella biblioteca dell’HIC – Hub degli Istituti Culturali della Città di Gallarate – dell’opera “Enlightening Books”, donata al museo grazie a WEM, Empowering Art Platform, innovativa piattaforma con l’obiettivo di trovare nuove forme di diffusione e supporto alle arti visive contemporanee.

Chiara Dynys è una delle più rilevanti artiste italiane contemporanee. Ha partecipato a numerosi progetti espositivi in Italia e all’estero. Tra le più importanti istituzioni che hanno ospitato il suo lavoro si ricordano il Musée d’Art Moderne di Saint-Étienne (1992), il Centre d’Art Contemporain di

Ginevra (1996), il CIAC – Centre International d’Art Contemporain di Montréal (1997), la Städtische Galerie di Stoccarda (1999), il Museo Cantonale di Lugano (2001 – 2015), la Quadriennale di Roma (1986 – 2005), il Bochum Museum, Bochum (2003), il Kunstmuseum di Bonn (2004), il Wolfsberg Executive Development Center, Wolfsberg (2005), lo ZKM- Zentrum für Kunst und Medientechnologie di Karlsruhe (2005 – 2012), lo Spazio -1, Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, LAC, Lugano (2012), Arkhangelskoye – VII Moscow Biennale, Mosca (2017); ICAE Armenia, Yerevan (2018), il MASI di Lugano (2018) e musei italiani come il MART di Rovereto (2005 – 2011), il Museo del Novecento di Milano (2012), la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (2013), il Museo Correr di Venezia (2019), Villa e Collezione Panza di Varese (2009 – 2021) e Palazzo Maffei Casa Museo di Verona (2021).

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