BIANCANEVE. LE OMBRE NELLO SPECCHIO

Teatro Torlonia / Nuove Generazioni
26 marzo – 7 aprile 2022
 
Fabrizio Pallara
BIANCANEVE. LE OMBRE NELLO SPECCHIO
liberamente tratto dalla traduzione delle Fiabe dei Fratelli Grimm di Antonio Gramsci

regia Fabrizio Pallara
drammaturgia Valerio Malorni e Fabrizio Pallara
con Valerio Malorni, e con (animazione ombre) Camila Chiozza e Marco Guarrera

orari 26 marzo ore 19 | 27 marzo e 2,3 aprile ore 17 | 31 marzo e 14, 5 67 aprile ore 10.30
28 marzo, riposo

biglietti adulti 10€ – ragazzi 7€

Per adulti e bambini dai 7 anni

Prodotto dal Teatro di Roma per le nuove generazioni, lo spettacolo Biancaneve. Le ombre nello specchio diretto da Fabrizio Pallara, che cura anche la drammaturgia con Valerio Malorni, debutterà al Teatro Torlonia il 26 marzo (fino al 7 aprile): un adattamento che non rinuncia alla struttura del testo dei fratelli Grimm partendo dalla traduzione di Antonio Gramsci dal titolo Nevina, con l’obiettivo di esaltarla ed evidenziare il senso profondo del conflitto tra generazioni, nel passaggio di testimone di madre in figlia.

Un narratore e il rito di un racconto intorno al fuoco, le ombre che vengono animate e la forza antica di una fiaba.
La regina madre, ossessionata dal suo specchio e dalla sua bellezza, è disposta a tutto pur di non vedersi sostituita, mentre la giovane Biancaneve è costretta a fuggire, attraversando la foresta per salvarsi e trovare un rifugio, crescere e conquistare la sua identità.
Lo spettacolo si compone attraverso l’intensità espressiva delle musiche originali e le suggestioni delle scene, sette grandi schermi neri da cui nascono ombre che si fanno personaggi, paesaggi, condizioni emotive.

Una messa in scena che fa dell’artigianalità una cifra contemporanea, attraverso il lavoro degli animatori, Camilla Chiozza e Marco Guarrera, che danno vita a ombre tridimensionali, meccanismi e luci industriali che si trasformano in carillon per disegnare inquadrature e movimenti. La nostra Biancaneve è un gioco continuo di rimandi ed evocazioni in cui le parole si fanno vive, raccontando il bianco stupore dell’infanzia, lo slancio rosso della giovinezza e il nero che bisogna attraversare per segnare il proprio sentiero.

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