ARCHIVIO VINCENZO AGNETTI Luca Vitone ROMANISTAN Proiezione del film nell’ambito della mostra Spazio/Territorio

ARCHIVIO VINCENZO AGNETTI

Luca Vitone

ROMANISTAN

Proiezione del film

nell’ambito della mostra

Spazio/Territorio

Quattro artisti: un dialogo con Vincenzo Agnetti

Sergio Limonta, Filippo Manzini, Cesare Pietroiusti, Luca Vitone

A cura di Giorgio Verzotti

Archivio Vincenzo Agnetti

Milano

20 giugno alle ore 20

L’Archivio Agnetti presenta lunedì 20 giugno alle ore 20 il film ROMANISTAN (Italia, 2019, 73’) di Luca Vitone nell’ambito della mostra Spazio/Territorio. Quattro artisti: un dialogo con Vincenzo Agnetti, a cura di Giorgio Verzotti, che inaugura il nuovo ciclo “Andata e Ritorno” per mettere a confronto le opere di Agnetti con quelle di artisti di generazioni più giovani per esplorare come questi considerino la portata concettuale della sua opera e come possa essere riletta alla luce delle esigenze culturali di oggi.

ROMANISTAN – titolo ispirato dalle parole di Manush Romanov che immaginò la possibilità di dar vita ad un utopico paese Rom – nasce dal viaggio di 42 giorni di Luca Vitone iniziato il 25 maggio 2019 da Bologna alla volta di Chandigarh con l’obiettivo di ripercorrere a ritroso il viaggio del popolo Rom alla fine del primo millennio nella sua emigrazione dall’India Nord Occidentale verso l’Europa. Con lui una troupe composta da un esponente della cultura romaní in Italia, un direttore della fotografia, un operatore, un fonico, un addetto alla produzione e alla logistica, due autisti professionisti. Il film, un vero e proprio road movie, si apre simbolicamente mostrando gli affreschi

del primo pittore rom della storia dell’arte, Antonio Solario, detto lo Zingaro. A bordo di due van la troupe ha attraversato la Slovacchia, la Croazia, la Serbia, la Romania, la Bulgaria, la Macedonia, la Grecia, la Turchia, la Georgia, l’Armenia, l’Iran, il Pakistan ed è giunta in India. Nel corso del viaggio sono state filmate interviste a personalità Rom che vivono in quei paesi come al ministro del parlamento croato Veljko Kajtazi, all’attivista Lilyana Kovatcheva, al giornalista Orhan Galjus, al musicista e docente Santino Spinelli. Queste si alternano a momenti di vita delle comunità incontrate e vedute dei tanti paesaggi attraversati ripresi dalla camera car.

Romanistan è un progetto promosso dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, vincitore della quarta edizione del bando Italian Council della Direzione Generale Creatività contemporanea e Rigenerazione urbana del Ministero della Cultura.

Il progetto espositivo Spazio/Territorio verte sullo spazio a partire dai concetti elaborati da Vincenzo Agnetti, in particolare la dicotomia spazio/territorio e ciascuno dei quattro artisti – Sergio Limonta, Filippo Manzini, Cesare Pietroiusti, Luca Vitone – espone un’opera in relazione a una o più opere di Agnetti.

Pietroiusti affronta lo spazio istituzionale, il “Corfine” (la cornice del quadro, ma anche quella dell’intero sistema dell’arte, definisce un confine) realizzando opere che si possono prendere gratuitamente dagli spazi espositivi, ma che non possono essere vendute pena la perdita di ogni valore economico: all’istituzione si risponde col paradosso, una pratica molto frequentata da Agnetti.

Sergio Limonta invece mette a confronto le sue bandiere appiattite con quelle elaborate da Agnetti nella definizione di uno spazio geopolitico.

Filippo Manzini realizza fotografie in bianco e nero e a colori in cui lo si vede intervenire negli spazi urbani con le sue sbarre metalliche come sculture effimere. L’artista identifica spazio esistenziale, come quello a cui alludono alcuni feltri di Agnetti, per esempio “Abitato dalle cose e dal respiro”.

Luca Vitone espone alcuni suoi lavori sulle comunità Rom, il popolo nomade opposto ad ogni territorialità uno fra i concetti centrali indagati da Agnetti con i suoi feltri, le grafiche e gli assiomi sull’argomento, fra tutti “Misurare lo spazio è solo e solo un gesto di appropriazione territoriale”.

L’Archivio pubblicherà un Quaderno di approfondimento che raccoglierà le mostre 2022/2023 del nuovo ciclo “Andata e Ritorno”.

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