Ahia!

Nell’ambito delle proposte della rassegna Il Teatro fa grande, da venerdì 26 a domenica 28 gennaio al Teatro India va in scena Ahia! di Teatri Di Bari su progetto di Senza Piume teatro per drammaturgia e regia di Damiano Nirchio. Sul palcoscenico è ricostruito un fantasioso “Ufficio Nascite”, luogo dove le anime si preparano a nascere per la prima o per l’ennesima volta, in cui un impiegato Topo, seguendo le direttive del Supremo Signor Direttore, smista le nuove partenze. Ora purtroppo c’è un problema: mentre balene ed elefanti sono molto contenti di nascere, una piccola anima proprio non ne vuole sapere di venire al mondo. È una donna anziana che racconta dell’essere bambini, della paura del Dolore e delle piccole e grandi difficoltà: la fatica, la delusione, la paura di non farcela, la malattia. E di quel rifiuto, dei piccoli come dei grandi, di affrontare e attraversare tutto ciò che non è piacevole, facile, immediatamente ottenibile, faticoso. Ma soprattutto per raccontare la gioia della Vita. E scoprire che forse, proprio come nelle fiabe, senza quegli scomodi “Ahia!” non si può costruire nessuna felicità.

 

Si capisce che quella vecchina è un’ “anima” e quella specie di infinito dormitorio è il luogo dove le anime di tutti gli esseri viventi si preparano e attendono il momento per venire al mondo. A quanto pare tutti sembrano essere entusiasti della cosa e non vedono l’ora che arrivi il loro turno, eccetto quell’anima un po’ capricciosa che a furia di rimandare è diventata “vecchia”. Il rifiuto arriva anche questa volta e così il Direttore, entità misteriosa che dall’alto sovrintende al traffico delle nascite, è costretto a mandare personalmente un suo fidato collaboratore. Ecco dunque comparire, magicamente dietro le ante di una finestra, un Topo, un impiegato che dalla notte dei tempi svolge le sue mansioni nell’Ufficio Nascite, spostato proprio lì eccezionalmente e per l’occasione. Il suo compito è quello di convincere quell’anima a nascere visto che il suo tempo è quasi scaduto e non si può attendere oltre; ma per non incappare nei temuti rimproveri del Signor Direttore egli dovrà ottenere il consenso volontario della donna in fretta, senza violare i regolamenti e dunque senza inganni o trucchi. Ma l’anima in questione sembra irremovibile e le sue motivazioni sembrano parecchio sensate: si è saputo che sulla Terra esiste una cosa terribile a cui nessuno sfugge e che prima o poi fa dire a tutti “Ahia!”: c’è chi lo chiama Dolore, altri Fatica, Delusione, Tristezza: ad ogni modo pare proprio che nascere (e vivere) non sia questo granché. La pressione del Direttore sul Topo è incessante e il telefono squilla in continuazione mentre il povero funzionario nel frattempo continua l’attività ordinaria facendo nascere esseri di ogni tipo: balene, elefanti, ecc. Ogni essere vivente ha in dote una piccola valigia dentro la quale ci sono degli oggetti, piccole cose simboliche che riassumono le cose salienti del loro destino. Il più importante di questi è proprio il “Libro dei Ricordi Futuri”, dove di quel destino è scritto proprio tutto (o quasi) con tanto di fotografie e illustrazioni. Temendo rimproveri o addirittura di non ricevere l’agognata promozione, il Topo decide di ingannare la Donna proponendole un patto: apriranno la sua valigia per vedere se ci sono degli “Ahia!” e buttare via tutto ciò che non è bello e gioioso. Anzi, la Donna potrà scrivere la sua storia, felice e perfetta come la più innocua delle fiabe; il Topo ne prenderà nota e inserirà quelle nuove pagine nel famigerato Libro dei Ricordi Futuri. La Donna accetta entusiasta e non si accorge dell’inganno. Ma spesso il meccanismo sembra incepparsi. Questa vita tutte rose e fiori, anche solo a raccontarla, non pare possibile perché gli Ahia! sembrano in agguato ovunque. E così il Topo è costretto ogni volta ad inventarne una diversa: un coinvolgente telequiz in cui vincere gioia e felicità, buffe pantomime in cui, maldestramente e di malavoglia, si presta ad interpretare i personaggi della vita inventata dalla donna per facilitare e soprattutto velocizzarne l’invenzione. Il suo unico obiettivo è strappare la sua firma sui documenti di nascita e ritornare al suo solito lavoro incassando un encomio dal Direttore. Ma i suoi problemi non sembrano terminati: da tempo il funzionario ha a che fare con un buffo uccello colorato che, contrariamente alla Donna, vorrebbe tanto nascere, ma non può perché i suoi simili si sono ormai estinti da secoli. Si chiama Dodo e tenta di eludere la sorveglianza del Topo in tutti i modi. Il Dodo e la Donna diventeranno amici riuscendo persino a strappare al Topo la promessa di far nascere entrambi per poi passare la vita assieme e senza Ahia! per nessuno dei due. Gli inganni del Topo sortiscono il loro effetto e finalmente la Donna firma i documenti e accetta di nascere, non immaginando che la sua vita sarà in realtà ricca anche di piccoli grandi Ahia! così come quella di tutti gli esseri viventi. Ma ecco arrivare il Direttore in persona, una muta e autorevole presenza che smonterà in un attimo l’artificio messo su dal Topo offrendo alla Donna la possibilità di guardare per davvero nel suo Libro dei Ricordi Futuri. Nella storia futura della Donna ci saranno certamente delle sofferenze, delle rinunce, dei dispiaceri: le immagini del futuro scorreranno sotto gli occhi di tutti. Eppure a sorpresa la Donna deciderà di nascere ugualmente, ritrovando in quelle foto, nonostante tutto, la gioia dei sogni appena fatti. La Donna si avvierà verso la sua vita più consapevole e incredibilmente felice del destino che la attende.

 

 

Lo spettacolo si inserisce nella rassegna IL TEATRO FA GRANDE, il palcoscenico per i piccoli e per i ragazzi, a cui rivolgiamo la formula “Il futuro ha un cuore antico”, a conferma dell’impegno del Teatro di Roma a formare il pubblico di domani e a investire sulle nuove generazioni di spettatori. Sono diversi i titoli in programma: Primo di Jacob Olesen; il Piero Gabrielli, regia di Roberto Gandini, presenta Infuturarsi e il nuovo saggio-spettacolo; Aida di Verdi, il nuovo progetto di Europa InCanto che anche nella prossima stagione farà cantare migliaia di bambini; La Divina Commedia raccontata ai bambini di Laura Nardi; Il canto di Natale di Tiziano Panici; un suggestivo Ritratto d’Artista dedicato al Teatro delle Apparizioni con Fiabe da Tavolo, I musicanti di Brema, Il Tenace Soldatino di Piombo; seguono Biancaneve di Michelangelo Campanale; Il principe Mezzanotte di Alessandro Serra (in contemporanea al suo Macbettu),; Una losca congiura di Sergio Tofano e Odissea di Flavio Albanese

 

Da venerdì 26 a domenica 28 gennaio al Teatro India


drammaturgia e regia Damiano Nirchio
con Raffaele Scarimboli, Lucia Zotti e Monica Contini
luci e suoni Carlo Quartararo
costumi Cristina Bari
pupazzi Raffaele Scarimboli
cura del movimento Anna Moscatelli
video editing Punes

Produzione Teatri di Bari, Progetto Senza Piume Teatro

età dai 6 anni

 

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