AD ALBERTO CAIRO IL PREMIO SPECIALE DELLA 61° EDIZIONE DE “IL PREMIOLINO” DI GIORNALISMO PER IL SUO IMPEGNO IN AFGHANISTAN. LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 60° E 61° EDIZIONE LUNEDÌ 13 SETTEMBRE ALLA TRIENNALE DI MILANO.

AD ALBERTO CAIRO IL PREMIO SPECIALE DELLA 61° EDIZIONE DE “IL PREMIOLINO” DI GIORNALISMO PER IL SUO IMPEGNO IN AFGHANISTAN. LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE DELLA 60° E 61° EDIZIONE LUNEDÌ 13 SETTEMBRE ALLA TRIENNALE DI MILANO.

Milano, 9 settembre 2021 – La Giuria de “Il Premiolino”, il prestigioso e più antico premio di giornalismo, ha conferito ad Alberto Cairo, scrittore e autore del “Diario da Kabul” su La Repubblica, il Premio Speciale per il suo impegno in Afghanistan.

La motivazione del premio ad Alberto Cairo è la seguente: “Piemontese, laureato in legge, fisioterapista per scelta dal 1989 in Afghanistan dove per il Comitato internazionale della Croce Rossa è protagonista del miracolo di aver messo su oltre a quello di Kabul (250 dipendenti, tutti disabili) altri 7 ospedali che hanno curato 80 mila vittime della guerra di ogni etnia, esercito e religione, Alberto Cairo candidato al Nobel per la pace è anche un grande giornalista. Il suo “Diario da Kabul” è un capolavoro: dettagli minimi, di buon senso e d’amore, che spiegano il mondo intero”.

Alberto Cairo è il responsabile del Programma di Riabilitazione Fisica del Comitato Internazionale della Croce Rossa in Afghanistan. Dopo aver frequentato il liceo classico di Mondovì ed essersi laureato in giurisprudenza presso l’Università di Torino, decise di avventurarsi in un ambito totalmente diverso dagli studi da lui effettuati, studiando e diplomandosi come fisioterapista a Como.

Dopo un periodo di lavoro e pratica presso un nosocomio milanese, si trasferì a Juba, in Sudan, per tre anni. La sua esperienza in Afghanistan inizia nel 1989, subito dopo la ritirata sovietica, con il suo primo incarico per il Comitato Internazionale della Croce Rossa. Da allora, Cairo gestisce quel progetto, permettendone l’espansione dal nucleo iniziale a Kabul agli attuali sette centri, oltre a quello nella capitale dislocati nelle città di Mazar-i Sharif, Herat, Jalalabad, Gulbahar, Faizabad e Lashkar Gah.

Alberto Cairo è autore di Storie da Kabul e Mosaico afgano, libri editi in lingua italiana da Einaudi. Storie da Kabul è stato pubblicato anche in francese da Presses universitaires de France, con il titolo Chroniques de Kaboul.

Alla luce degli ultimi risvolti del conflitto afghano, l’inserimento di questo esclusivo riconoscimento, testimonia l’attenzione che Il Premiolino da sempre rivolge alle tematiche d’attualità e in particolare nei confronti dei cronisti che, grazie al loro lavoro sul campo, garantiscono un’informazione autentica e di qualità.

La Giuria de “Il Premiolino” di giornalismo è composta da: Chiara Beria di Argentine (presidente), Piero Colaprico (vicepresidente), Giulio Anselmi, Ferruccio de Bortoli, Milena Gabanelli, Massimo Gramellini, Enrico Gramigna, Enrico Mentana, Donata Righetti, Valeria Sacchi, Beppe Severgnini, Gian Antonio Stella, Carlo Verdelli e Roberto Olivi per BMW Italia.

I premiati delle edizioni 2020 e 2021

Cairo si aggiunge alla lista dei vincitori della 61° edizione, che saranno premiati lunedì 13 settembre 2021 insieme a quelli della 60° edizione, rimandata a causa della pandemia, nel corso di un evento esclusivo su invito nel Giardino della Triennale di Milano presentato da Neri Marcorè.

I vincitori dell’edizione 2021, in ordine alfabetico, sono: Bianca Arrighini e Livia Viganò (Factanza), Brunella Giovara (La Repubblica), Barbara Palombelli (Stasera Italia – Rete 4), Nancy Porsia (giornalista freelance), Giovanni Tizian (Domani). Il “Premiolino-BMW SpecialMente” è stato assegnato dalla Giuria a Claudio Arrigoni (La Gazzetta dello Sport).

I vincitori dell’edizione 2020 sono in ordine alfabetico: Guy Chiappaventi e Flavia Filippi (La7), Paolo Condò (Sky), Michele Masneri (Il Foglio), Simona Ravizza (Corriere della Sera), Nello Scavo (Avvenire) e Will Media. Il “Premiolino-BMW SpecialMente” è stato assegnato allo chef Massimo Bottura.

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