Acceso l’albero Scart della Fondazione Pisa 

Acceso l’albero Scart della Fondazione Pisa 

Alto 9 metri, frutto di un progetto corale con oltre mille studenti della città, l’albero di Natale resterà acceso fino all’8 gennaio 2023. Metallo e plastica elementi-guida dell’albero, che è a bassissimo consumo energetico.  

Per il terzo anno la Fondazione Pisa ha scelto un albero di Natale che, attraverso il riciclo dei materiali, parla di attenzione all’ambiente, in partnership con Scart (Gruppo Hera).  

 

È stato acceso questo pomeriggio l’albero di Natale della Fondazione Pisa, realizzato in partnership con Scart (gruppo Hera); all’evento ha partecipato il pubblico e gli studenti che hanno collaborato per raccogliere i materiali e per fare le decorazioni.  

Un richiamo forte all’uso responsabile della plastica e, soprattutto, al suo recupero, anche e soprattutto per contrastarne la sua dispersione nei fiumi e nei mari di tutto il mondo. E’ questo il messaggio che lancia l’albero di Natale della Fondazione Pisa, firmato, per il terzo anno consecutivo, da Scart, il laboratorio artistico del Gruppo Hera dove i rifiuti vengono trasformati in opere d’arte.  

Un albero, dunque, che con il linguaggio degli scarti parla della necessità impellente di un mondo molto più attento all’uso e alla tutela delle proprie risorse. A cominciare dalle acque, le più impattate dall’abbandono della plastica.  

Un’opera corale che ha coinvolto oltre mille studenti pisani 

All’accensione hanno partecipato anche i ragazzi degli istituti comprensivi cittadini Strenta Tongiorgi, Fucini, Toniolo, Galilei e del Liceo Artistico Russoli. Il concept e la realizzazione dell’albero sono stati, infatti, anche quest’anno frutto di un lavoro corale che ha coinvolto oltre mille studenti pisani. Hanno preso parte all’evento anche Stefano Del Corso, Presidente della Fondazione Pisa, presidi e insegnanti delle classi coinvolte e Maurizio Giani, Direttore Marketing Herambiente, nonché curatore e ideatore del progetto Scart.

Un albero… cubista fatto di plastica ingabbiata 

L’anima dell’albero, che rimarrà allestito fino all’8 gennaio 2023, è in un certo senso, cubista. Per un’altezza di circa 9 metri, è infatti composta da un sovrapporsi di circa 40 gabbie metalliche che hanno contenuto cisternette per il trasporto di liquidi industriali. Queste sono state poi riempite di materiale plastico raccolto e selezionato dagli studenti degli istituti comprensivi nella prima metà di novembre e decorate con manufatti, sempre in plastica, realizzati dai giovani del Russoli.

All’interno di ogni gabbia trovano posto materiali omogenei per tipologia e colore, in modo da creare un effetto cromatico armonioso e suggestivo, messo in risalto dalle circa 2.000 luci a LED a perimetro dei contenitori e che consentiranno un’illuminazione a bassissimo consumo energetico, in piena coerenza con lo spirito promosso dall’albero.

Post consumo e industriale: tante plastiche per un albero di Natale unico 

La plastica utilizzata proviene sia dal post consumo (bottiglie in PET di olio, bibite e acqua, flaconi di detersivo, ecc.) che da scarti produttivi. Ad esempio, vi è un impiego diffuso delle cosiddette preforme, gli involucri di plastica che nei processi industriali vengono scaldati e soffiati per assumere poi le forme più diverse. Complessivamente, si stima che siano oltre 3.000 gli oggetti di plastica con cui è realizzato l’albero.

Le decorazioni del Liceo Artistico Russoli 

Le decorazioni realizzate dagli studenti del Liceo Artistico, si basano su cornici in legno 70 x 70 cm a cui, grazie a una sottile rete metallica interna, sono stati applicati manufatti ricavati sempre da materiale plastico, che consentono grande flessibilità d’impiego. Ogni cornice poi è stata applicata a una gabbia, enfatizzando il gioco di colori e riflessi fra la plastica all’interno e all’esterno dei contenitori.

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