Accademia Nazionale di San Luca presenta LA VISIONE I colloqui dell’Accademia Nazionale di San Luca

Accademia Nazionale di San Luca

presenta

LA VISIONE

I colloqui dell’Accademia Nazionale di San Luca

 

domani, mercoledì 22 giugno 2022, ore 17.30

Secondo appuntamento con

Giacomella Orofino

La metafisica della luce nelle tradizioni del buddhismo esoterico indiano e tibetano

 

Accademia Nazionale di San LucaPalazzo Carpegna – Salone d’Onore

Roma, piazza dell’Accademia di San Luca 77

 

 

Mercoledì 22 giugno 2022, alle ore 17.30, L’Accademia Nazionale di San Luca presenta il secondo appuntamento con LA VISIONE, il ciclo di colloqui a cadenza mensile che coinvolge personalità di spicco del mondo culturale e scientifico internazionaleinvitate a raccontare il proprio particolare punto di vista e a interrogare la nostra contemporaneità.

VISIONE è la principale modalità di percezione delle arti figurative, comprendenti – nella tradizione classica da cui nasce e si sviluppa l’Accademia Nazionale di San Luca – Pittura, Scultura e Architettura.

VISIONE è anche quella del mondo, della storia e degli uomini, nucleo concettuale ed etico che anima l’attività di ogni artista e che ogni osservatore dell’opera d’arte accoglie e acquisisce, facendola propria.

VISIONE è ancora, per il mondo delle arti, tutto ciò che, pur provenendo dall’esterno dei suoi confini, abbia la capacità di allargarli e rinnovarli.

VISIONE infine è, letteralmente, ‘apparizione’ intesa come il manifestarsi, inaspettato e apparentemente irragionevole, del nuovo e del rivoluzionario. Un miracolo laico che spetta in primis agli artisti e agli scienziati ma poi di fatto a tutti gli esseri umani.

Dopo il primo appuntamento con l’architetto Agostino De Rosa, il programma prosegue con Giacomella Orfino, Professoressa ordinaria di Lingua e letteratura tibetana e di Civiltà e religioni indotibetane presso l’Università di Napoli “L’Orientale con La metafisica della luce nelle tradizioni del buddhismo esoterico indiano e tibetano.

L’intervento ripercorre lo sviluppo delle dottrine esoteriche del buddhismo tantrico indiano che si diffusero in Tibet, dopo l’anno mille, sotto forma di correnti mistiche di yoga che considerarono la luce un principio fondamentale. Gradualmente si formò una metafisica della luce che caratterizzò profondamente la teoria e l’esperienza religiosa, in cui la sorgente luminosa iniziò a essere considerata una componente fondamentale dell’universo, sia dal punto di vista cosmologico, sia ontologico. Risalgono a quell’epoca numerosi scritti e trattati di yoga visionario, basati sull’esperienza di epifanie luminose sempre più intense e radicali.

L’espressione “metafisica della luce” fu coniata nel 1916 dal filosofo tedesco Clemens Baeumker, nella sua analisi dei trattati filosofici latini medievali che avevano subito influenze diverse, tra le quali il Neoplatonismo, la Teologia cristiana e il pensiero filosofico arabo. Robert Grossetest (1175-1253) fu il rappresentante più interessante di questa filosofia, sebbene la metafisica della luce occidentale non sia mai stato un sistema strutturato in modo coerente, ma una corrente di pensiero molto eterogenea e diversificata.

L’intento della conversazione all’Accademia Nazionale di San Luca intende dunque tracciare una linea tra questi due mondi medievali, almeno nel definirne i fenomeni religiosi, attraverso l’analisi di alcuni elementi della metafisica della luce che emergono dalla letteratura del Kalacakratatra e dei tantra dell’ Atiyoga, della collezione canonica dei 17 tantra degli antichi, Rnying ma rgyud bcu bdun, in cui si possono rintracciare le  basi teoriche  di uno dei testi più famosi della letteratura religiosa tibetana, e de “La liberazione attraverso l’udire, nel periodo intermedio che precede la morte” (Bardo thos sgrol chen mo), testo tradotto in inglese per la prima volta nel 1919 da Kazi Dawa Samdup e dall’antropologo inglese Walter Yeling Evans-Wentz  con il titolo “Il libro tibetano dei morti”.

Giacomella Orofino è Professoressa ordinaria di Lingua e letteratura tibetana e di Civiltà e religioni indotibetane presso l’Università di Napoli “L’Orientale”. È presidente del Centro di studi sul buddhismo dell’Università Orientale, socia fondatrice e presidente dell’Associazione Italiana di Studi Tibetani, Himalayani e Mongoli (AISTHiM) e socia fondatrice dell’Organizzazione non Governativa ASIA onlus (Associazione di Solidarietà Internazionale in Asia) che attua progetti di cooperazione e sviluppo nei paesi indiani di area Himalayana, Nepal, Cina, Mongolia, Myanmar e Sri Lanka.

Ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali: membro del Senato Accademico, presidente della Commissione Paritetica Studenti Docenti, delegata del Dipartimento DAAM per la Terza Missione ecc. Ha partecipato e organizzato numerosi convegni internazionali e nazionali. È autrice di importanti studi filologici, letterari e storico-religiosi.

Roma, giugno 2022

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