XXXVIII PREMIO GAMBRINUS “GIUSEPPE MAZZOTTI”: PREMIATI TRE LIBRI DEDICATI A LUOGHI “CUSTODI E PROMOTORI DI SAPERE”

XXXVIII PREMIO GAMBRINUS “GIUSEPPE MAZZOTTI”: PREMIATI TRE LIBRI DEDICATI A LUOGHI “CUSTODI E PROMOTORI DI SAPERE”

Un castello lombardo, i boschi e le foreste del pianeta, un museo – laboratorio: è qui che ci conducono rispettivamente “Nel castello delle storie. Montagne, ghiacciai, foreste da oggi al 1778” di Marco Albino Ferrari (Ulrico Hoepli Editore, 2019), vincitore nella sezione “Alpinismo: imprese, vicende storiche, biografie e guide”, “Flower Power. Le piante e i loro diritti” di Alessandra Viola (Giulio Einaudi Editore, 2020), vincitore nella sezione “Ecologia e paesaggio”, e “Tipoteca. Una storia italiana” a cura di Silvio Antiga (Antiga Edizioni, 2019), vincitore nella sezione “Artigianato di tradizione”.

Premio speciale della Giuria a “I paesaggi delle Alpi. Un viaggio nelle terre alte tra filosofia, natura e storia” di Annibale Salsa (Donzelli Editore, 2019) e a “Un’etica della Madre Terra. Come prendersi cura della Casa comune” di Leonardo Boff (Castelvecchi Editore, 2019).

La cerimonia delle premiazioni sarà trasmessa nel canale Youtube e nella pagina Facebook del Premio sabato 28 novembre a partire dalle 16.00.

Un castello, Castel Masegra a Sondrio, che diviene scrigno delle storie di alpinismo e di alpinisti, i boschi e gli ecosistemi, un’”intelligenza vegetale” che conosce e custodisce i segreti del pianeta, e poi un museo unico a livello nazionale e internazionale, la Tipoteca Italiana, che racchiude e tramanda la cultura tipografica artigiana. I tre libri vincitori della XXXVIII edizione 2020 del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” per la letteratura di montagna, alpinismo, esplorazione – viaggi, ecologia e paesaggio, artigianato di tradizione e Finestra sulle Venezie ci conducono in luoghi molto diversi tra loro, accomunati dalla funzione di custodire e tramandare un sapere prezioso: si tratta del volume “Nel castello delle storie. Montagne, ghiacciai, foreste da oggi al 1778” di Marco Albino Ferrari (Ulrico Hoepli Editore, 2019), vincitore nella sezione “Alpinismo: imprese, vicende storiche, biografie e guide”, di “Flower Power. Le piante e i loro diritti” di Alessandra Viola (Giulio Einaudi Editore, 2020), selezionato nella sezione “Ecologia e paesaggio”, e di “Tipoteca. Una storia italiana” a cura di Silvio Antiga (Antiga, 2019), scelto nella sezione “Artigianato di tradizione”.

La Giuria ha scelto inoltre di assegnare due Premi speciali, a “I paesaggi delle Alpi. Un viaggio nelle terre alte tra filosofia, natura e storia” dell’antropologo alpino Annibale Salsa (Donzelli Editore, 2019) e a “Un’etica della Madre Terra. Come prendersi cura della Casa comune” del teologo brasiliano Leonardo Boff (Castelvecchi Editore, 2019): da un lato lo sguardo laico sul paesaggio alpino, dall’altro quello di un’”eco-teologia della liberazione” basata su un nuovo rapporto tra umanità e natura.

Assegnato quest’anno anche il Premio Honoris Causa, che è destinato all’imprenditore e stilista Brunello Cucinelli, il “re del cachemire” che a Solomeo, frazione di Corciano (Perugia), ha riportato in vita l’artigianato tessile locale.

I vincitori

Nel castello che racchiude la storia dell’alpinismo. “Nel castello delle storie. Montagne, ghiacciai, foreste da oggi al 1778”, il libro dello scrittore e giornalista milanese Marco Albino Ferrari, curatore del progetto Cast “Il Castello delle Storie di Montagna” sviluppato al Castel Masegra di Sondrio, ci porta a conoscere dodici differenti vicende umane andando a ritroso lungo la linea del tempo, da oggi, epoca della “postmodernità”, fino ad arrivare al momento in cui tutto è iniziato, al “primo alpinista non riconosciuto della storia”. Che ci si muova tra le sale del castello o che si scorrano le pagine del volume, è evidente il tema che tutto unisce: il viaggio (anche interiore) compiuto dall’uomo in età moderna nella natura estrema.

Sulla sequoia di Julia e attraverso Pando, il Trembling Giant. La giornalista scientifica romana Alessandra Viola, nominata nel 2019 ambasciatrice della natura dal Centro Parchi Internazionale, con Flower Power. Le piante e i loro diritti” ci guida a conoscere ad osservare da vicino i più eccezionali “luoghi vegetali”, come la sequoia che fece da casa all’attivista Julia “Butterfly” Hill per oltre due anni o l’incredibile Pando (noto anche come Trembling Giant, gigante tremulo), una foresta millenaria situata nello Utah, composta da 47 mila piante di pioppo tremulo americano geneticamente tutte uguali. Ecosistemi indispensabili per la sopravvivenza di tutti, esseri viventi che necessitano di essere riconosciuti e tutelati come gli esseri umani e gli animali: “Piante e animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza”, sostiene l’autrice, che stila una Carta dei diritti degli alberi rilevando che “le piante sono gli esseri viventi più numerosi sul pianeta Terra, costituiscono circa il 96% di tutto ciò che è vivo”. Non solo, esse hanno intelligenza, apprendimento e memoria. Sono organismi viventi niente affatto inferiori. E hanno molto da insegnarci.

Nel mondo dei caratteri tipografici. È trevigiana la terza storia sul podio e ci conduce in un luogo di sapere artigianale: raccontata in “Tipoteca. Una storia italiana”, a cura di Silvio Antiga, ripercorre i venticinque anni di un luogo che è archivio, collezione, museo, laboratorio, e oggi un consolidato punto di riferimento internazionale per la cultura tipografica, nel quale viene conservato e tramandato l’ingegno dei tipografi artigiani e artisti. “Noi che questa storia l’avevamo vissuta intensamente non potevamo assistere indifferenti alla dispersione del sapere e dell’ingegno degli artisti artigiani che ci avevano preceduto. La tipografia ci aveva permesso di esprimere la nostra passione, di vivere e dare lavoro a tante persone. Non potevamo disconoscere le nostre origini e la valenza di tanta storia: sentivamo di dover saldare un debito di riconoscenza nei confronti del nostro mestiere”, si ricorda nell’accurato volume fotografico.

Premi speciali della Giuria

La Giuria del Premio, presieduta dallo storico Alessandro Vanoli, ha scelto di assegnare un Premio speciale a due volumi filosofici, “I paesaggi delle Alpi. Un viaggio nelle terre alte tra filosofia, natura e storia” dell’antropologo Annibale Salsa e “Un’etica della Madre Terra. Come prendersi cura della Casa comune” del teologo brasiliano Leonardo Boff, che, con sguardo e focus differenti, indagano il rapporto uomo – paesaggio evidenziando la necessità di una nuova “consapevolezza culturale unita ad una coscienza morale” (come la definisce Salsa) o di un atteggiamento comune di “comprensione, compassione e amore” (come scrive Boff). Salsa indaga il paesaggio alpino, mettendo in luce una profonda separazione fra la dimensione naturale e la dimensione culturale; Boff estende lo sguardo alla Terra Madre, la Casa comune, concludendo che “La nostra missione è prenderci cura di ciò che esiste, custodire il patrimonio naturale e culturale comune, in maniera che la biosfera continui ad essere un bene dell’intera vita e che sia di fatto la Casa comune degli umani e di tutti gli esseri generati dalla Madre Terra”.

La cerimonia di premiazione

L’espandersi dell’epidemia da Covid-19 quest’anno ha imposto all’Associazione Premio Letterario Giuseppe Mazzotti di trovare nuovi strumenti e nuove modalità per celebrare la fase conclusiva del concorso e l’assegnazione dei premi: la cerimonia che tradizionalmente si svolge al Parco Gambrinus di San Polo di Piave (Treviso) quest’anno potrà essere seguita a distanza, trasmessa alle 16.00 di sabato 28 novembre nel canale Youtube e nella pagina Facebook del Premio.

Non mancheranno gli interventi dei vincitori, così come non sarà disatteso il momento più emozionante della cerimonia, lo spoglio dei voti della Giuria dei quaranta lettori, composta da personalità provenienti da vari ambiti della società civile scelte nel Triveneto, che assegnerà il Super Premio “La Voce dei Lettori” di 3.000,00 euro ad uno dei tre vincitori delle altrettante sezioni di gara.

Il Premio è promosso dall’Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti” e ne è main sponsor Intesa Sanpaolo, è patrocinato e sostenuto da Touring Club Italiano, Club Alpino Italiano, Regione del Veneto, Reteventi Provincia di Treviso, Comune di San Polo di Piave, Parco Gambrinus, Fondazione “Americo e Vittoria Giol”, Stiga S.p.A., Montura – Tasci s.r.l., Confartigianato del Veneto, Camera di Commercio Treviso-Belluno, Valcucine – Driade S.p.A. – FontanaArte S.p.A – Toscoquattro S.r.l, Dieffebi S.p.A., Unifarco S.p.A., Coldiretti Treviso, Consorzio Tutela Prosecco Doc, – Consorzio Vini Venezia, Latteria Soligo,.Acqua Pejo S.r.l., Greenova Italia S.r.l., Eclisse S.r.l., Confraternita del Raboso, Magis S.p.A., Umana S.p.A., Segmenti s.r.l., Assindustria Veneto Centro, Fondazione Mazzotti, Fondazione Giovanni Angelini, Associazione Bioforest.

Per informazioni: Segreteria del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”, tel. 0422 855609, mob. 393 – e-mail info@premiomazzotti.it; www.premiomazzotti.it

SEZIONE “ALPINISMO: IMPRESE, VICENDE STORICHE, BIOGRAFIE E GUIDE

Marco Albino Ferrari

NEL CASTELLO DELLE STORIE.

Montagne, ghiacciai, foreste da oggi al 1778

ULRICO HOEPLI EDITORE

Note bio-bibliografiche

Marco Albino Ferrari, nome di richiamo nel mondo della cultura di montagna, è scrittore, sceneggiatore, giornalista. I suoi volumi sono stati pubblicati dalle maggiori case editrici (Einaudi, Feltrinelli, Rizzoli, Laterza, Corbaccio, Ponte alle Grazie) ed è risultato vincitore di diversi premi letterari. Per Vivalda ha curato la collana “I Licheni” e dal 1998 ha diretto la rivista Alp. Ha fondato nel 2002 la rivista Meridiani Montagne, che ha diretto per diciassette anni, a metà degli anni Duemila inizia a scrivere per La Stampa opinioni, storie e racconti di viaggio a puntate. È curatore del museo “Cast” ospitato nel Castello Masegra di Sondrio.

Presentazione dell’opera

Suddivisa in dodici capitoli – ognuno dei quali comprende un’introduzione sul periodo storico e una grande vicenda paradigmatica di quella specifica temperie culturale – l’opera tratta il rapporto tra l’uomo e la natura attraverso la storia dell’alpinismo.

Alta sulla valle, aggrappata alla roccia che domina Sondrio, si erge un’antica magione dai muri spessi quanto l’apertura delle braccia di un uomo. È Castel Masegra, oggi divenuto sede di Cast, il “Castello delle Storie di Montagna”. Nel percorso che si snoda tra le sale – curato dall’autore di questo libro – il filo del racconto porta via via a conoscere e condividere quel mondo, quelle storie, quei volti vengono ripresi e sviluppati in queste pagine attraverso dodici eventi realmente accaduti, sorprendenti quanto emblematici. Protagonisti sono camminatori, alpinisti, scopritori di universi calati nelle loro avventure, ognuna delle quali permette di risalire al particolare clima che l’ha generata poiché l’uomo ha gettato sguardi via via mutevoli verso le montagne, inventandole e reinventandole sotto l’influsso delle diverse temperie culturali della storia.

Dodici differenti vicende umane ordinate andando a ritroso lungo la linea del tempo, fino ad arrivare allo stupore da cui tutto ha avuto inizio.

Completa il volume un’inedita e universale cronologia dell’alpinismo, prezioso strumento di consultazione.

SEZIONE “ARTIGIANATO DI TRADIZIONE”

A cura di Silvio Antiga

TIPOTECA

Una storia italiana

ANTIGA EDIZIONI

Note bio-bibliografiche

Silvio Antiga, dopo l’apprendistato in una stamperia locale, ha arricchito la sua formazione professionale lavorando nel reparto prestampa di una grande tipografia trevigiana. Nel 1969 fonda con i fratelli Franco, Mario e Carlo l’azienda Grafiche Antiga a Crocetta del Montello (Treviso). Nel 1995 costituiscono insieme a Cornuda Tipoteca Italiana, una fondazione privata che ha lo scopo di preservare e divulgare il patrimonio della tipografia italiana e ad oggi considerata il più importante polo museale italiano, con riconoscimenti internazionali, dedicato alla storia della stampa e alla cultura del design tipografico.

Presentazione dell’opera

«Un buon libro è una pietra miliare, segna un punto di riferimento nello spazio e nel tempo. E chi i libri li stampa quotidianamente e conosce bene questo mestiere, sa che un libro è naturalmente lo strumento più appropriato per fissare sulla carta una storia», afferma Lucio Passerini nell’introduzione del volume.

L’occasione dei primi cinquant’anni di storia d’impresa di Grafiche Antiga offre il valido pretesto per dar vita a un’opera, ricca di immagini e di contenuti, che ripercorre non soltanto la storia del museo, ma soprattutto pone sotto i riflettori materiali e documenti di assoluto valore. E il libro stesso diventa viaggio nella stampa, con l’accorto uso di carte e tecniche che sanno dare “carattere” al libro stampato nell’era digitale, a partire soprattutto dai tre inserti stampati in tipo-impressione con caratteri storici dell’archivio di Tipoteca.

Disegnato dal grafico londinese Simon Esterson, con il racconto visivo del fotografo Claudio Rocci e i testi di studiosi italiani e stranieri, “Tipoteca. Una storia italiana” è un omaggio tangibile alla bellezza del libro e della tipografia, con accento particolare sui caratteri e sulle macchine, un autentico patrimonio storico salvato da Tipoteca e reso ancora fruibile al pubblico grazie ad anni di impegno e passione.

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