6 luglio ore 18.30 incontro con   Emanuele Greco, archeologo     Ultimo appuntamento del ciclo di incontri on line   Radici. Sguardi sulla mostra   sulla pagina Facebook del Museo dell’Ara Pacis @MuseoAraPacis

6 luglio ore 18.30 incontro con

 

Emanuele Greco, archeologo

 

 

Ultimo appuntamento del ciclo di incontri on line

 

Radici. Sguardi sulla mostra

 

sulla pagina Facebook del Museo dell’Ara Pacis

@MuseoAraPacis

Dal 13 aprile al 6 luglio 2021 in streaming appuntamenti con il fotografo Andrea Jemolo, l’archeologo Simone Foresta, il geografo Franco Farinelli, l’archeologo Emanuele Greco.

 

 

Roma, 30 giugno 2021 – Termina il 6 luglio alle 18.30, con l’archeologo Emanuele Greco, il ciclo “Radici. Sguardi sulla mostra”: quattro incontri online sui canali social del Museo dell’Ara Pacis pensati come approfondimento intorno alla mostra “Josef Koudelka. Radici. Evidenza della storia, enigma della bellezza” allestita presso il museo fino al 29 agosto 2021. L’esposizione è promossa nella sua unica tappa italiana da Roma CultureSovrintendenza Capitolina ai Beni CulturaliContrasto e Magnum Photos, organizzata da Contrasto e Zètema Progetto Cultura, con la collaborazione di Villa Medici. Académie de France à Rome Centro Ceco di RomaAmbasciata della Repubblica Ceca.

Gli incontri, pensati e organizzati dalla Sovrintendenza Capitolina e Contrasto, insieme a Fondazione Forma per la Fotografia e con il supporto del Centro Ceco di Roma, Ambasciata della Repubblica Ceca in Italia, hanno avuto quattro protagonisti d’eccezione. Ad aprire il ciclo è stato il fotografo Andrea Jemolo, che ha proposto una riflessione su cosa significhi fotografare la città, l’architettura, la memoria. L’approfondimento è proseguito con l’archeologo Simone Foresta che ha spiegato quanto la fotografia contribuisca a costruire il sentimento per l’antico: bellezza e sconcerto, ordine e caos, stupore e inquietudine. Il geografo Franco Farinelli ha invece esplorato il tema dell’attualità del mito, approfondendo il carattere “mitologico” della fotografia di Koudelka.

Il ciclo terminerà il 6 luglio con l’archeologo Emanuele Greco che esplorerà il contesto archeologico in cui sono state realizzate le immagini del fotografo ceco. Storia e storie dal Mediterraneo è il titolo dell’evento conclusivoa partire da una selezione di scatti panoramici realizzati da Koudelka nel corso del suo viaggio trentennale attraverso il Mediterraneo, Emanuele Greco si soffermerà sui relativi contesti archeologici, di non sempre immediata comprensione. L’identificazione dei monumenti e delle rovine si inserirà nella ricostruzione di un quadro topografico d’insieme, con l’obiettivo di affiancare allo sguardo del fotografo ceco una lettura storica dei siti rappresentati.

In un dialogo aperto e coinvolgente, ogni relatore ha offerto il proprio sguardo sullo straordinario viaggio fotografico di Josef Koudelka alla scoperta delle radici della nostra storia: cento spettacolari immagini panoramiche, molte delle quali di grande formato. Il lavoro presentato è il frutto di un progetto unico nel suo genere, durato trent’anni, e realizzato esplorando e ritraendo con tenacia e continuità alcuni dei più rappresentativi e importanti siti archeologici del Mediterraneo.

Gli approfondimenti proposti sono stati l’occasione per guardare da diverse prospettive gli straordinari scatti in bianco e nero presentati in mostra dal fotografo ceco e realizzati tra Siria, Grecia, Turchia, Libano, Cipro (Nord e Sud), Israele, Giordania, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Portogallo, Spagna, Francia, Albania, Croazia e naturalmente Italia. Essi accompagnano il visitatore in una inedita e personalissima riflessione sull’antico, sul paesaggio, sulla bellezza che “suscita e nutre il pensiero”. I panorami senza tempo, ricchi di anima e fascino, caratterizzati da prospettive instabili, inaspettate, ambivalenti, ben rappresentano il lessico visuale e la cifra stilistica propri di Koudelka che, rifuggendo la semplice illustrazione e documentazione delle rovine, sceglie di dare respiro a ciò che resta delle vestigia delle antiche civiltà del Mediterraneo, rappresentandole in un’eterna tensione tra ciò che è visibile e ciò che resta nascosto, tra enigma ed evidenza.

La retrospettiva è accompagnata dal volume Radici pubblicato da Contrasto.

Emanuele Greco, Professore ordinario di Archeologia Classica nell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, inizia la sua carriera universitaria a Salerno. Ha poi insegnato a Napoli e a Firenze, alla Scuola di Specializzazione in Archeologia. Presidente e socio di numerose fondazioni dedicate al mondo antico e alla sua valorizzazione, è stato membro fino al 2012 del Consiglio Superiore per i Beni Culturali del MIBACT, e fino al 2016 Direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene. Ha partecipato a numerose conferenze in molte università italiane e straniere ed è stato visiting professor all’Université di Paris 1- Sorbonne e ospite del Lincoln College ad Oxford. Ha diretto numerosi scavi, soprattutto a Paestum dove per 25 anni ha indagato sistematicamente la zona monumentale del foro e dell’agora, ed a Creta nei siti di Eléutherna e Itanos. Con la Soprintendenza archeologica della Calabria lavora da oltre 30 anni, da quando ha avviato l’esplorazione del sito di Laos e poi a Sibari. Durante la direzione della Scuola di Atene ha ripreso lo scavo di Efestia nell’isola di Lemno; ha avviato inoltre l’esplorazione di Thouria, presso Kalamata in Messenia, e ha diretto nel 2011 una campagna di scavo a Sparta, nel sito dell’agora. Grazie ad accordi di collaborazione da lui avviati con le autorità locali, oggi molte università italiane possono effettuare ricerche in Grecia. È autore di oltre 350 pubblicazioni tra articoli scientifici su riviste italiane e straniere e numerosi volumi, saggi e monografie.

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