«L’Enciclica “Laudato si’”

L’intervista

Perché il libro?

«Ho sentito l’esigenza di affrontare questo tipo di ricerca. Mi trovavo in Florida e mi commossi davanti a un tramonto di incomparabile bellezza. Mi son chiesto come fosse possibile tutta questa bellezza e da “ingegnere” e teologo ho iniziato a pormi delle domande. Andando avanti nel ragionamento ho confrontato il mio apparato cognitivo con le teorie evolutive, che da sempre vengono avvertite come avverse o avversarie della dottrina della creazione. Ebbene, da qui una profondissima riflessione, che ha dato vita a un primo libro di livello accademico e a questo secondo lavoro, che mira a cercare di essere il più comprensibile possibile, dal carattere divulgativo: non servono i paroloni, insomma, per spiegare cose semplici e universali».

Tutto chiarissimo… Piuttosto ci faccia comprendere meglio cosa c’entrano nell’economia del suo racconto le sfide di Floor Wars….

«Qualche anno fa mi è capitato di assistere a una sfida di break dance e mi sono accorto come chi le effettuava fosse sottoposto a un enorme impegno che sembrava andasse al di là delle possibilità umane: sfidare le leggi della fisica è, insomma, andare contro il sistema! Mi sono risposto semplicemente che quanto stessi lì vedendo fosse frutto della vocazione creativa di ogni uomo: la responsabilità creativa che è propria degli artisti è, in fondo, insita in ogni uomo come soffio vitale. Partiamo da questo presupposto: ogni atto realmente umano è creativo e proprio per questo l’uomo è con-partecipe e, quindi, con-responsabile del processo creativo di Dio stesso. Da qui deriva la necessità della ricerca di una felicità “sostenibile” che non significa soggiogare le forze della natura, ma inserire la felicità in ogni azione. L’uomo a differenza di tutte le altre creature del nostro mondo, oggi più che mai, ha il potere “creativo” di indirizzare il processo evolutivo verso la costruzione di questo mondo, piuttosto che verso la sofferenza delle parti più deboli o addirittura il suo annientamento».

Come si concilia il suo lavoro con l’ultima enciclica di papa Francesco “Laudato si’”?

«L’Enciclica “Laudato si’” di papa Francesco, per sua stessa dichiarazione è stata scritta per ‘entrare in dialogo con tutti riguardo alla nostra casa comune’. Sorprende costatare quanto l’intenzione del papa, di coinvolgere ognuno in questa riflessione riguardo alla terra dove i popoli condividono l’esistenza, abbia ottenuto così tanti riscontri da coinvolgere ambiti culturali comunemente lontani da quello strettamente cattolico. Basti pensare che persino la rivista americana “Popular science” di divulgazione scientifica, lontana da ciò che riguarda la riflessione sulla fede, ha avvertito nelle parole del papa una “sapienza” e un’autorità morale non comuni. L’Enciclica è ricchissima di contenuti, affrontando varie questioni da angolazioni diverse. Io, però, ho voluto leggerla secondo una direttiva che l’attraversa nella sua totalità: “tutto è intimamente connesso”. Notate bene, il papa non dice solo che tutto è “connesso”, ma che è “intimamente” connesso. Ogni cosa di questo mondo, compreso l’essere umano, è connessa in sistemi sempre più complessi. E il mondo può evolvere in modo sano se vengono rispettate e ampliate queste connessioni, che sono intime dato che toccano l’essenza delle cose e non solo la sua superficie».

Dove si inserisce la rivoluzione copernicana in questo libro?

«Per prima cosa, permettetemi una battuta, il libro non è una rivoluzione copernicana in ambito teologico, ma piuttosto ha lo scopo di spiegare in modo semplice e comprensibile ciò che oggi la teologia e la scienza dicono sul nostro mondo e sull’umanità.

Per quel che riguarda la vicenda di Copernico che, per inciso, era un ecclesiastico e dedicò la sua opera al papa Paolo III, possiamo dire che fece parte di un movimento straordinario per una nuova comprensione del mondo, oggi come sappiamo superata dalle recenti teorie della fisica quantistica, della relatività generale e oltre ancora. Non si può nascondere che fu osteggiata la sua teoria, come per tutte le cose nuove c’è sempre bisogno di tempo. Basti pensare alla teoria della relatività generale di Einstein che non ha avuto vita facile, ma anzi è stata contrastata, da alcuni addirittura ritenuta troppo teologica. Oppure alla teoria della creazione continua che ha avuto bisogno di tempo per essere accettata. Le nuove scoperte hanno bisogno di tempo e di passione per essere accolte e la Chiesa cattolica non ha mai avuto un atteggiamento di rifiuto netto verso la scienza, anche perché essa è nata proprio al suo interno. “La Chiesa è stata più volte accusata di opporsi al progresso scientifico e il caso più emblematico è quello di Galileo Galilei. In realtà la Chiesa ha sempre avuto un atteggiamento aperto nei confronti della scienza”. Queste ultime parole non sono mie ma, piuttosto, della famosa rivista Focus che ha come obiettivo proprio quello di divulgare il mondo della scienza. Ho preferito dare a loro la parola, anche per quel che riguarda il caso Galileo. Bisogna ricordarsi che non ci deve essere opposizione tra scienza e fede ma piuttosto uno sforzo comune, sicuramente con metodi diversi, per conoscere e comprendere insieme il nostro mondo».

«L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune»?

«Se ci guardiamo intorno, sembrerebbe che tutto vada in direzione opposta alla costruzione e alla salvaguardia del nostro mondo. Contemporaneamente vediamo, però, che tanti uomini e donne di grande generosità hanno fatto enormi sforzi e realizzato molteplici opere in funzione della salvaguardia del creato. Spero fortemente che anche questo piccolo libro possa far aprire gli occhi su ciò che siamo e sul modo attraverso cui siamo legati tra noi e a ciò che ci circonda, per rispondere in modo “creativo” alla sfida ecologica. Credo che la miopia spirituale e intellettuale non faccia vedere lontano a una certa umanità occupata dai propri interessi o, e questo mi dispiace, schiacciata da una quotidianità che non respira l’aria fresca e pulita della conoscenza, della bellezza e dell’amore per la vita. Spero di poter aprire, con questo libro, una piccola finestra perché chiunque possa prendere una bella boccata d’aria fresca».

 

Creazione, ultima frontiera

Un cielo di struggente bellezza, la forza nella saga di Star Wars, le competizioni di breakdance Floor wars, papa Francesco e tanto altro per cercare di rispondere ad alcune domande fondamentali sul nostro mondo: cosa s’intende per creazione? Come e quando è avvenuta? Quando finirà? È in conflitto con le teorie evolutive?

Il saggio di Costantino Rubini affronta queste e altre domande attraverso un “taglio” divulgativo inedito e accattivante. Il lettore si confronterà su dibattiti mediatici che, oggigiorno, sembrano non aver più una valenza scientifica; alcuni conflitti tra creazione ed evoluzione non sono più delle reali tensioni nella ricerca del sapere ma, piuttosto, dei semplici feticci polverosi e decadenti di antiche dispute accademiche. Il sapere teologico ha pertanto bisogno di essere divulgato, come quello scientifico, per divenire “popolare” nell’accezione più nobile del termine e non rimanere relegato in gruppi ristretti di esperti.

Affondando le radici nei suoi studi teologici, l’autore propone un percorso in cui la teologia e le scienze, anche attraverso elementi della cultura “pop” come Star Wars e Star Trek, si rendono comprensibili, nel loro relazionarsi, in modo semplice e profondo.

Le grandi scoperte che la scienza ha fatto negli ultimi decenni stanno rivoluzionando la percezione del mondo, sia nelle sue dimensioni planetarie sia in quelle del microcosmo, ma da sole non bastano per rispondere alle sfide che l’umanità è chiamata ad affrontare. Creazione ed evoluzione, superati alcuni falsi conflitti, possono farci salvaguardare e comprendere meglio il nostro mondo, la sua origine e il suo destino finale.

Grazie al linguaggio accessibile a tutti e al modo in cui sono trattati i singoli argomenti nella loro connessione reciproca, l’autore si rivolge a chiunque voglia informarsi e lasciarsi affascinare da ciò che la teologia in dialogo con le scienze intende sull’universo intero; sia esso l’uomo di fede, l’appassionato del mondo delle scienze o semplicemente il lettore curioso.

IV di copertina:

Cos’è la creazione?

Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?

Un cielo di struggente bellezza suggerisce interrogativi esistenziali le cui risposte sfuggono sempre alla limitatezza umana. Ma, in questo caso ha ispirato un viaggio, profondo e intenso, verso le ultime frontiere della conoscenza.

Le grandi scoperte che la scienza ha fatto negli ultimi decenni stanno rivoluzionando la percezione del mondo, ma da sole non bastano per rispondere alle sfide che l’umanità oggi è chiamata ad affrontare.

Creazionismo ed evoluzionismo possono non essere teorie antitetiche che viaggiano su binari destinati a non incontrarsi mai. È questo che dimostra il saggio, in cui la forza nella saga di Star Wars, le competizioni di breakdance Floor wars, papa Francesco e tanto altro si amalgamano e si fondono per cercare di chiarire alcune domande fondamentali sul nostro tempo.

Affondando le radici nei suoi studi specifici, l’autore propone un percorso in cui la teologia e le scienze, anche attraverso elementi della cultura “pop”, si rendono comprensibili, nel loro relazionarsi, in modo semplice e profondo: creazione ed evoluzione, insieme, possono farci comprendere meglio l’astronave- terra su cui viaggiamo e la sua origine, per proteggerla, alla luce di una grande sfida culturale, spirituale ed educativa che implicherà lunghi processi di rigenerazione, e orientarla, di conseguenza, verso il suo disegno finale.

Buon viaggio, allora, e che la Forza sia con voi!

Biografia

Costantino Rubini è nato a Napoli nel 1968, lasciati gli studi in ingegneria è entrato in seminario e si è laureato in Teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. In seguito ha conseguito il Dottorato di ricerca presso la Pontificia Università Lateranense in Roma, sotto la supervisione dei teologi Piero Coda ed Andrea Milano. Ha esordito nel 2013 con il libro: Il divenire della creazione. In dialogo con K. Rahner e J. Moltmann.

Creazione, ultima frontiera

Cosa s’intende per creazione? Come e quando è avvenuta? È già completa? Quando finirà? È in conflitto con le teorie evolutive? Queste e altre domande mi accompagnano da molti anni, attraverso una ricerca seria e appassionata. Ecco la mia proposta: un viaggio attraverso cui, in modo abbastanza semplice, si possa gustare ciò che le ultime scoperte della teologia affermano circa l’universo, la sua origine e il suo destino finale.thumbnail_COPERTINA

Mi chiedo e m’interrogo sul perché continua ancora un dibattito mediatico su questioni che non hanno più una valenza scientifica nel tempo di oggi; del perché si ripresentano ancora dei feticci polverosi e decadenti di antichi conflitti tra creazione ed evoluzione, presentandoli come reali tensioni ancora vive nella ricerca del sapere mentre non sono altro che reperti da museo. Il sapere teologico ha bisogno di essere divulgato, come quello scientifico, per divenire “popolare” nell’accezione più nobile del termine e non rimanere relegato in gruppi ristretti di esperti.

La bella trasmissione di Augias, i Visionari, mi ha dato lo spunto per mostrare quanto nel sapere comune le cose stiano proprio così. Per quel che riguarda gli uomini di cultura, gli scienziati che indagano intorno alla conoscenza di questo mondo per poi rendere gli altri partecipi delle loro scoperte, le cose non sono molto diverse. Anche per i cosiddetti “uomini sapienti” non sono molto chiare le acquisizioni teologiche per quel che riguarda la comprensione dell’origine, il fine e il senso di questo mondo, in altre parole quella che la teologia chiama la dottrina della creazione. Utilizzo uno dei casi più interessanti, secondo me, che vede coinvolti Benedetto XVI ed il prof. Odifreddi.

Possiamo costatare che tante sono state le scoperte che la scienza ha fatto in questi ultimi decenni su come si è formato l’universo e come la vita si è sviluppata in esso. Nella sempre maggiore complessità d’informazioni sul mondo, che ha come fil rouge l’evoluzione, la comprensione teologica dell’universo si è trovata relegata al mito, o a una sorta di avvio del mondo da parte del Creatore. Davvero non è possibile pensare il mondo e la vita nella sua evoluzione alla luce della fede? Davvero l’unica alternativa è tra un Dio che agisce in modo misterioso e non verificabile creando direttamente le specie e agendo in modo diretto nel corso della nostra storia, come vogliono i fautori del Disegno intelligente, e un mondo che progredisce autonomamente secondo le leggi evolutive? La teologia cattolica ha fatto grandi passi verso una comprensione sempre più profonda di un Dio che agisce all’interno dei processi naturali, in un rapporto permanente con la sua creazione. Se accogliamo questo significato più ampio, questo rapporto continuo e misterioso che Dio ha con la sua creatura, ciò che la scienza dice circa l’evoluzione dell’universo non risulterebbe così estranio alla comprensione della fede. Come, d’altronde, se fosse inteso in modo corretto dall’uomo di oggi ciò che la fede dice circa questo mondo e il suo sviluppo,

non dovrebbe più considerare la sapienza della creazione alla stregua di una conoscenza mitologica se non addirittura di un racconto di pura fantasia quando la confronta con la conoscenza evolutiva.

Se la creazione è un rapporto continuo con Dio, che porta la sua opera verso un compimento finale, è lecito chiedersi come Dio agisce nella sua creazione e, in più, in che modo è presente in essa. Risposte affatto semplici, e dobbiamo dire ancora aperte nello scenario della ricerca teologica. Per cercare di far comprendere come stanno le cose, per oggi, ho cercato di attingere alla cultura contemporanea e alla fantascienza, utilizzando le immagini e le suggestioni che la fantascienza ci ha donato in saghe così popolari come Star Wars, Avatar o Star Trek.

Il libro affronta, nell’ultimo capitolo, il compito umano per eccellenza: la salvaguardia del creato secondo una via di felicità “sostenibile”.

Costantino Rubini nato a Napoli nel 1968, lasciati gli studi in ingegneria è entrato in seminario e si è laureato in Teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. In seguito ha conseguito il Dottorato di ricerca presso la Pontificia Università Lateranense in Roma, sotto la supervisione dei teologi Piero Coda ed Andrea Milano. È impegnato in vari incarichi pastorali nella Diocesi di Napoli.

Nel 2013 la casa editrice Citta Nuova ha pubblicato il suo libro: Il divenire della creazione. In dialogo con K. Rahner e J. Moltmann.

INDICE

PROLOGO

CAPITOLO I

CREAZIONE ED EVOLUZIONE DAVVERO SONO IN CONFLITTO?

1.1. C’ERA UN UOVO E UNA GALLINA

1.2. PROBLEMI ATTUALI E ANACRONISMI INTELLETTUALI

1.3. DUE ESEMPI SIGNIFICATIVI

1.3.1. I visionari

1.3.2. Il caso Odifreddi – Benedetto XVI

CAPITOLO II

LA TEOLOGIA DOPO DARWIN

2.1. UNA NEGOZIAZIONE COMPLESSA

2.2. CREAZIONISMO E DISEGNO INTELLIGENTEERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO.

CAPITOLO III

WORK IN PROGRESS

3.1. LA CREAZIONE CONTINUA

3.2. EVOLUZIONE DEI SISTEMI APERTI

3.3. CREAZIONE E SALVEZZA

CAPITOLO IV

TUTTO È INTIMAMENTE CONNESSO

4.1. CHE LA FORZA SIA CON TE

4.2. LO SPIRITO SANTO COME PRINCIPIO DELL’EVOLUZIONE

4.3. UN CAMPO DI FORZA MISTICO

CAPITOLO V

PER UN’EVOLUZIONE CREATIVA

5.1 UN “ATTEGGIAMENTO ECOLOGICO”: DAL DOMINIO ALLA CUSTODIA DEL CREATO

5.2. PER UN’EVOLUZIONE RESPONSABILE

5.3. DA STAR WARS ALLE FLOOR WARS

BIBLIOGRAFIA

INDICE

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