Dogman, in corsa per un posto agli Oscar

Sarà il film Dogman di Matteo Garrone nella lista tra i candidati italiani agli Oscar, come possibile miglior film in lingua straniera.

A sceglierlo è stata la commissione di selezione per il film italiano da candidare all’Oscar istituita dall’Anica lo scorso giugno, su incarico dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, riunita davanti a un notaio e composta da Nicola Borrelli, Marta Donzelli, Gian Luca Farinelli, Antonio Medici, Silvio Soldini, Maria Carolina Terzi, Maria Sole Tognazzi, Stefania Ulivi, Enrico Vanzina.

Bisognerà aspettare il 22 gennaio, quando l’Academy annuncerà al mondo le candidature ufficiali. Ma è già comunque un giorno di festa.

«Ringrazio la Commissione per aver scelto Dogman – dichiara il regista – regalandoci questa grande opportunità di cui siamo fieri e orgogliosi».

La Commissione che ha ha scommesso sulla grande potenza visiva delle immagini, sulla straordinaria capacità narrativa di Garrone e sul suo talento indiscutibile nel dirigere gli attori, per un film che ha colpito critica e pubblico.

Liberamente ispirato a un fatto di cronaca nera di trent’anni fa, la vicenda del Canaro della Magliana, dopo il podio all’ultimo Festival di Cannes, dove Marcello Fonte, il protagonista, si è guadagnato la Palma del miglior attore protagonista, il film ha riscosso grandi consensi nazionali e internazionali, con ben 8 Nastri d’Argento vinti a Taormina come miglior film, ma anche per la regia, la produzione, la scenografia, il sonoro, il montaggio, il casting director e, soprattutto, per i due attori protagonisti: Marcello Fonte e Edoardo Pesce.

Adesso Dogman si prepara ad affrontare la platea più importante, quella degli Oscar.

E questo nella convinzione che l’opera, venduta in oltre 40 Paesi, abbia tutte le caratteristiche per battersi con il cinema del resto del mondo.

Da adesso, sull’eventualità di partecipare alla notte delle stelle, peserà molto la campagna pubblicitaria americana che, stando alle parole di Del Brocco, dovrebbe essere all’altezza delle aspettative: «Garrone è uno dei cineasti di maggiore talento del cinema italiano, ora, insieme ai produttori Archimede e le Pacte, siamo pronti ad accompagnarlo con grande entusiasmo in questa nuova avventura».

Di sicurò il film ci rappresenterà degnamente, uno splendido manifesto visivo del populismo nazionale.

Il volto popolare di Marcello Fonte, protagonista del film, richiama i protagonisti del verismo italiano, i visi pasoliniani, quei profili umani che hanno fatto la storia del nostro cinema.

Quell’attore “preso dalla strada”, proprio come già era accaduto con Lamberto Maggiorani per il film Ladri di biciclette di Vittorio De Sica (e premio Oscar nel 1950).

La cerimonia di consegna degli Oscar si terrà il 24 febbraio, occorre aspettare ancora qualche mese prima di sapere se il nostro cinema sarà riconosciuto ancora come “grande”.

Comunque vada ci rappresenterà degnamente come immediato manifesto visivo del populismo nazionale.

 

Simon Pietro Giudice

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