Versace, chi ha paura di Donatella?

Tra le polemiche un altro marchio emblematico del Made in Italy se ne va. Michael Kors ha acquistato Versace per quasi due milioni di dollari. È l’America che sbarca in Italia e che acquista non solo un brand, ma tutto quello che il logo fondato da Gianni ha rappresentato e continua a rappresentare nell’immaginario collettivo. Lusso, eccentricità, innovazione, sono stati il fulcro dell’avanguardia dell’iconica Medusa. Un’immagine che si intrecciata alle culture e alle arti del Mediterraneo, segno distintivo di appartenenza non solo della maison Versace, ma anche di altre note case di moda. Per fortuna, la moda – come le altre arti – non cambia pelle dalla sera alla mattina e dunque Donatella, sorella del fondatore, continuerà a tenere saldamente in mano la direzione creativa. La famiglia, ancorché in una posizione di minoranza, rimarrà nella nuova società, che ha già inglobato Jimmy Choo, leader nel settore delle calzature di lusso. In questi giorni, si sono ricorse voci e smentite, ammissioni, comunicati stampa, perfino prese di posizioni politiche come la contrarietà espressa dal ministro Centinaio rispetto a questa operazione di compravendita, ma Donatella ha mantenuto saldamente il punto, perché questo passaggio di mano è cruciale per la continuità della casa di moda. E questo non solo perché tanti altri gruppi hanno incontrato la stessa sorte (Gucci, Loro Piana, ecc.), ma anche per via della trasformazione più profonda e radicale che investe il settore della moda. Cambiano gli assetti proprietari, poiché cambia sempre più rapidamente il mercato e, con esso, i consumatori. Lo sa bene Donatella Versace, ‘discussa’ icone di stile (conta molti ammiratori e anche molto detrattori) e attivissima sui social network, vero palcoscenico delle tendenze attuali nel vestire, nel mangiare, e perfino nell’ambito della comunicazione politica. Non ha paura del cambiamento Donatella ed anzi gli va incontro a braccia aperte, poiché è consapevole che il marchio Versace è amatissimo all’estero forse più di quanto lo sia in Italia. Ed è qui che il ‘matrimonio’ con Kors, che ad alcuni è parso incomprensibile, diventa necessario. Con le sue borse leggendarie, amate dal signore di tutto il mondo poiché di buona fattura ed accessibili al portafoglio delle nuove classi medie, il brand acquirente intercetta la fascia media dei consumatori con un prodotto ‘aspirazionale’: non certo esclusivo come una Birkin di Hermès, ma comunque elegante e distintivo. Si profilano dunque molti cambiamenti all’orizzonte e sono questi a spaventare i conservatori critici della gestione targata Donatella.

Foto tratta da Google Immagini e dal sito vogue.com

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