Una drag queen con la barba vince l’Eurovision Song Contest

MAV1Conchita Wurst, all’anagrafe Tom Neuwirth, con il suo pezzo “Rise Like a Phoenix” è la vincitrice dell’Eurovision Song Contest 2014, concorso canoro annuale per i paesi membri dell’Unione Europea di Radiodiffusione, un’organizzazione che raccoglie alcune delle principali emittenti nazionali d’Europa. Segni particolari: è una drag queen con la barba. L’Austria, Paese d’origine della cantante 25enne, che nel 2015 ospiterà la prossima edizione del concorso nel 2015, considera la vincita di Conchita un esempio di tolleranza in Europa contro discriminazioni e omofobia. Per il ministro austriaco della Cultura Josef Ostermayer la vittoria di Wurst all’Eurovision “è anche una vittoria in Europa della tolleranza e del rispetto”. Il presidente Heinz Fischer non la pensa diversamente e in una nota ha scritto: “È una bella giornata per l’Austria. Questa è una vittoria per la diversità e la tolleranza in Europa”. Ma i commenti non sono tutti positivi: per il vicepremier russo Dmitri Rogozin “Il risultato di Eurovision ha mostrato ai sostenitori dell’integrazione europea il loro futuro: una donna barbuta”, questo il suo commento su Twitter. Per Vladimir Zhirinovski, leader nazionalista, “è la fine dell’Europa. Loro non hanno più uomini e donne, hanno questo”. Proprio alla vigilia del contest, la Russia aveva lanciato una campagna omofoba per escluderla dal concorso. Un altro politico russo, Vitaly Milonov, ha definito lo show non soltanto “sodomita”, ma anche segno di “decadenza spirituale e promozione dell’omosessualità”, viste le esibizioni di Conchita, “un pervertito” a cui non dovrebbe essere permesso di esibirsi sullo stesso palco dei russi. Di fatto, Conchita è un uomo, non un transessuale e dice di non voler diventare una donna, definendosi “gender-neutral”. Alla serata si è presentata con un abito aderente di paillettes, accompagnato da capelli lunghi sciolti, movenze da diva e quella barba scura e ostentata, che non poteva passare inosservata. Per Emma Marrone, che ha rappresentato l’Italia nel contest, classificandosi solo 21esima, l’aspetto fisico della vincitrice è stato uno dei motivi per cui è arrivata su quel palco: “Senza quella non avrebbe alcuna chance, siamo seri”. Ben più positivo il giudizio di Vladimir Luxuria: “Conchita ha vinto perché è una figura nuova. Ha scelto un nome d’arte che unisce maschile e femminile, proprio come me, che non voglio assolutamente far credere di essere donna, ma ho preferito togliere i peli dal viso folti come una moquette con l’elettrocoagulazione. Un tempo erano fenomeni da baraccone: Conchita le ha riscattate tutte”. Da parte sua Neuwirth ha detto: «Dedico la vittoria a quelli che credono a un futuro di pace e libertà, siamo inarrestabili», ha scandito tra le lacrime ritirando il premio. Un premio che probabilmente, nel suo caso, è già diventato un simbolo. Bisognerebbe tuttavia capire quanto il suo personaggio sia realmente mosso dalla volontà di combattere l’intolleranza e l’omofobia e quanto invece sia strategicamente costruito a tavolino per raggiungere una vittoria che già da principio poteva sembrare scontata. Non saremmo stupiti da quest’ultima ipotesi, giacché la voglia di fama spesso spinge a questo ed altro. Sebbene l’Eurofestival in Italia non abbia una grande copertura mediatica, rimane comunque uno degli spettacoli televisivi più visti al mondo. Una “vetrina” imperdibile per chi punta ad emergere in questo ambiente.

Silvia Di Pasquale

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares