Roma: caos per le dimissioni di Marino

Roma a due anni e mezzo dall’elezione del suo sindaco si ritrova senza la figura che maggiormente rappresenta la sua città. E’ l’ennesima sconfitta per una città che ha bisogno di rinascere e di riprendere soprattutto agli occhi della nazione e del mondo la fama di capitale dell’Italia. Ignazio Marino formalizzerà il 12 ottobre alla presidente dell’Assemblea capitolina Valeria Bagliò le sue dimissioni che però potranno essere ritirate entro 20 giorni. In seguito alle polemiche sulle spese ingiustificate sostenute con la carta di credito comunale il sindaco ha perso la credibilità davanti al mondo politico e soprattutto quello dei cittadini romani. In un momento così delicato per la città (l’8 dicembre inizierà il Giubileo voluto da papa Francesco) cosa succederà ora se Marino non ritirerà le sue dimissioni entro i giorni prestabiliti? La legge prevede che nei 20 giorni in cui si possono ritirare le dimissioni Sindaco, Giunta e Consiglio hanno solo poteri di ordinaria amministrazione. Successivamente ai 20 giorni sono efficaci e irrevocabili quindi il Prefetto (in questo caso Franco Gabrielli) nomina un Commissario definito Prefettizio che resta in carica massimo 90 giorni. Entro il termine dei 90 giorni è nominato un commissario straordinario che assume i poteri sommati di Consiglio, Giunta e sindaco. Per quanto riguarda il rinnovo del Consiglio (quindi le elezioni) bisognerà aspettare il primo turno elettorale previsto dalla legge in primavera. I consiglieri conclusa la carica continuano ad esercitare, fino alla nomina dei successori, gli incarichi esterni eventualmente attribuiti. E’ l’anno del Giubileo quindi per il Commissario straordinario sarà ancora più difficile prendere in mano le “redini” di una città già con tanti problemi e quindi non pronta ad ospitare un evento così importante che porterà alla città di Roma milioni di persone. Mancano 2 mesi all’ evento che può dare nuova linfa a questa città ormai spenta e degradata; può essere una vetrina perché Roma ritorni ad essere la capitale della nazione italiana.

Noemi Deroma

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