Un vero Centro di eccellenza nel nome e nelle previsioni: è ciò che auspica la Regione Lazio, alla luce del nuovo progetto per la creazione di un distretto tecnologico dedicato ai beni e alle attività culturali. Non solo un investimento consistente, preventivato nella cifra di 42 milioni di euro tra Regione e Miur; il distretto sarebbe in primo luogo una novità all’avanguardia tanto nel Bel Paese che nel resto d’Europa. Nelle parole del presidente Nicola Zingaretti, «una vera e propria rivoluzione […] per valorizzare l’immenso patrimonio del Paese».
Il progetto avrà inizio con la creazione del Centro di eccellenza, il quale prevede diciotto corsi di alta formazione, dieci master e tre progetti di ricerca. A beneficiarne saranno circa milleduecento tra ricercatori e assegnisti. Ma non solo ricerca e formazione: il progetto prevede un corposo sostegno a piccole e medie imprese del settore, la realizzazione di un innovation center per lo spettacolo dal vivo, nonché una settimana di evento culturale, il Festival Element #5, dedicato alla creatività nell’era dell’arte digitale; tutto ciò sarà permesso dalla cooperazione di otto organismi di ricerca sul territorio.
E i fondi? Sembrano esserci davvero: proprio nei giorni in cui l’agenzia di rating Moody’s valuta il Lazio di Zingaretti come economicamente “affidabile”, è il vicepresidente Massimiliano Smeriglio a delineare le diverse fasi dell’ingente investimento. Sono già operativi 23 milioni di euro, impiegati nella diffusione di «tecnologie innovative per la valorizzazione, conservazione, recupero e fruizione del patrimonio culturale». Seguiranno, il prossimo gennaio, le decisioni finali sul finanziamento dei singoli progetti.