I musulmani si mobilitano contro i jihadisti dell’Isis: dall’Inghilterra alla Germania, passando per l’Italia, i musulmani di tutta Europa si stanno facendo sentire per la loro ferrea condanna allo Stato islamico dell’Iraq e del Levante, colpevole di utilizzare la religione a fini bellici, violandone i principi di fondo.
La protesta dei fedeli si è concretizzata principalmente in due modi: cortei di protesta, come quello avvenuto in Norvegia a fine agosto, oppure sul web, attraverso l’hashtag #notinmyname (non nel mio nome), lanciato da chi vuole risvegliare le coscienze dei musulmani che non si riconoscono nella jihad. L’iniziativa è nata da un gruppo di studenti inglesi, a cui si sono uniti altri fedeli in giro per il globo al fine di dichiarare sui social network che “i miliziani non devono essere identificati con la nostra religione”. Da professori a studenti, comprese donne col velo e gruppi di fede islamica, le foto di chi vuole dichiarare al mondo della rete che “l’Isis non rappresenta l’Islam e non deve essere identificato con i musulmani”. L’invito è a postare messaggi contri gli estremisti, mettendoci la faccia, così come spesso capita con altre forme di protesta social. Hanno aderito gia’ migliaia di persone in giro per il mondo. Come si legge su Internazionale, tra i messaggi diffusi ci sono quelli del tipo: “L’islam insegna la pace, il rispetto, l’amore. Non ha nulla a che vedere con i valori di questa organizzazione che uccide in nome dell’Islam”. I musulmani condannano in maniera molto ferma questo ‘Stato’ che non ha niente di islamico, ha spiegato all’AFP Abderrahmane Dahmane, presidente del Consiglio dei musulmani democratici di Francia, il quale ha allo stesso tempo riconosciuto il fatto che la piu’ grande comunita’ islamica d’Europa e’ rimasta per la maggior parte in silenzio, probabilmente a causa dell’islamofobia e delle discriminazioni cui spesso sono soggetti i seguaci della religione islamica. Sempre in Francia i musulmani sono scesi in piazza nella Capitale per dimostrare il loro dissenso nei confronti della decapitazione di Hervé Gourdel, cittadino francese ucciso dall’ala algerina dell’Isis. Il Consiglio rappresentativo dei musulmani di Francia (CFCM) ha organizzato una manifestazione lo scorso 26 settembre davanti la Grande Moschea di Parigi. Anche noi siamo “sporchi francesi'”: denuncia, in un intervento pubblicato sul quotidiano Le Figaro, un gruppo di personalità musulmane, secondo quanto riportato dall’Ansa. Il riferimento è alle parole di Abu Muhammed Al Adnani, portavoce dell’Is, che si è riferito ai cittadini francesi in tali termini, dopo che la Francia ha lanciato raid aerei al fianco degli Stati Uniti sui territori controllati dai jihadisti. Sempre in base a quanto diffuso dall’Ansa i firmatari dell’intervento avrebbero specificato: “Noi, francesi di Francia e di confessione musulmana, vogliamo esprimere con forza la nostra totale solidarietà a tutte le vittime di quest’orda di barbari, soldati perduti di un sedicente Stato islamico. Rivendichiamo l’onore di dire che anche noi siamo degli sporchi francesi”.
Silvia Di Pasquale