L’Eatalya dei Valori

1111111111111111Vivono come se nulla fosse, passeggiano per le strade delle nostre città, mangiano, bevono, dormono e qualche volta parlano anche; ma non dicono nulla.

Gli italiani medi sono intorno a noi, ed a volte siamo proprio noi, agli occhi di chi ci guarda senza conoscere i dettagli della nostra vita. Siamo noi che scriviamo messaggi mentre siamo al semaforo, che ci infiliamo il telefonino fra casco ed orecchio per terminare telefonate di nessunissima utilità mentre brandiamo il manubrio del nostro scooter e facciamo lo slalom fra le auto imbottigliate nel traffico cittadino. Siamo noi a sorpassare le automobili lente solo per arrivare prima di tutti al prossimo semaforo, per fare presto, per non perdere tempo, già, ma perché? Per andare a timbrare un cartellino e sederci davanti ad un computer per il resto della parte utile della giornata, facendoci seppellire dal piattume di una vita ordinaria ed ordinata giorno dopo giorno, una palata di terra per volta e sempre alla stessa ora. Morire lentamente, restando gusci vuoti in cerca di un’anima con cui sentirci riempiti, e se non ne troviamo una, ci accontentiamo di oggetti che richiamino l’attenzione, la considerazione del prossimo; qualunque cosa pur di sentirsi apprezzati, desiderabili o, perché no, invidiati. Invidiati, sì, come tutti quelli che riteniamo migliori di noi e per cui noi stessi proviamo invidia. Ed il gioco consiste proprio in questa assurda competizione per uno spazio in più, per un’avanzo di anima, per risvegliare un’emozione, foss’anche riflessa negli occhi di un osservatore esterno, non importa, oggi, non importa più di chi sia la proprietà delle emozioni che vorremmo provare o che proviamo, l’importante, tutto ciò che conta, è che siano ammirate e/o invidiate dal nostro prossimo. La follia del cercare d ogni costo di fingere di essere, quando in realtà tacitiamo i nostri figli con l’ultimo ritrovato della moderna tecnologia –prontamente acquistato per non farci dire che non siamo alla moda- pur di non soffrire l’incombenza di doverli ascoltare mentre cerchiamo di concludere un’altra giornata trascorsa senza Luce gonfiandoci lo stomaco con le gambe stese sotto al tavolo. Perché è qui tutto ciò che conta davvero, andare a dormire con la pancia piena, possibilmente vicino ad una donna, giusto per non stare indietro e dire che, anche stasera, siamo andati in buca.Quindi non lamentiamoci se il Paese va allo sfascio, se il mondo va a rotoli e se i nostri figli si riempiono di ogni escamotage immaginabile per evitare il più a lungo possibile il contatto con la realtà che gli stiamo lasciando in eredità. Meglio seguire il vantaggio immediato, proprio come nelle pubblicità, facilmente e velocemente. Facile e Veloce: le parole chiave del nuovo millennio su cui si baserà il crollo dei valori.

 

Giampaolo Giudice

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